26 aprile: anniversario di Chernobyl, ma in Italia si spinge sul nucleare
A 24 anni dal più grande e grave incidente nucleare della storia, in Italia si torna a parlare di nucleare, nonostante il mondo ? l’Earth Day ce lo ha ricordato - chiede a gran voce un’inversione di tendenza.
Commenti all'articolo
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Di Damiano Mazzotti (---.---.---.205) 27 aprile 2010 11:22
L’energia atomica, nel lungo termi risulta antieconomica anche perchè le centrali vanno poi dismesse e le scorie stoccate. Come al solito è energia e costi utilizzata dagli uomini di oggi che sarà pagata da figli e nipoti.
In Finlandia i costi della nuova centrale sono anfdati fuori controllo e si è visto che il materiale di costruzione non rispondeva del tutto ai criteri di sicurezza..
Figuriamoci cosa soccederà in Italia...
Comunque vi consiglio un paio di libri: Fisica per i presidenti del futuro di R. Muller e il libro della Zanichelli Energia per l’astronave terra...
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Berlusconi è assatanato su questa cosa, dichiara: "il nucleare entro tre anni! Faremo vasta opera di convincimento". In altre parole: PROPAGANDA! Riusciranno a demolire il referendum? Secondo me sì, siamo un popolo bue!!!
Nel link le inquietanti dichiarazioni del premier: http://www.youtube.com/watch?v=kYuLlnYpcJI.
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Di Francesco (---.---.---.153) 27 aprile 2010 14:17
Bella quella dei pellegrinaggi anche se di solito si fanno in luoghi "mitologici", e l’Italia ne ha da vendere. Ad esempio, Caorle potrebbe essere una meta utile per verificare l’impossibilità di smaltire le scorie.
Comunque sia, che alla sig.ra piaccia vivere sopra (o, perché no, magari all’interno), il sito sono affari suoi, sono invece nostri quando cerca di imporre le sue(?) idee agli italiani che si sono (e che, comunque, ancora oggi la pensano allomstesso modo) espressi chiaramente sul referendum.
Mi chiedo una cosa: perché, invece di spendere soldi in campagne pubblicitarie per convincere gli italiani, non rifanno il referendum? hanno forse paura della risposta? se consideriamo l’opposizione che arriva dalle regioni, credo proprio di si. -
costruire centrali?....calma, una cosa per volta.
Intanto cominciamo a vedere dove ci portera’ la catastrofe prossima dei debiti sovrani poi, se l’italia esistera’ ancora, ne riparliamo... -
Di Renzo Riva (---.---.---.95) 6 maggio 2010 12:46
http://www.archivionucleare.com/files/inganno-mediatico-panzane-nucleari_romanello.pdf
I 4 reattori nucleari di Cernobyl erano militari e servivano per produrre Plutonio per la fabbricazione delle bombe atomiche.
Se vogliamo possiamo anche dire che l’elettricità prodotta era il risultato dell’utilizzazione di un "rifiuto" e cioè l’energia termica che di doveva smaltire per poter fissionare l’uranio che poi generava, per trasmutazione, il Plutonio.
Incidente, fusione del nocciolo, analogo a quello di Cernobyl dell’anno 1986 accadde sette anni prima a Three Miles Island, nell’anno 1979.
Quell’incidente non produsse le stesse conseguenze di quello di "Cernobyl (morti fino ad oggi accertati n° 65)" perché il reattore unità 2 di Three Miles Island aveva, oltre al "vessel", uno "scudo" di cemento armato di oltre 1 metro di spessore e altro.
Tant’è vero che l’unità 2 continua a bruciare il combustibile d’Uranio del nicciolo fuso mentre l’unità 1 continua il suo normale esercizio e poco tempo fa le autorità competenti hanno dato il nulla osta per il prolungamento della sua vita rispetto a quella prevista.
Renzo Riva
[email protected]
349.3464656
http://it.wikipedia.org/wiki/Disastro_di_%C4%8Cernobyl’#L.27incidente
http://it.wikipedia.org/wiki/Disastro_di_%C4%8Cernobyl’http://www.archivionucleare.com/index.php/2009/07/09/cnen-carta-siti/#comment-30086
Volevo solo aggiungere una (amara) considerazione a quanto già detto in modo chiaro da Edoardo, di cui non posso non condividere l’intervento.
Enrico a un certo punto dice
“… Sarà brutto dirlo ma se esplode un impianto per la liquefazione del gas muoiono un centinaio di persone, se un sito di stoccaggio di scorie radioattive si danneggia (o peggio avviene una fuga radioattiva) la zona verrà interdetta alla popolazione per tantissimi anni, vittime a breve termine magari inferiore ma danni a lungo termine incalcolabili…”
e non si rende minimamente conto di quanto sia lontano dalla relatà.
