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maurizio carena

maurizio carena

 la forza di cambiare le cose che posso cambiare
la serenita’ di accettare quelle che non posso cambiare
la speranza di riuscire a distinguere tra di esse

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  • Primo articolo giovedì 12 Dicembre 2008
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Ultimi commenti

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 14 ottobre 2009 16:25
    maurizio carena

     mi riferivo all’epoca dei fatti.
    saluti.
     m.c.

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 7 ottobre 2009 08:58
    maurizio carena

     Scusa se la mia evidente inadeguatezza intellettuale non mi permette di abbracciare gli alti empirei che tu e i dirigenti di Av potete contemplare con eleganza e facilita’.
     A me sembra che questo "dito" venga usato piu’ per nascondercisi dietro che per indicare indiscutibili verita’.
    "Verita’ " che, permettimi, nessuno e’ riuscito a mostrarmi nella loro evidenza.
     Tu, come Piccinini e Raiola, mi dite che ci sono regole, indiscutibili, fatte da voi medesimi, a cui tutti si devono adeguare. Benissimo. Ma non mi avete spiegato perche’ le vostre regole dovrebbero essere superiori ai miei principi. Con la differenza che io non cerco di imporli a nessuno.
     Mi e’ stato opposto l’ottimo argomento (Ambra) che se non mi stanno bene tali regole posso prendere la porta e andarmene (cosa che ho fatto per un periodo) ma converrai che tale argomento, poggiando sul principio di autorita’ non rappresenta nulla per una persona minimamente intelligente: vincere non e’ convincere.
     So che gli ideatori di AV hanno il diritto di darsi le regole che vogliono, rivendico solo il diritto di discuterle e il fatto che si possa piu’ o meno farlo e’ indice del grado di liberta’ e sensibilita’ all’argomento.
     Il problema di "chi educa gli educatori (gli artefici delle "regole")" e’ vecchio quanto Platone ed e’ ancora irrisolto.
     Non che volessi farlo io, aprendo questa discussione, ma volevo almeno porre il problema e mostrare che il problema del grado di liberta’ di espressione in un qualunque contesto e’ un problema difficile, sempre aperto e, credo, ineludibile.
     Non pretendo di esserci riuscito ma almeno ci ho provato. Mi sono reso conto di avere creato un problema piu’ che una discussione e che quasi nessuno la pensa come me. Evidentemente sto perorando una causa sbagliata di cui non frega nulla a nessuno oppure una causa giusta con gli argomenti sbagliati. Puo’ darsi.
     Quel che e’ certo e’ che, non accettando (nel campo delle idee) qualsivoglia principio di autorita’, gli altri argomenti oppostimi non mi hanno convinto.
     Non credo c’entri la luna.

     Grazie per il commento.




  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 7 ottobre 2009 00:30
    maurizio carena

     caro Lupodeicieli,
     Purtroppo gli eccessi sono il prezzo da pagare alla liberta’ di espressione che per me dovrebbe essere massima e totale, con l’unico limite della propria coscienza.
     Sono molto meglio gli eccessi dei nostri giornalisti servi, reticenti, vigliacchi. Volgari prezzolati dal regime per fare lavaggio del cervello alle masse catodiche.
     Se chi insulta con la stampa merita 6 anni di galera, chi con la stessa stampa copre guerre di aggressione, orge presidenziali, corruzione di stato, malaffare, che pena merita?
     Se chi grida disperato merita 6 anni di galera, chi omette, chi censura, chi nasconde le notizie scomode e vere, quanti ergastoli merita?

