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Ancora proclami dalla Dirpresidi sul concorso annullato in Sicilia

La Dirpresidi comunica passo dopo passo il percorso della legge incostituzionale che intende sanare la posizione dei presidi siciliani vincitori di un concorso annullato

La Dirpresidi siciliana scrive i suoi proclami che, ovviamente, vengono puntualmente e tempestivamente pubblicati su Aetnanet dal caporedattore, lo stesso che, invece, rifiuta la pubblicazione delle petizioni al Presidente del Senato e della Camera, dove vengono evidenziate le macroscopiche violazioni della Costituzione presenti nel progetto di legge Siragusa + 8, perché, a suo dire, vi rinvenirebbe affermazioni offensive.
 
La Dirpresidi, ancora una volta, lancia proclami e comunica puntualmente lo stato dei lavori della proposta di legge Siragusa e giunge financo ad affermare che “ll Quirinale ha fatto sapere di aver rimosso sul nuovo testo tutte le osservazioni che precedentemente aveva sollevato sulla superata proposta di decreto legge”.
Ci fa piacere, ma ci piacerebbe sapere o, meglio, conoscere la fonte di tale notizia. O forse il presidente della Repubblica, al pari del direttore generale dell’Ufficio scolastico Regionale dott. Di Stefano Guido – come affermato dal presidente della Dirpresidi -, è in contatto diretto con il predetto sindacato?
 
Non ci risulta che siano stati emessi dal Quirinale atti in cui il Presidente della Repubblica abbia comunicato alcuna sua adesione al testo di legge proposto dalla Siragusa, illustrato abilmente dall’On Cristaldi il quale, lo ricordiamo, è il fratello di una dei 426 insegnanti dichiarati illegittimamente vincitori in un concorso annullato..
La Dirpresidi prosegue affermando che la 1° Commissione ha ravvisato la costituzionalità della legge Siragusa, però non cita alcun verbale. Ha forse l’atto definitivo? Il parere della Commissione? Bene, allora lo pubblichi e dia modo di avere riscontro alle sue affermazioni che, al pari delle altre, (vedi il caso del ricorso per revocazione o la pretesa dei 426 del diritto alla mobilità) potrebbero apparire peregrine.
 
Forse non è proprio così, nel senso che non è la proposta di legge Siragusa che ha trovato piena approvazione nella 1° Commissione, ma piuttosto è vero il contrario, cioè, che “la 1° commissione affari costituzionali della Camera dei deputati sta lavorando con impegno e trasparenza per confezionare un testo”. Un nuovo testo, quindi, visto che sono emersi evidenti elementi di incostituzionalità. Se fosse vera l’accettazione tout court della proposta Siragusa, che motivo ci sarebbe di “lavorare ad un nuovo testo”?
 
Allora, occorre essere chiari! Da un lato si afferma che il Presidente della Repubblica ha rimosso i veti; poi si dice che la prima commissione ha ritenuto costituzionale la proposta di legge Siragusa, salvo poi affermare che la 1° Commissione “sta elaborando un nuovo testo”. Tralasciamo il fatto che nella fase di esame in seno alle Commissione il Presidente della Repubblica, a meno di casi eclatanti – e non è questo il caso –, non è mai intervenuto, né è previsto nella prassi e nella procedura alcun suo intervento, fatto noto a chi possiede elementari conoscenze di diritto.
 
Possiamo ritenere, a questo punto, che il quadro descritto dalla Dirpresidi è alquanto confuso?
 
Qualche tempo fa lo stesso presidente della Dirpesidi ha tacciato di “mancanza di professionalità” i giornalisti di note testate, perché non avevano argomentato a favore dei 426 e non avevano, a suo dire, ben esaminato gli atti.
Riportiamo per amore di chiarezza la dichiarazione: “ma si sa fare il giornalista è una cosa seria che purtroppo viene esercitata spesso con superficialità e totale mancanza di professionalità in quanto la verifica delle fonti non viene mai esercitata da chi si improvvisa in tale mestiere”.
 
Allora, non sarebbe il caso, in attuazione del principio sopra riportato, mostrare gli atti parlamentari della 1° Commissione dove viene affermata la costituzionalità della legge Siragusa? O pubblicare il comunicato del Presidente della Repubblica con il quale lo stesso avrebbe informato di aver dato via libera alla legge di sanatoria, incostituzionale, proposta dalla Siragusa, parlamentare del PD?
Questo sarebbe un comportamento “professionalmente corretto”; questo sarebbe sano giornalismo e non “pressappochismo”, “totale mancanza di professionalità” tipico, come affermato in precedenza dalla Dirpresidi, dei giornalisti di alcune testate giornalistiche.
 
Sarebbe, altresì anche un atto di “sano giornalismo” permettere la pubblicazione della petizione trasmessa al Senato dove sono stati elencati e motivati gli elementi di incostituzionalità della proposta di legge Siragusa. Quel documento cui è stata rifiutata la pubblicazione, oltre che su Aetnanet, gestita con fondi pubblici, anche dal Pippo Luca, su la “la letterina Asasi”, anch’essa gestita con fondi pubblici, con la scusa che il documento era troppo lungo, (invero appena poche righe in più dei documenti pubblicati al loro amico Nuzzaci che scrive a favore dei 426).
 
Questo, ovviamente, in un contesto di correttezza professionale, di sana e corretta informazione, ma sappiamo perfettamente che le “brezze di aria così pura” che si respirano all’interno della redazione di Aetnanet, come affermato dal caporedattore, possono “lasciare stecchito” non solo lo scrivente, ma tutti quelli che confidano nell’esistenza del principio di una informazione libera, sana, corretta, pluralista ed obiettiva.
 
