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Al via i Mondiali di Pallamano

Parte oggi in Croazia il 21esimo campionato del mondo di pallamano. Diamo un’occhiata alle squadre e ai gironi, per capire quali emozioni può dare il primo grande avvenimento sportivo del 2009. I gironi eliminatori sono quattro, formati da 6 squadre ciascuno. Il gruppo A dovrebbe essere un affare privato della Francia di Claude Onesta, campione olimpica in carica, che schiera un Daniel Narcisse in grande forma.

Occhi puntati su Nikola Karabatic, naturalizzato croato che gioca nella sua vecchia patria e avrà di sicuro una pessima accoglienza già minacciata. Qualche fastidio alla Francia potrebbe darlo l’Ungheria di Laslo Nagy e Nenad Puljezevic e la Slovacchia dell’ottimo Radoslav Antl, esordiente al mondiale. Qualcosa più della comparsa potrebbe fare la Romania, che negli anni ’60 e ’70 dettava legge vincendo quattro campionati del mondo in 20 anni, mentre questa competizione è passerella e fonte di esperienza da mettere in cascina per Argentina e Australia.

Nel girone B altra favorita d’obbligo è la padrona di casa Croazia che, a differenza di Pechino 2008, può schierare il non più infortunato Ivano Balic e il suo degno compare Mirza Džomba. Con i padroni di casa ci saranno i sempre ostici svedesi, guidati dall’intramontabile Tomas Svensson, vincitori del titolo mondiale dieci anni fa, e una squadra che promette di cambiare la tradizione dell’handball internazionale, la Spagna, già mondiale nel 2005 e bronzo a sorpresa alle Olimpiadi 2008, che ha nel mancino terribile Albert Rocas e nel capitano Iker Romero le stelle di una squadra molto difficile da affrontare.



A queste squadre bisogna poi aggiungere anche la Corea del Sud che gioca su ritmi indiavolati, anche se fisicamente non riesce a reggere il gioco degli slavi soprattutto. Kuwait e Cuba daranno vita a un derby a chi ne busca di meno (anche se la squadra caraibica nell’ultimo mondiale disputato nel 1999 arrivò ottava). Il girone di ferro è il girone C, dove a sfidarsi sono i campioni del mondo in carca della Germania, che presentano un Glandorf in buona forma, i polacchi con Karol Bielecki e Grzegorz Tkaczyk sconfitti proprio dai tedeschi nella finale di due anni fa, i macedoni che hanno messo su un’ottima squadra grazie alla sagacia tattica dell’allenatore Ilija Temelkovski e al bombardiere Vanco Dimovski e i russi, discendenti di una scuola di grandi tradizioni, che puntano sulla solidità di giocatori come Konstantin Igropulo ed Eduard Koksharov.

In questo girone, Tunisia e Algeria, squadre di tutto rispetto se pensiamo che la Tunisia è arrivata quarta nel 2005 e l’Algeria tredicesima nel 2001, lotteranno per il predominio africano. Infine il girone D è composto tutto da outsider pericolose come la Danimarca, terza nel 2007, che ha dalla sua la tradizione scandinava e giocatori molto fisici come Michael Knudsen, la Norvegia, squadra molto simile nell’impianto di gioco alla Danimarca che ha in Steinar Ege la sua punta di diamante, l’Egitto che ha grosse tradizioni e vanta un quarto posto nel 2001, il Brasile, squadra di prospettiva in Sud America e non solo, la Serbia, sempre terribile gatta da pelare con il suo gioco tosto messo in campo da atleti poco tecnici ma di grande forza come Mladen Bojinovic e Petar Nenadic, infine l’Arabia Saudita, dichiarata cenerentola del girone, ma che può dare filo da torcere.

Manca l’Islanda
, che alle Olimpiadi ha fatto divertire con il suo gioco d’attacco, e l’Italia, ma questa è abitudine. Apre il match Croazia-Corea del Sud. Prendiamo posto in poltrona anche se il pallone non viene prese a pedate.

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