     Concordo anche sul "politicamente corretto". Se vuoi stimolare dialogo e riflessione (e anche conflitto, perche’ no?) devi abbandonare il "politically correct", perche’ se il regime dichiara qualcosa "politicamente corretta" si tratta di qualcosa di "certamente falso" e/o organico al sistema.
     Per questo a volte bisogna usare qualche parolaccia.
    Sono quelle che il regime non usa nei mainstream. per questo dobbiamo usarle noi.Perche’ dobbiamo sforzarci di parlare e di pensare con le nostre parole, le nostre categorie, le nostre parolacce. e vaffanculo minzolini. noi non saremo mai come lui. MAI.

    saluti

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 7 ottobre 2009 00:07
    maurizio carena

     caro Paolo Praolini,
     purtroppo non ho avuto il privilegio di frequentare dalla nascita AV ne’ di conoscere personalmente i suoi esponenti di spicco.
     Io, dell’autoregolamentazione di questo sito, conosco l’unica cosa che mi e’ possibile conoscere dal mio limitato punto di vista ovvero la paginetta di "politica editoriale", dove si recita, tra l’altro, "la direzione non interverra’ sul contenuto dell’articolo senza l’accordo dell’autore" ma evidentemente e’ una norma ormai desueta o applicabile a discrezione dei responsabili della "politica editoriale" e il cerchio si chiude.
     Comunque.
     Tu stesso ammetti che la direzione di AV pratica "un’eradicazione dai testi delle terminologie che vanno fuori dai crismi della buona scrittura e della decenza intellettuale".
     Tu stesso ammetti quindi che, per elevare la mia cattiva scrittura e la mia indecenza intellettuale, AV ha eradicato (manco fossi un asparago) delle terminologie (e delle intere frasi aggiungo per dovere di cronaca).

     Ecco, caro Praolini, e’ proprio, esattamente quello da te descritto il meccanismo della censura.

     Forse ricorderai che quell’emerito imbecille del ministro Frattini, qualche tempo fa propose di eradicare dai motori di ricerca di internet alcune parole, che lui medesimo giudicava pericolose. Parole come "bomba" oppure "terrorismo". Parole che lui, per il nostro bene naturalmente, voleva evitarci persino di poter trovare su google. Con tale proposta (poi bocciata persino da un governo reazionario come quello dello psiconano) sputtano’ urbi et orbi un’Italia gia’ ai minimi della sua credibilita’ internazionale, ma fece capire molto bene l’idea di internet che ha il regime.
     Ecco, lui non ammise mai di voler praticare la censura (brr, che brutta parola.....) no. Lui voleva solo espungere, ERADICARE dal web alcune PAROLE.
     Il ministro non avrebbe mai ammesso che si trattava di censura. Ma nondimeno lo era.
     
     Ho forse forzato troppo il paragone oppure intravedi qualche debole, lontana ma almeno distinguibile, ANALOGIA?

     saluti.



  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 6 ottobre 2009 22:55
    maurizio carena

     caro Rocco pellegrini,
     purtroppo, e sottolineo quell’avverbio, le parolacce rafforzano eccome l’argomentazione, sempre che un’argomentazione ci sia. Ti ricordi la vignetta di AV di qualche giorno fa sullo sbarco di gesu’ e altri extracomunitari (Cazzo,(...) e digli che sei Gesu’ cazzo!)
     Tu mi dirai che era una vignetta, satira, io ti diro’ che, per me, e’ politica e non ne veniamo piu’ a capo.
     La censura (ovvero il controllo dall’alto) o c’e’ o non c’e’. Punto. Poi si puo’ discutere QUANTA siamo disposti (obbligati?) a tollerarne, ma e’ un altro discorso.
     Io non pretendo di scrivere nel migliore dei modi, anzi, rispetto a cio’ che sento e che vorrei, credo di scrivere in modo piuttosto limitato, non sistematico, poco diplomatico. Credo altresi’ di avere un certo background in alcuni (pochi) settori in cui ho letto qualche libro e fatto qualche esperienza personale.
     Spero che cio’ che scrivo possa essere di qualche interesse e /o utilita’ per qualcuno e, in questo, mi rendo conto, emerge tutta la mia presunzione.

     saluti.




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