Una nota ancora da rilevare. Chi permette al presidente della Dirpresidi di parlare a nome della scuola siciliana? Chi lo autorizza ad affermare il concetto che “l’amministrazione aspetta fiduciosa”, Chi gli dà il diritto di parlare a nome di tutti?
Chi è costui per arrogarsi simili prerogative?
 
Chi gli dà il diritto di affermare che tutta la scuola siciliana è a favore dei 426 e che è nel caos?
 
Il presidente della Dirpresidi parli per sé, per il suo sindacato e per i suoi iscritti, non è assolutamente legittimato a parlare ed esprimere consensi a nome di altri soggetti.
 
E’ appena il caso di rilevare che l’attuale normativa, se correttamente applicata, permetterebbe la sostituzione dei 426 che, invece, vengono mantenuti nella posizione di privilegio, nonostante una sentenza definitiva passata in giudicato abbia disposto la nullità degli atti della loro nomina (repetita iuvant). Nessun caos, dunque, verrebbe dalla loro sostituzione. Queste affermazioni possono attecchire solo in chi non conosce la scuola, il suo funzionamento e le sue regole.
 
In Lombardia ci saranno dal 1° settembre circa 300 scuole senza dirigente titolare. Saranno assegnate sulla base della normativa vigente, la stessa che avrebbe dovuto essere applicata in Sicilia, ad un preside incaricato oppure date in reggenza. Perché in Lombardia questo è possibile e nessuno grida al caos ed invece in Sicilia ci sarebbe il caos? Credo che questa come, le tante altre, sia una pura e semplice mistificazione della Dirpresidi e del suo presidente a caccia di iscritti.
 
Di seguito il testo dei comunicati
Questo è il messaggio che viene dall’aula consiliare del Comune di Mazara del Vallo dove si è tenuta oggi una pubblica assemblea con l’on. Nicola Cristaldi e una folta delegazione di presidi siciliani, interessati dai provvedimenti noti del CGA Sicilia.

Il relatore on. Nicola Cristaldi ha richiamato puntualmente tutta la vicenda, ripercorrendo tutte le fasi che, dal bando del concorso nel 2004, hanno visto poi i pronunciamenti contrastanti tra il Consiglio di Stato, che ha ritenuto la procedura regolare in Italia, e il CGA Sicilia, che invece ha ritenuto la stessa fattispecie in Sicilia viziata.

La soluzione legislativa interviene quindi nel momento cruciale dello stallo giudiziario per sbloccare, nell’interesse primario della scuola siciliana, la complessa vicenda che altrimenti rischierebbe di ingarbugliarsi ulteriormente. Il Quirinale ha fatto sapere di aver rimosso sul nuovo testo tutte le osservazioni che precedentemente aveva sollevato sulla superata proposta di decreto legge. 
Preside Salvatore Indelicato dirpresidi/sicilia.
 
La 1° commissione affari costituzionali della Camera dei deputati sta lavorando con impegno e trasparenza per confezionare un testo che trovi, come sta trovando, la condivisione di tutti i gruppi parlamentari che hanno preso coscienza dei danni irreversibili che si creerebbero alla stessa scuola siciliana lasciando irrisolta la vicenda.

Il relatore ha dato atto, a tutte le forze politiche presenti in commissione, di un atteggiamento costruttivo e fattivo che ha consentito, in termini rapidi, di chiudere la fase iniziale della discussione.

In particolare ha ripercorso i punti salienti della lucida relazione esitata dalla proponente il disegno di legge, l’on. Siragusa Alessandra, che ha riscosso in commissione consensi unanimi.

Martedì scadranno i termini per il deposito degli emendamenti in commissione; da questi si vedrà come nel merito tutelare tutte le sottocategorie cointeressate, individuando per ciascuna la migliore soluzione in termini di equità e di riconoscimento dei diritti.

Nella stessa giornata di martedì, il relatore informerà il ministro Gelmini sul contenuto degli emendamenti e poi si passerà alla discussione sul merito, raccogliendo i 4/5 delle firme necessarie per avviare la fase legislativa che accelera il percorso, senza necessità di passare dall’aula.

Il provvedimento, poi, dopo un passaggio tecnico per la verifica di compatibilità finanziaria in commissione bilancio della stessa Camera passerebbe per essere poi ratificato alla commissione Pubblica Istruzione, prima della chiusura estiva di Montecitorio.

Tutta la scuola siciliana e la stessa Amministrazione aspetta fiduciosa che il provvedimento possa essere esitato, così da arrivare in Senato alla ripresa autunnale dei lavori parlamentari
Preside Salvatore Indelicato
dirpresidi/sicilia
 
 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.56) 27 luglio 2010 16:35

    Ho rilevato pubblicamente che la pdl 3286 Siragusa avrebbe dovuto essere assegnata in sede referente "naturalmente" alla VII Commissione Istruzione della Camera. E invece tale proposta di legge è stata trattata in sede referente (e ora, a quanto pare, in sede deliberante) dalla I Commissione Affari Costituzionali che invece, a parere mio, avrebbe dovuto esprimere solo un parere di costituzionalità. Cosa che era stata fatta in precedenza in casi simili. Nel caso della pdl c3286 la VII Commissione ratificherà il provvedimento. Se è così, la competenza a trattare il provvedimento in sede referente o deliberante appartiene alla Commissione Istruzione. A dimostrazione di ciò ricordo che al Senato la pdl Vicari sulla stessa questione è stata assegnata alla Commissione Istruzione. Ora so bene che nessuno può mettere il naso sui dubbi che sto sollevando. Ma ciò non mi impedisce di chiedere a Giuseppe D’Urso, che in materia certamente ne sa più di me, una spiegazione tecnica e, se vuole, politica delle scelta operata nell’assegnazione del provvedimento di sanatoria voluto dalla deputata democratica palermitana. Gaetano Buccheri

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