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Yahoo venduta ai cinesi per 25 miliardi

Secondo rumors bene informati, Yahoo starebbe per essere ceduta ad una cordata cinese per 25 miliardi di dollari. Microsoft e Google corrono ai ripari.

Il portale più antico di internet sarebbe al centro di un intricato scontro finanziario del quale ne uscirà, presumibilmente, un unico vincitore: la Cina. Secondo quanto riportano i media americani, la banca giapponese Softbank, Blackstone Group e Bain Capital appoggerebbero l’acquisizione del colosso californiano da parte del colosso asiatico Alibaba.

Certamente ricorderete quando un paio di anni fa Yahoo fu al centro di un’altra disputa per la sua acquisizione – legata ai profitti pubblicitari dell’azienda fondata da David Filo e Jerry Yang – tra Microsoft e Google entrambi contendenti della quota di mercato detenuta da Yahoo.

Adesso è nuovamente al centro della contesa, solo che stavolta – pare – i contendenti non siano Gates e Page, bensì i cinesi di Alibaba i quali sborserebbero fino a 20 dollari ad azione con un costo totale di 25 miliardi di dollari, pari circa a 24 volte il valore degli ultimi 12 mesi. Dopo le prime fughe di notizie, il titolo della società è volato alle stelle con un aumento di quasi il sette per cento.

Chi è Alibaba. Alibaba Group è un’azienda con sede a Hangzhou, in Cina, fondata diretta e organizzata da una sola persona: Jack Ma. La società si occupa prevalentemente di mercati online facilitando il b2b (business-to-business) nel commercio al dettaglio con personali piattaforme di pagamento, con un motore di ricerca dedicato allo shopping online, e con servizi di cloud computing data centrici. L’azienda è uno dei leader di mercato sia nella patria di Mao che a livello internazionale, dando lavoro a più di 22.000 dipendenti in circa 70 città e regioni nel mondo. Oltre alla Cina ha sedi a Hong Kong, India, Giappone, Corea, Taiwan, Regno Unito e Stati Uniti.

Alibaba è un colosso. Tra le aziende di cui ha la maggioranza o che controlla direttamente spiccano: Alibaba.com che si occupa di e-commerce per le piccole imprese; Taobao Marketplace che si occupa del mercato consumer-to-consumer (annunci e vendita tra privati, tipo eBay e Amazon); Taobao Mall per il mercato business-to-consumer cioè quello al dettaglio; eTao, un motore di ricerca progettato insieme a Microsoft lo scorso anno; Alibaba Cloud Computing, un avanzato sistema data centrico per i servizi su piattaforma virtuale; Yahoo China, il portale californiano per il mercato cinese di cui Yahoo detiene circa il 40 per cento di Alibaba; Alipay, leader per il pagamento online nel mercato cinese, con oltre 600 milioni di account registrati e con circa 11 milioni di transazioni giornaliere.

Perché Yahoo. Alibaba è interessata ad acquisire Yahoo innanzitutto per recuperare parte del suo capitale detenuto da Yahoo che si attesta attorno al 40 per cento; secondariamente acquisire il primo portale nato su Internet è una questione di prestigio, e se lo facesse una società con sede in Cina, il rapporto tra prestigio e affari raddoppierebbe portando il colosso asiatico tra le prime infrastrutture internet al mondo.

Tre anni fa il valore d’acquisto di Yahoo si aggirava sui 47 miliardi e mezzo di dollari. Tale era l’offerta di Redmond a Filo e Yang quando le cose per l’azienda non andavano granché bene. I due fondatori ritennero allora di rifiutare l’offerta in quanto il prezzo stabilito era al di sotto delle loro richieste. Microsoft a onor del vero non si è mai allontanata dal sogno di acquistare Yahoo, anche perché sarebbe uno dei pochissimi colpi che farebbero tremare la leadership di Google sul search engine e sull’advertising online.

Stesso discorso vale per Mountain View. Solamente l’antitrust americana ha bocciato il piano finanziario di Google per acquistare l’intero pacchetto di Yahoo. La bocciatura ha reso però possibile il rovesciamento di fronte con il quale Microsoft ha cercato Sunnyvale. Il primo assalto è stato cercare l’acquisto; svanito quello – contemporaneamente al cambio di vertice tra Jerry Yang e Carol Bart con la seconda divenuta Ceo - con le alleanze strategiche sul piano della ricerca e della pubblicità.

Nel 2008 Yahoo aveva rifiutato più di 60 dollari ad azione da Microsoft perché credeva di uscirne – in qualche modo – vittoriosa dallo scontro con Google, oggi, paradossalmente, è costretta a svendere l’intero patrimonio ad una società di cui detiene una grossa fetta di capitale.

Microsoft in questo momento non sarebbe interessata ad acquistare Yahoo per intero, e questo avrebbe portato Alibaba a comprarla. Come se non ci fosse abbastanza carne sul fuoco, voci non confermate dicono che ci sarebbe un accordo tra Redmond e Sunnyvale per l’accesso ai documenti finanziari di Yahoo. Google non ha ancora espresso nulla in merito, ma possiamo scommettere che si farà presto sentire.

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