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 Home page > Tribuna Libera > Wilbur Smith e i cambiamenti climatici

Wilbur Smith e i cambiamenti climatici

È morto Wilbur Smith, prolifico scrittore di romanzi di avventura ambientati nel continente africano.

E' morto all'età di ottantotto anni in Sudafrica mentre ancora scriveva ed era assistito dalla sua quarta moglie.

Era nato in Rodesia e conosceva approfonditamente il continente africano in particolare la storia del Sudafrica e quella dell'antico Egitto.

In una realtà editoriale dove prevale il poliziesco in tutte le sue svariate forme e trasposizioni cinematografiche Wilbur Smith si afferma con il romanzo di avventura ambientato prevalentemente in Africa, dove sono ambientati anche i romanzi del vincitore del premio Nobel di quest'anno. 
Per Wilbur Smith però non si può parlare di impegno.

Il personaggio più famoso che forse ci ha lasciato è Tatia, antico generale egiziano che in fuga seppellisce il faraone e i tesori in un posto inaccessibile, ma lascia ai posteri in dei papiri una sorta di mappa del tesoro.

E i cacciatori di tesori arrivano, alcuni spietati, altri affascinanti e altri fanno gli interessi del museo del Cairo.

Si tratta di una sorta di Indiana Jones in chiave britannica, e di una affascinante lady angloegiziana che combattono contro malvagi cacciatori di tesori europei.

 In questi romanzi prevale uno schema che oggi non è amato da molti perché favorevole anche alla caccia degli animali.

Di recente però Wilbur Smith forse perché consapevole che il suo continente potrebbe essere quello più colpito dai cambiamenti climatici ha abbracciato questa causa.

E così sono usciti Tempesta e Fulmini per ragazzi con un impegno ambientalista.

Il messaggio è a favore della conservazione della Terra e della Natura.

Il romanzo è ambientato ella Repubblica Democratica del Congo - quella dov'è ha trovato la morte l'ambasciatore Attanasio - piena di foreste pluviali ma anche di giacimenti minerari e mercenari di ogni specie. Dei ragazzi devono cercare di salvare se stessi e i loro genitori da mercenari senza scrupoli. 
(foto da Wikimedia)

 

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