Quell’immagine del “sito di scorie che si danneggia” o la “fuga radioattiva” da quel sito, magari fra centinaia di migliaia di anni, fa capire bene come in realtà Enrico non sa bene di cosa stia parlando, ma sia semplicemente una delle tantissime vittime della scorretta proaganda antinucleare. Purtroppo so bene che è inutile dirglielo, crederà solo ai suoi fantasmi.
Comunque chiariamolo bene (nel senso che ripeto il concetto espresso da Edoardo, perchè repetita juvant), casomai qualcuno fosse interessato a sapere qualcosa di vero:
la radioattività non è una specie di gas compresso che stà per esplodere da un momento all’altro, né un liquido malefico verde che insinua dappertutto e insegue la gente. Ci sono migliaia di materiali radioattivi, comprese le persone (ciascuno di noi emette 10000 radiazioni al secondo e l’uranio che abbiamo in corpo vivrà non miloni ma miliardi di anni). Le scorie sono solo “sassi” inerti o “ceramiche” o “vetri” che non si sciolgono certo in acqua (al massimo, nei milioni di anni possono rilasciare tracce di qualcuno dei materiali radioattivi che contengono) e sono comunque messi sotto protezione centinaia di metri sotto terra in terreni stabili: potrebbero far male solo se qualcuno li polverizzasse li mangiasse (una bella cenetta a base di vetro!!!!!), e comunque, anche in quel caso, sarebbero qualcosa di cancerogeno quanto i fumi delle auto con cui girano, belli e contenti, i nostri amici ambientalisti.
Beata incoscienza!
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Il solito lungo e illegibile copia e incolla del destrofilo delirante anziano Riva, ma perché non si trova un hobby più costruttivo?
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Di Renzo Riva (---.---.---.95) 11 maggio 2010 17:29
QUALE SCEMARIO ORA FABIO?
Se non avessero fatto piangere per 50 anni il popolo italiano
sarebbe da sganasciarsi dalle risate
fino a scompisciarci.
Mandi,
Renzo Riva
[email protected]
349.3464656 (Vodafone)Lettera aperta a Bersani: " nessuna pregiudiziale sull’energia nucleare".
Le prime 70 firme.Caro Segretario Bersani,
chi ti scrive guarda con attenzione al Partito Democratico, alla sua evoluzione ed al ruolo che esso ricopre nella vita pubblica italiana. Alcuni sono, anche, impegnati nelle vita del PD. Ed apprezzano il lavoro che stai facendo per dare al PD concretezza e radicamento, ponendo al centro della sua iniziativa i temi del lavoro e della insufficiente struttura produttiva italiana.
Vorremmo dare un contributo serio a questa discussione. Tornando ai fondamentali, come si dice, e cercando di approfondire le questioni con rigore intellettuale e scientifico. E con spirito concreto.
Fra le grandi questioni irrisolte del nostro Paese vi è il problema energetico.
I dati ti sono chiari: importiamo più dell’ 80% dell’energia primaria di cui abbiamo bisogno, da Paesi geopoliticamente problematici. Produciamo l’energia elettrica per il 70% con combustibili fossili . Circa il 15% la importiamo dall’estero, prevalentemente di origine nucleare. Se non la importassimo la nostra dipendenza dai combustibili fossili per la produzione di energia elettrica (gas e carbone in primo luogo) salirebbe oltre l’ 80%. Con le rinnovabili, se escludiamo l’idroelettrico, patrimonio storico del nostro Paese, ma praticamente non aumentabile, produciamo circa 6% la maggior parte di origine geotermica, un’altra risorsa storica italiana.
Risultato: emissioni di CO2 e di inquinanti atmosferici molto alte, costo delle importazioni molto elevato e continuamente esposto al rischio “prezzo del petrolio”, sicurezza energetica a rischio,come si è visto qualche anno fa con la crisi fra Russia e Ucraina, prezzi dell’energia elettrica mediamente più elevati del 30% rispetto agli altri paesi, in particolar modo europei.
Una situazione che richiederebbe scelte ragionate, risposte strutturali “ sostenibili”, oltre che efficaci, sia in termini di riduzione dello sbilanciamento energetico nazionale, sia in termini di miglioramento del suo impatto ambientale complesivo.
Per definire tali scelte, a nostro avviso, tutte le opzioni dovrebbero essere considearte, nessuna esclusa, inclusa quella nucleare, non come “ LA SOLUZIONE “ ma come “PARTE DELLA “ soluzione.
L’energia nucleare, quasi ovunque, nel mondo industrializzato è vista come un’insostituibile opportunità che contribuisce alla riduzione del peso delle fonti fossili sulla generazione di energia elettrica, compatibile con un modello di sviluppo ecompatibile.
