Di chi sono le banche?
Dopo lo scoppio dello scandalo Monte dei Paschi di Siena mi è venuta la curiosità di sapere chi sono i maggiori azionisti delle banche in cui versiamo ogni mese il nostro stipendio.
Una società quotata in borsa deve rendere noti gli azionisti che superano una quota percentuale del capitale sociale che, se non sbaglio, è il 2%. Dato che il capitale delle società quotate è molto spesso frazionato in tanti piccoli e piccolissimi azionisti, possedere una quota al di sopra di quella soglia significa avere un certo peso nelle assemblee dei soci.
Dalla mia ricerca, limitata alle banche italiane, ho riscontrato che ci sono diverse tipologie di soci:
- le fondazioni bancarie;
- le società di investimento private;
- le altre banche, comprese quelle centrali;
- le grandi aziende del settore industriale/commerciale.
Le fondazioni bancarie sono enti sotto l’influenza politica perché i rappresentanti, che decidono la gestione del loro patrimonio, vengono normalmente nominati da: regioni, comuni, province, università, camere di commercio e altri enti pubblici.
A loro volta poi, coloro che vengono scelti per amministrare le fondazioni nominano il gruppo direttivo delle banche di cui sono proprietarie. In Italia le fondazioni bancarie posseggono importanti pacchetti azionari di:
- Monte dei Paschi di Siena (Fondazione MPS 34,94%);
- Intesa San Paolo (Compagnia di San Paolo 9,72%, Fondazione Cariplo 4,95%, Fondazione C.R. Padova e Rovigo 4,68%, Fondazione Ca.Ris.Bo. 2,02%);
- Banca Carige (Fondazione Cassa di Risparmio di Genova e Imperia 47,16%);
Invece, le società finanziarie, solitamente estere, detengono il controllo di Unicredit, in cui le fondazioni bancarie hanno solo un ruolo marginale (Fondazione Cariverona 3,53% e Fondazione Cassa di Risparmio di Torino 2,51%).
Tra questi fondi d’investimento troviamo:
- Aabar Luxembourg s.a.r.l. (6,50%): è una controllata del fondo sovrano degli Emirati Arabi Uniti. Gli amministratori di questa società siedono anche nei direttivi di altre imprese del settore chimico e petrolifero;
- BlackRock Inc. (5,04%): Wikipedia la indica come la più grande società d’investimento al mondo. Il Presidente e fondatore è Laurence Douglas "Larry" Fink che a quanto pare è un sostenitore del partito Democratico (americano). Questa società possiede anche il 5,01% di UbiBanca e il 3,26% della Banca Popolare di Milano;
- PGFF Luxembourg s.a.r.l. (5,01%): controllata dall’operatore di private equity britannico Pamplona Global Financial Istitutions con sede a Londra, New York e Malta.
Con percentuali inferiori ci sono anche: la Bank of Libya, la Carimonte Holding s.p.a., il gruppo Allianz e la Delfin s.a.r.l. che risulta essere una finanziaria del gruppo Luxottica di Leonardo Del Vecchio.
Oltre alla Bank of Libya, un’altra banca centrale, la Norges Bank, ha acquistato diversi pacchetti azionari di istituti di credito italiani: il 2,81% del Banco Popolare (ex Banca Popolare di Lodi), il 2,20% della Banca Popolare di Milano, il 2,18% di UbiBanca, e il 2% di Unipol Gruppo Finanziario s.p.a. (la controllante al 67,74% di Unipol Banca).
Ci sono poi le banche possedute da altri istituti di credito:
- Cariparma è per il 75% della francese Credit Agricole S.A.;
- BNL è al 100% una controllata di BNP Paribas;
- Le banche on line CheBanca (gruppo Mediobanca), Fineco Bank (gruppo Unicredit) e IW Bank (80,47% UbiBanca) e il Conto Arancio di ING Group (ABN Amro Holding N.V. 5,12%, Fortis 5% e Aegon 5%).
Mediobanca è controllata da banche quali: Unicredit (8,71%) e Mediolanum (3,42%) proprietà a sua volta della famiglia Doris e del gruppo Fininvest, e dalla assicurazione Groupama (4,93%), ma anche da:
- gruppo Bolloré (6%) che è il leader mondiale dei trasporti e della logistica;
- gruppo Premafin (3,87%) riconducibile a Salvatore Ligresti;
- gruppo Italmobiliare (2,62%);
- gruppo Benetton (2,16%);
- gruppo Fininvest di Berlusconi (2,06%).
La compagine azionaria del Credito Emiliano è così composta:
- Cofimar s.r.l. (19,97%);
- Max Mara Fashion Group s.r.l. (8,10%);
- Max Mara Finance s.r.l. (8,02%);
- Pictet & Cie s.a. (4,99%);
- Fincorrad (3,28%);
- Eredi Savioli s.r.l. (3,13%);
- Padana Tubi e Profilati Acciaio s.p.a. (2,14%).
Ci sono infine molte banche popolari, che hanno scelto la forma di società cooperativa, in cui il capitale è così frazionato che nessun socio possiede più del 2% del capitale.
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