Sono donna e fatta l’ovvia premessa sul discorso culturale e le sacche di maschilismo che tuttora sono presenti in Italia... a me questa storia del femminicidio sembra una gran stupidaggine.
Offensiva, perché è un modo per ribadire differenze, invece di annullarle. Considerare l’omicidio differente in base a chi viene ammazzato è un modo per considerare le donne come una categoria protetta, deboli, da tutelare, altro che parità.
L’omicidio è omicidio e le donne non vengono uccise in quanto donne, ma in quanto compagne, per frustrazione, per rabbia, vendetta... gli stessi moventi che possono spingere una donna ad uccidere il proprio compagno.
Anche Lorena Bobbit, nota per aver colpito il proprio partner nella sua mascolinità, ha agito per moventi diversi dall’odio di genere. Ha colpito il partner nella sua virilità ma non perché era maschio.
Cancellate il femminicidio dal dizionario, smettiamola di parlarne e forse questa legge si svuoterà di interesse come sempre accade quando si accantonano certe mode di cronaca, è una legge offensiva per la dignità delle donne. Io la vedo così almeno. E’ offensiva perché è un modo per far finta di risolvere problemi senza affrontare quelli veri.
Vogliamo tutelare le donne? Invece di questa fuffa, parliamo della condizione lavorativa. In Italia non è raro vedere donne assunte solo se firmano una lettera di dimissioni in bianco, casomai restassero incinte. Questa è discriminazione in base al sesso, l’omicidio ha sempre motivazioni ben diverse. Se fosse odio verso una categoria di persone, le donne, questi uomini ucciderebbero random, una donna a casaccio. Invece uccidono una parente, una compagna, un’ex, una che li rifiuta... La motivazione non è odio di genere, ma pesca nello stesso pool di motivazioni di ogni omicidio.