Dal punto di vista ambientale non vi è programma internazionale accreditato per la riduzione della CO2 che non preveda anche il ricorso all’energia nucleare e non vi è un solo studio internazionale che affidi alle sole rinnovabili il compito di ridurre i combustibili fossili.
E invece tutti gli accenti che sentiamo nel PD prescindono dall’analisi di questi dati e fatti.
Come ha autorevolmente affermato il Presidente Barack Obama: “Io credo che la creazione di lavori verdi sarà il traino della nostra economia per un lungo periodo. Per questo abbiamo destinato una grande ammontare di denaro per l’energia solare, quella eolica , il biodisel e tutte le altre fonti di energia pulita. Nello stesso tempo, sfortunatamente , per quanto velocemente crescano queste fonti avremo un enorme fabbisogno di energia, che non potrà essere soddisfatto da queste fonti. E la domanda è: “ Da dove verrà quest’ energia?” L’energia nucleare ha il vantaggio di non emettere gas serra e dobbiamo avere il coraggio di riconoscere che paesi come la Francia ed il Giappone ed altri paesi sono stati molto più aggressivi nel ricorrere all’energia nucleare e con molto più successo, senza alcun incidente . Siamo consapevoli dei problemi legati al combustibile esausto ed alla sicurezza, ma siamo fermamente convinti che questa via sia da percorrere se siamo preoccupati per il cambiamento climatico”.Ed è proprio, a nostro parere , dalla cooperazione fra le diverse opzioni, efficienza energetica, rinnovabili, fossili sempre più puliti e nucleare, che si può individuare la soluzione al duplice problema che abbiamo di fronte: disporre di energia elettrica e ridurre l’impatto ambientale. Senza preclusioni .
L’Europa produce circa il 30% della sua energia elettrica con il nucleare.
Nell’Europa dei 27 ben 15 paesi possiedono impianti nucleari , 12 ( Gran Bretagna, Francia, Svezia,polonia, Lituania, Romania, Bulgaria,Finlandia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia , Slovenia ) hanno annunciato nuovi programmi nucleari. Siamo l’unico Paese del G8 che non ospita alcuna centrale nucleare. Paesi , un tempo considerati sottosviluppati, come la Cina, l’ India, il Brasile sono fra i primi investitori in nuovi impianti nucleari. Grandi paesi produttori di petrolio stanno lanciandosi nella costruzione di nuove centrali.
Sebbene la legge che reintroduce la possibilità di utilizzo del nucleare contenga forzature e punti sbagliati e ci siano limiti nell’azione di governo per la realizzazione dell’annunciato programma nucleare, riteniamo che non sia in alcun modo giustificata l’avversione al nucleare.
Gli errori del governomeritano una puntuale sottolineatura da parte dell’opposizione e le prese di posizione ufficiali dei Gruppi Parlamentari del PD nelle sedi competenti si sono ispirate ad una logica di contestazione di merito.
E’ incomprensibile la sbrigatività e il pressapochismo con cui, spesso, da parte di importanti esponenti del PD vengono affrontati temi che meriterebbero una discussione informata e con dati di fatto.
Abbiamo sentito parlare di “masserie fosforescenti” ed altre falsità di questo genere, che cozzano contro il buon senso ed ogni spirito di razionale e serio approccio al problema. Basterebbe attraversare il confine e visitare centrali nucleari francesi vicine ai Castelli della Loira o quelle nella vallate svizzere per capire l’enormità di queste affermazioni.
O ancora per quel che riguarda i costi del programma nucleare: incomprensibile senza una discussione completa ( costi di generazione del KWh, costo del combustibile, durata di vita delle centrali ecc) e senza confronti con i costi delle alternative in caso di rinuncia al programma nucleare. Per non dire del tema della sicurezza che punta a sottacere il track record di sicurezza degli impianti nucleari, che non ha paragoni con quello di ogni altra filiera industriale.
Le tecnologie nucleari sono, ormai, essenziali e diffuse nel campo sanitario, industriale e della ricerca.
Il tema dello smaltimento, del deposito e della sicurezza dei rifiuti nucleari, ad esempio, ci riguarda indipendentemente dalla scelta di costruire nuove centrali. E costituisce un grande tema di ricerca e di innovazione tecnologica.
Infine. Crediamo che a te non faccia difetto la sensibilità di capire l’importanza per l’industria italiana di partecipare ad un processo internazionale di rinascita del nucleare che significherà investimenti significativi in tecnologia, infrastrutture e servizi. E nello sviluppo di occupazione qualificata.
Caro Segretario,
occorre evitare il rischio che nel PD prenda piede uno spirito antiscientifico, un atteggiamento elitario e snobistico, che isolerebbe l’Italia, non solo in questo campo, dalla frontiere dell’innovazione. Ampi settori di intellettualità tecnica e scientifica, che un tempo guardavano al centrosinistra come alla parte più aperta e moderna dell’ Italia, non capiscono più e guardano altrove.
