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Commento di Accademico dei Pugni

su Nuovo Senato, chi ha detto che rinforzerà la maggioranza della Camera?


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Accademico dei Pugni Accademico dei Pugni 5 novembre 2016 15:58

In questo articolo si "dimentica" un "piccolo" particolare: con la riforma costituzionale e il superamento del bicameralismo paritario sarà soltanto la Camera dei deputati a votare la fiducia o la sfiducia al Governo. 

Scrive l’autore: 
il "Senato interviene obbligatoriamente su una quantità sterminata di procedimenti legislativi e facoltativamente su tutto il resto. Dunque, la costituzione anche per moto carsico di un Senato di orientamento politico avverso a quello della Camera può comportare certamente il rischio di uno stallo e di un boicottaggio tra le due camere, tale da rendere ben più complicato e conflittuale di oggi qualsiasi iter legislativo".

In realtà, se guardiamo alle leggi approvate dal Parlamento negli ultimi tre anni, se fosse già entrata in vigore la riforma costituzionale le leggi a competenza legislativa bicamerale paritaria sarebbero state soltanto il 3% delle leggi approvate. Allora perché ai 14 tipi di leggi bicamerali - dalla riforma costituzionale ben determinati, ad esempio le leggi costituzionali e di revisione costituzionale - corrisponde un numero di leggi molto limitato? Perché si tratta in realtà di interventi cui si pone mano molto di rado (ad esempio, non si cambia ogni anno la Costituzione). Ciò significa che le leggi a prevalenza finale della Camera dei deputati saranno nettamente di numero maggiore. Con la riforma costituzionale i tempi per approvare la maggior parte delle leggi saranno dunque più brevi e si metterà finalmente un limite all’abuso dei decreti-leggi. 

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