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Mi chiamo INTERNET ma sono nato europeo

Mi chiamo World Wide Web (W W W) e servo l’intero pianeta, dalla Terra del fuoco alla Groenlandia e dal Portogallo al Giappone, ma mi ha inventato trenta anni fa uno scienziato europeo del CERN.

Gli americani e i cinesi non lo sanno, né i loro governanti osano confessarlo, ma sono stato generato da una mamma europea di nome CERN (Centre Européen Recherche Nucléaire) quando un suo scienziato di nome Berners mi inventò per rendere possibile a tutti i colleghi lo scambio e l’utilizzo simultaneo di enormi masse di dati scientifici; sin lì tale scambio era terribilmente ristretto, limitato, lento ed impreciso poiché affidato a telex, fax, lettere, telefonate, registratori, ecc.

Berners ci lavorò due anni e nel 1991 creò il primo sito “INTERNET” che consentiva a tutti gli utenti di comunicare, informarsi, lavorare, scoprire semplicemente collegandosi in rete tramite il loro computer; in collaborazione con il collega Caillau realizzò subito dopo il primo browser che consentiva di sfogliare le pagine del web.

Il CERN avrebbe potuto brevettare il tutto riservandosene il diritto esclusivo di utilizzo, con gli enormi connessi vantaggi competitivi, ma fu tanto lungimirante e generoso da lasciarlo aperto a tutti in modo da ampliare e ottimizzare la diffusione, condivisione e simbiosi scientifica (e non opportunisticamente ma comprensibilmente chiuso come fecero poi gli americani google, face book, instagram, ecc.).

E’ universalmente riconosciuto che Internet ha determinato uno straordinario sviluppo in termini economici, scientifici e tecnologici per il mondo intero. Oggi cinque miliardi di persone lo usano liberamente per lavorare, informarsi, divertirsi, acquistare, pagare, viaggiare, comunicare, scaricare film e musica, scambiare foto... e molti di loro non sanno più farne a meno neppure per un’ora. E’ addirittura ormai assai diffusa la sindrome da “non c’é campo” che a molti “fissati” rende esageratamente insopportabile il sentirsi isolati anche solo temporaneamente !

Al di là degli eccessi è un fatto che i due miliardi di cittadini che invece non possono collegarsi a Internet (cosa frequente in certe aree del mondo) sono fortemente svantaggiati e limitati in termini di informazione, sviluppo, comunicazione, ecc.

Come mai però capita raramente di sentire qualcuno, europeista o sovranista che sia, affermare che senza l’Europa saremmo rimasti indietro tutti, americani ed asiatici compresi, di qualche anno o decennio?

Persino Salvini, sovranista forse più per furbizia che per convinzione profonda, deve sommessamente ammettere che l’Europa non esiste solo per contestarlo e indisporlo... ma in realtà lo favorisce involontariamente consentendogli, grazie a Internet, di avvantaggiarsi sugli avversari politici meno fotogenici e “digitali” (tipo Tria) attraverso un’intensa ed efficace diffusione di centinaia di selfie e tweet da vero semplice “uomo del popolo” che vive le piazze.

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