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 Home page > Tribuna Libera > Via della seta: o sei europeo o non sei rilevante

Via della seta: o sei europeo o non sei rilevante

Un Fondo Sovrano in grado di fronteggiare la concorrenza cinese, investendo vaste risorse finanziarie in innovazione e imponendo suoi standard normativi “protettivi”, o è europeo o non è efficace nei confronti della seconda potenza mondiale

Praticando l’intramontabile strategia del “dividi ut impera” la Cina sta stringendo accordi con singoli Paesi europei quali per esempio Grecia (il controllo del porto del Pireo), Portogallo e Italia (punta sopratutto al porto di Trieste che è zona franca) ..... accentuando così le già naturali divergenze d’interessi fra i diversi membri dell’UE; entità questa che sia la Cina che gli USA vogliono “disunita”, senza confessarlo ma lavorandoci, e quindi non vera concorrente.

Noi italiani, tanto ingenui quanto fieri della nostra supposta/fasulla sovranità nazionale (a casa mia comando io .... dimenticando nostri debiti e debolezze !) ci caschiamo, anche perché alcuni nostri governanti guadagnano voti, da elettori almeno altrettanto ingenui/superficiali, sbandierando appunto gli accordi apparentemente fantasmagorici firmati con Xi Jinping .

Negli ultimi 18 anni la Cina ha investito in Europa quasi 150 miliardi di € (47 in UK, 22 in D, 15 in I, 14 in F, 10 in NL, ecc.) acquisendo partecipazioni in infrastrutture, imprese tecnologiche, banche, fondi d’investimento, ecc. .. , in molti casi beneficiando di fondi pubblici in Cina poco o affatto costosi. In Italia ha partecipazioni in Pirelli (quota di controllo), FCA, Telecom, Enel, Terna, Generali, Ansaldo Energia, Cdp Reti (2,8 miliardi), Salov–Berio (90%), Candy (maggioranza), ecc.

La Cina si muove in base a strategie ventennali rese possibili anche dalla longevità e stabilità dei governi : Xi Jinping è al potere dal 2012 e, in occasione del 19° Congresso del Popolo del 2017, si è già assicurato di governare sino al 2027 ; quindi non parla a vanvera quando traccia precisi programmi pluriennali di espansione a Ovest della Cina, tramite la AIIB (Asian Infrastructure Investment Bank) e la Belt and Road (Via della Seta) destinata alle infrastrutture di collegamento Cina-Africa-Europa. Piaccia o dispiaccia a Conte e Di Maio è ovvio che quest’ultima favorirà sopratutto le esportazioni cinesi (di prodotti a basso costo che richiedono trasporti poco costosi via nave) e non quelle italiane o francesi (prodotti di lusso e comunque ad alto valore aggiunto che privilegiano la via aerea) !

La Cina evolve a un ritmo che per noi italiani ha del miracoloso e sta lungimirantemente investendo somme gigantesche, sia acquisendo know-how occidentali che creandone di propri, a sostegno di una auto generazione cinese d’innovazioni tecnologiche in settori strategici quali AI (intelligenza artificiale), reti di comunicazione 5G (Huawei), esplorazione spaziale, ecc. .

E noi, in Europa, facciamo a gara di chi arriva prima a firmare accordi con la Cina (patetica la fierezza con la quale Di Maio vantava nei giorni scorsi di aver inaugurato un nuovo percorso con accordi quadro (non esecutivi si è precipitato a dire Conte !) aventi un potenziale di 20 miliardi ... quando la Merkel ne firmò con Xi Jinping di molto concreti ad Amburgo nel luglio 2017 e Macron ieri a Parigi per la fornitura di 31,8 miliardi di Airbus e 10 miliardi di altre “cosette” !

Ma guarda caso questi due leaders, ben più importanti e solidi dei nostri giallo-verdi, hanno deciso di trattare congiuntamente con Xi Jinping, presente anche Junkers in rappresentanza della UE, dichiarandogli molto apertamente che l’UE è pronta a collaborare con la Cina purché si tratti di accordi trasparenti di partenariato e con le dovute precauzioni europee giustificate dal fatto che la Cina non è “un economia di mercato” libera e democratica (in occasione del citato congresso lo stesso Xi Jinping ha dichiarato solennemente “ Pechino non copierà mai i sistemi politici stranieri, quindi si alla economia di mercato ma niente democrazia; è la dottrina del socialismo con caratteristiche cinesi per la nuova era del rinascimento della nostra nazione “).

Macron, Merkel e Junkers intendono anche sfruttare intelligentemente il fatto che oggi una UE compatta può trattare più vantaggiosamente che mai grazie anche alle tensioni fra Cina e USA!

Osservo con sgomento un’Italia, topolino sempre più isolato, sfidare il potente e vorace gatto cinese

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