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Ultimo test ok, ora è davvero Spagna da Mondiale

Nella loro ultima amichevole prima del Mondiale sudafricano gli Spagnoli danno spettacolo e stendono la Polonia.

Iniesta, Fabgregas e Fernando Torres, giocatori più che fondamentali per la nazionale spagnola, erano reduci da infortuni o guai muscolari. Questo contro la Polonia era il test definitivo per la Spagna prima del grande passo verso il Sudafrica. Un test importante non solo per saggiare il recupero fisico delle tre stelle spagnole, ma anche per cercare di ritrovare quel gioco, in parte mutuato al Barcellona, che aveva reso la Spagna Campione d’Europa nel 2008.
 
Nelle amichevoli precedenti le furie rosse non avevano certo espresso un gioco all’altezza delle aspettative, strappando una vittoria proprio in extremis contro un’anonima Arabia Saudita e pochi applausi. Nell’amichevole di Innsbruck solo un gol di Navas ai minuti finali aveva dato la vittoria contro una modesta Corea. Certo, una prestazione sottotono figlia della dura preparazione atletica pre-mondiale, come per l’Italia di Lippi, eppure già si pensava di rivalutare le aspirazioni mondiali, osservando un involuzione nel gioco che, unito poi ai problemi fisici di molti giocatori, faceva seriamente riflettere.
 
Ma la Spagna risponde sul campo e non perde tempo.
 
Sono ben sei i gol rifilati alla formazione polacca in una serata di eccezionale estro calcistico.
 
Già al 14’ la partita è sul sul 2-0, grazie alle firme del solito Villa e di Silva. Deliziosa l’azione del secondo gol, Iniesta scodella d’esterno una palla magica sui piedi di Xavi, passaggio in mezzo per Silva che non ha problemi a metterla dentro a porta spalancata.
 
Spaventosa la facilità con cui gli Spagnoli penetrano lentamente le linee avversarie con una serie infinita di passaggi che non risulta mai stucchevole, alla continua e minuziosa ricerca del varco gusto per colpire senza pietà. Il gioco spagnolo batte continuamente alle porte della difesa polacca e, come la goccia che cade sempre sulle stesso punto prima o poi spacca la roccia, i gol non si fanno attendere.
 
La formazione è un 4-3-3, con avanti Iniesta come esterno sinistro e Silva sull’altra fascia. Punta centrale Villa. Ma in fase difensiva il modulo si adatta a un 4-5-1 che vede tutti i giocatori muoversi all’unisono per recuperare la sfera e impostare nuovamente.
 
Grande spinta da parte di un centrocampo stellare formato da Busquets, Alonso e Xavi, sostituito quest’ultimo dal numero dieci Cesc Fabregas. Le squadre che possono contare su un centrocampo così, “riserve” incluse, si contano davvero sulle dita di una mano.
 
Nel secondo tempo Del Bosque trasforma completamente il reparto avanzato, inserendo Navas, Pedro e il sorvegliato speciale Fernando Torres.
 
La ripresa è puro spettacolo. “E’ pur sempre la Polonia” verrebbe spontaneo da dire. Ma davanti a tali manifestazioni di calcio qualunque riflessione passa in secondo piano.
 
Alonso e Fabregas portano il punteggio su un tondo 4-0. Nel finale arrivano i due gol più attesi e significativi: Torres va a segno al 76’ su assist di Pedro, che segna il suo primo gol in nazionale solo cinque minuti dopo.
 
Serata di buone notizie e di conferme: gli infortunati sono stati recuperati al meglio, il gioco spettacolare degli Europei sembra capace di portare gli Spagnoli sul tetto del Mondo.

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