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The economic apocalypse: doppio default degli USA. Declassificato il debito

Il debito USA avrebbe ormai raggiunto quota 97,3% del PIL ,secondo gli analisti più ottimisti e all'attuale tasso di crescita del debito - circa 1.000 Mld di $ ogni sei mesi - lo raggiungerebbe a breve, pochi mesi, eventualmente dilazionabili con alcune misure. Secondo altri l'equivalenza sarebbe già stata raggiunta. Misure quali il blocco alle emissioni e al reinvestimento di obbligazioni in determinati piani pensionistici attuate dal segretario al Tesoro, Timothy Geithner potrebbero spostare la scadenza per il default al 2 agosto.

Il tetto massimo del debito, fissato dal Second Liberty Act del 1917 è stato aumentato dal 1940 a oggi ben 73 volte. Un mancato ulteriore innalzamento del limite massimo causerebbe il default tecnico degli USA perchè, oltre esso, il governo federale non ha la potestà di finanziarsi tramite obbligazioni. L'approvazione del Congresso ad un ulteriore innalzamento del limite consentirà l'emissione di nuove obbligazioni, ma non riuscirà ad aggirare l'altro ostacolo tecnico, dato dal raggiungimento e superamento del PIL da parte del debito e quindi la vendita delle obbligazioni stesse e la solvibilità del debito stesso.

E' quanto implicitamente contenuto nella valutazione di Standard & Poors che ha declassato il debito pubblico USA da AAA ad AA+. Il declassamento ha suscitato allarme ed ira da parte della Cina, primo creditore degli USA. A questi dati inquietanti si aggiunge l'altra e più grande spada di damocle che pesa sull'economia americana e con essa su quella di tutto il pianeta: quella dei cosìddetti "derivati", in crescita esponenziale ed il cui ammontare ha ormai superato l'inimmaginabile cifra di 650.000 Mld di $. Dunque un altro e ben maggiore default. L'ultimo anno "in" dell'economia americana, del "Big in USA" è stato il 2000 con Presidente Bill Clinton, bilancio in pareggio, debito pubblico al 60% del PIL e derivati misurati ancora "solo" in decine di migliaia di Mld di $, oggi un sogno, un miraggio lontano, cui si staglia contro una realtà da incubo dei più terrificanti. Il peggio è che il "Nightmare" dell'economia americana coinciderà, necessariamente, con quello del mondo intero.
 

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