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Val di Susa: manifestazione per salvare il futuro

Manifestazione Sabato 29 Agosto a Olux: contro il progetto di seconda canna del Frejus e l’idea folle dello sviluppo dei trasporti su gomma.

Sabato 29 Agosto, le vie della tranquilla cittadina di Oulx sono state invase da una festosa e pacifica manifestazione organizzata da diversi comitati che, in Val di Susa, si occupano di contrastare la cementificazione della Valle.

E’ l’inizio di une nuova stagione di battaglie in difesa dell’ambiente, del turismo, della salute e di una valle che è diventata obiettivo di conquista da parte di speculazioni economiche e politiche.

Giornata di sole rallegrata da un piacevole di vento; tanta gente allegra di ogni età, accompagnati da bambini e cani al seguito. Molte bandiere, anche di gruppi francesi venuti a testimoniare il comune desiderio di un modello di sviluppo differente, più coerente con le necessità delle persone e non dei potentati.

C’è preoccupazione per i progetti e gli obiettivi che la Sitaf ha in mente. Questa che già gestisce la cara (proprio nel senso di poco economica) autostrada che attraversa la valle e si immette nel tunnel, aveva presentato la nuova “canna” del Frejus come necessaria per la sicurezza.

In breve, il progetto si è trasformato in una seconda struttura per il transito di 8 metri di diametro per 12 km di lunghezza. Un incremento delle vie di accesso verso la Francia a favore dei Tir.

Ma gli organizzatori si chiedono: fino a ieri ci è stato raccontato che i Tir avrebbero dovuto essere messi sul treno, ora vogliono fare una seconda canna per il trasporto: ma qual è allora la strategia? Di che si parla?

Già oggi solo una minima parte dei Tir viene messa sul Treno: basta mettersi lungo la ferrovia per Bardonecchia e contare il numero modesto dei treni adibiti a tale trasporto e quanti sono i carrelli vuoti (dal 50% in su) trasportati.

Ciò smentisce anche la favola della linea “satura” per cui occorrebbe la Tav ad alta capacità.

Erano presenti alcuni amministratori, a partire dal vicesindaco di Bardonecchia, tutti molto preoccupati di questa continua volontà di cementificare, dei cantieri, dello sviluppo di trasporto su gomma (uno degli slogan della manifestazione era “più marmotte..meno marmitte!”), di dove verranno posti gli eventuali detriti (calcolati in almeno 750.000 metri cubi pari a 75.000 camion).

Tutti hanno manifestato solidarietà ed adesione alla manifestazione.

Ma si è anche parlato di Tangenziale est di Torino: quella che nei progetti dovrebbe alleviare la viabilità della tangenziale nord ma in realtà è destinata a collegare la Liguria (Savona) con il nord Europa per il trasporto merci.

Altro incremento del trasporto su gomma depredando il territorio.

Alcuni hanno citato episodi di incidenti accadutio sull’autostrada per Bardonecchia, in alcuni tratti di galleria, dove i sistemi di sicurezza non hanno brillato per efficienza.

Alcune settimane or sono Obama ha consentito che il mondo vedesse le foto satellitari dei ghiacciai che si ritirano dal Polo (foto segretate da Bush per nascondere gli effetti dei gas serra); questo fatto dovrebbe imporre una certa riflessione seria sul modello di sviluppo basato sulla continua produzione di Co2: si continua a progettare sulla base di modelli obsoleti e inadeguati alle esigenze del futuro molto prossimo.


Questo popolo valsusino non mollerà; la battaglia per una idea diversa di progresso passa anche per la Val di Susa.

Commenti all'articolo

  • Di illupodeicieli.leonardo.it (---.---.---.231) 1 settembre 2009 09:08

    E’ così anche d’altre parti in Italia,ma ciò non deve essere di consolazione perchè la solidarietà e l’interesse ci possono essere anche se una persona non vive i medesimi disagi. Che manchi la volontà di scegliere strade diverse è nella logica del business: se non c’è il tornaconto per loro la cosa non si deve fare.Pensiamo a energie pulite, a trasporti che si effettuano via fiume o acqua o anche con la ferrovia, ma senza il profitto che va nelle loro tasche: poi c’è ,sempre legato al profitto, la gestione di tutto questo mare di denaro. Certo c’è pure il menefreghismo nei riguardi dell’ambiente e la mancanza di rispetto e considerazione di chi vive in quelle zone: per dimostrarlo è sufficiente considerare che chi protesta,chi vuole far sentire le proprie ragioni, non viene ascoltato,al massimo lo staranno a sentire,forse, i poliziotti in tenuta antisommossa (gli stessi che,vedendo le cose come stanno, potrebbero convertirsi).

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