Noi ti chiediamo di prendere atto che il nucleare non è né di sinistra né di destra e che, anzi, al mondo molti leader di governi di sinistra e progressisti puntano su di esso per sviluppareun sistema economico e modelli di vita e di societàeco-compatibili: Brasile con Lula; USA con Obama; Giappone con Hatoyama; Gran Bretagna con Brown.Noi ti chiediamo di garantire che le sedi di partito nazionali e locali, gli organi di stampa, le sedi di riflessione esterna consentano un confronto aperto e pragmatico. Riterremmo innaturale e incomprensibile ogni chiusura preventiva su un tema che riguarda scelte strategiche di politica energetica, di innovazione tecnologicae sviluppo industriale così critiche e con impatto di così lungo termine per il nostro Paese.
Le prime firme
Sen. Umberto Veronesi,
Giorgio Salvini Presidente onorario accademia lincei
Carlo Bernardini professore emerito di fisica università di roma- direttore di “Sapere”
Margherita Hack, astrofisica. Professore emerito università Trieste
Enrico Bellone Professore ordinario di storia della scienza
Edoardo Boncinelli genetista. Professore di Biologia e Genetica Universiutà San Raffaele
Gilberto Corbellini Docente di Storia della medicina-Università di Roma
Giovanni Bignami Astrofisico
Roberto Vacca scienziato e scrittore
Franco De Benedetti economista
Erminio Quartiani deputato PD
Enrico Morando senatore PD
Tiziano Treu senatore PD
Pietro Ichino senatore PD
Francesco Tempestini senatore PD
Chicco Testa Manager
Umberto Minopoli Manager
Adolfo Spaziani Presidente Federutility
Massimo Lo Cicero Economista
Anna Ascani Manager
Andrea Camanzi Manager. Consigliere Autorità vigilanza sui contratti pubblici
Marco Valenzi Bioinformatico
Fabrizio Rondolino Giornalista
Silvio Simi Pubblicista Fondatore di “ Libearal”
Enza Bruno Bossio Manager
Paolo Mautino Funzionario Pubblico
Francesco Romano Ingegnere
Pietro Costantino Manager
Amedeo Lepore Professore Universitario
Andrea Margheri Senatore
Aldo Amoretti sindacalista consigliere Cnel
Carlo Pedata Direzione Nazionale Giovani PD
Mario Bianchi Dottore Comunità Francescana O.F.S.
Riccardo Casale Presidente Iride Energia
Maria Giovanna Poli giornalista
Marino Mazzini professore ordinario Università Pisa
Bruno Neri professore ordinario Università Pisa
Gianni Petrangeli Ingegnere
Vincenzo Rosselli Imprenditore
Angelo Tromboni Imprenditore
Marco Ricotti Professore ordinario Politecnico Milano
Giuseppe Bolla Ingegnere
Raffaella Di Sipio Manager
Ernesto Pedrocchi Professore ordinario Politecnico Milano
Bettanini Ph in ingegneria eltrotecnica
Maria Luisa Mello Fisica
Giovanni Forasassi Professore
Gianfranco Bangone Direttore di Darwin
Anna Meldolesi Giornalista scientifica
Andrea Gemignani, Presidente Confindustria Livorno
Francesco Semino Manager
Myrta Merliono giorrnalista
Luigi De Paolis Professore Univesita Bocconi
Herman Zampariolo Presidente Vona Energy
Silvia De Grandis, Ingegnere , Imprenditrice
Giorgio Turchetti, Docente Unibo, Presidente Centro A. Volta.
Giulio Valli, Galileo 2001, già Dirigente ENEA
Carlo Artioli, Ingegnere -
Di Roberto Camera (---.---.---.158) 11 maggio 2010 18:08
Riva, vedi di finirla con sti romanzi che tanto non li legge nessuno!
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Anziano Riva, al solito ennesimo intervento copia-incolla troppo lungo, inutile e privo di significato utile al dibattito.
Si trovi qualcosa di vero da fare, la prego, glielo consiglio perché la leggo stanco, stressato, sempre uguale : vada a commentare i lavori in corso fuori all’aria aperta ad esempio, giova allo spirito e colma quel vuoto che la costringe davanti al pc! Fab
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Di Renzo Riva (---.---.---.95) 11 maggio 2010 19:18
Non è un romanzo ma un atto di testimonianza per il futuro sulla criminale stupidità, non dei firmatari, emeriti scienziati e rappresentanti accademici, bensì dei rappresentanti di certa sinistra.
Almeno con questa scelta si sono finalmente decisi a scendere dall’Aventino.
Renzo Riva
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