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Wendell Gee

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  • Primo articolo lunedì 02 Febbraio 2013
  • Moderatore da mercoledì 03 Marzo 2013
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Ultimi commenti

  • Di Wendell Gee (---.---.---.150) 4 marzo 2013 10:29
    Grazie.
    Il problema da lei accennato mi sembra interessante. Come competere con i paesi emergenti?
    Credo che quasi tutti oggi pensino che il trattato che ha istituito la World Trade Organization abbia svantaggiato oltre ogni previsione l’industria dei paesi occidentali. 
    Non posso prevedere il futuro (mi auguro che sia roseo), ma oggi, l’unica strada che hanno i vecchi paesi industriali per competere con quelli in via di sviluppo, è la revisione di quel trattato. Attualmente i prodotti di lusso, o di alta tecnologia, non sono sufficienti a garantire un buon livello occupazionale. Nemmeno il settore dei servizi ad alta specificità lo è.
    La crescita che si prevede nei prossimi anni (zero virgola) non sarà abbastanza per riassorbire la disoccupazione prodotta in questi anni.
  • Di Wendell Gee (---.---.---.150) 4 marzo 2013 10:21

    Sig. Tantussi, 

    trovo molto interessante questa discussione che si è aperta tra me (presunto difensore dell’austerity) e voi keynesiani (giusto?). Trovo anche molto verosimili alcune sue affermazioni, tra cui il fatto che per far ripartire l’economia siano necessario incrementare la spesa pubblica (sotto varie forme). Io penso che, al momento, quelle risorse semplicemente manchino, e costerebbe troppo chiederle in prestito ai mercati sotto forma di nuova emissione di debito pubblico. Oltretutto, finanziare le spese correnti degli italiani con dei finanziamenti nel lungo periodo sarebbe oltremodo dannoso.
    L’idea di tornare alla lira non mi sembra praticabile, ma io non sono un economista.
    L’unica strada praticabile sarebbe, forse, aggredire l’evasione fiscale (il famoso discorso del paghiamo tutti, paghiamo meno), ma una strada difficile e impopolare.
    Per il resto il mio articolo si è solo occupato di come attribuire il debito pubblico ai vari governi della Repubblica.
  • Di Wendell Gee (---.---.---.113) 2 marzo 2013 17:04

    Comprendo le sue preoccupazioni sul PIL (che riguardano l’economia reale).

    Io invece ho scritto un articolo sul debito pubblico (che riguarda la finanza pubblica).
    Se il debito fosse più basso, gli interessi sarebbero inferiori, e ci sarebbero più risorse da investire per l’economia.
    Se vuole prendere il problema dall’altro lato (quello della crescita) va bene comunque, indichi qualche soluzione.
  • Di Wendell Gee (---.---.---.113) 2 marzo 2013 16:58

    Complimenti, lei mi sembra molto preparato.

    Il tasso d’interesse è stabilito dalla banca centrale in funzione della liquidità di cui il mercato ha bisogno. Ma questo è esattamente quello che fa la BCE e che facevano le banche nazionali prima dell’euro. Il problema nasce dal fatto che paesi come l’Italia e la Germania hanno, da sempre, avuto politiche monetarie opposte. Il Sistema Monetario Europeo, il trattato di Maastrich e la moneta unica, sono accordi volti a uniformare tali politiche a livello europeo. L’Italia ha sempre aderito a questi trattati, salvo poi non adottare le misure economiche necessarie alla sostenibilità di essi.

    Sono d’accordo con lei che per fare crescere l’economia lo stato deve spendere, ma deve avere anche le risorse per poterlo fare. Oggi l’austerity non è una scelta, è un dato di fatto. Io contesto le decisioni, irresponsabili, dei governi precedenti, che hanno prodotto il dissesto.

    Se a livello europeo ci si mettesse d’accordo per far stampare moneta alla BCE (da usare solo per gli investimenti) sarei perfettamente d’accordo, ma prima bisognerà convincere i tedeschi, e tutti gli altri, che questa volta rispetteremo gli impegni. L’alternativa è il ritorno alla lira (ma ci conviene?).

  • Di Wendell Gee (---.---.---.248) 2 marzo 2013 14:50

    Non sono un giornalista, o un economista, e non seguo (almeno non in maniera consapevole) le teorie che lei ha citato.

    Se non ci si può esimere dal produrre debito dobbiamo almeno stare attenti a non farci travolgere da esso.
    Grazie per il suo commento.

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