• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Società > Tutto esaurito

Tutto esaurito

Miliardari che rubano ad altri miliardari, costruttori che si ritrovano case vuote, investitori senza soldi, industrie che tagliano sponsorship e pubblicità, barili di petrolio che passano da 130 a 30 dollari. Compagnie aeree che manteniamo a galla senza ragione.

Crisi economica che svela debolezze e imbrogli, scommesse, perdite, fughe e destabilizzazione di un sistema obsoleto che premia chi ha già il traguardo alle spalle, crisi che diventa, o dovrebbe diventare occasione per riflettere, e non capro espiatorio.

Il peggio, dicono gli economisti, deve ancora arrivare.

A Cortina d’Ampezzo, “perla delle dolomiti”, luogo di villeggiatura e simbolo di potere, ricchezza e mondanità prenotare un hotel è letteralmente impossibile, “tutto esaurito” mi confermano i centralinisti di oltre 30 hotel e pensioni nella zona.


Tutto esaurito da quando, ad inizio dicembre la neve cade fitta sui tetti più cari d’Italia. Anche se già il 3 gennaio i cannoni sono in attività: “non si sa mai” dice un tecnico.

I ghiacciai delle Alpi stanno sparendo, continuiamo ad utilizzare un bene pubblico, l’acqua, per il piacere di pochi, d’inverno si spara la neve, d’estate ci si ostina a vendere lo sci da ghiacciaio.


Con soldi pubblici si aprono cantieri per costruire megaimpianti che rimangono spesso senza neve, inutili, un pozzo senza fondo.
Uno spreco intollerabile, un’immagine desolante dell’attività politica in Italia. In questo scenario apocalittico non si può non riflettere criticamente sullo stile di vacanza che si promuove nella valle d’Ampezzo.

Ci troviamo di fronte ad una grave crisi idrica, senza dubbio generata dal cambio climatico ma accelerata da scelte politiche suicide, figlie del guadagno facile, veloce e senza rimorsi.

Sono finiti i tempi in cui le località sciistiche delle dolomiti erano teatro di grandi incontri tra uomini politici o grandi figure della cultura italiana ed internazionale, venuti per trovare tranquillità e ispirazione.

Di quei tempi è rimasta solo qualche foto sbiadita affiancata da istantanee digitali saturate di calciatori con modelle finalmente ubriache intenti a spendere e spandere cercando inconsapevolmente di rafforzare un’immagine di sicurezza e opulenza già sproporzionatamente pubblicizzata da una televisione sciapa e monotematica.


Code interminabili per ostentare consumo e ricchezza, macchinoni di cilindrate impossibili che circolano nei centri storici italiani finalmente si sfogano imbottigliati nelle strade di montagna. La natura lotta contro tubi di scappamento, squilli di telefonini, pelliccie e deodoranti.

In barba alla crisi dunque, le camere d’albergo oscillano dai 180 ai 700 euro al giorno per una camera doppia, per non parlare delle suite o degli appartamenti, questi ultimi oscillano tra i 2500 e i 10.000 euro per una settimana nel periodo di natale.

Le attrezzature da sci sono rinnovate ogni anno per stare alla moda.
Le industrie sciistiche ci convincono della grande innovazione degli sci “Carvel” senza informare che diventa quasi impossibile andare dritti senza incrociare gli sci. Gli animali domestici sono portati a passeggiare in eleganti cappottini di visone, in borsette “pret-a-porter” o dentro vere e proprie carrozzelle riscaldate.

Parliamo di un mondo a parte in cui l’inutile diventa indispensabile e finisce con impoverire le conversazioni, i modelli culturali e la stessa valle, obbligata, suo malgrado, ad ascoltare le prenotazioni per capodanno, gli auguri di natale a tutta la rubrica, le suonerie techno/salsa e le sgommate dei S.U.V. affittati a Treviso per darsi un tono.

Ormai l’apparenza diventa unico specchio della realtà, e il mondo è il paradiso degli attori. Chi non sa recitare o non riesce ad impersonificare un ruolo tra quelli elegantemente distribuiti dal cinema e dalla televisione è tagliato fuori.

La vicina Spagna, che la crisi la sente più da vicino e che ha goduto di un boom economico breve ma intenso negli ultimi 30 anni, ci restituisce degli esempi da non trascurare. L’anno scorso, se non fosse stata salvata da un provvidenziale temporale, stile Edoardo Mendoza, la regione Catalunya si sarebbe vista obbligata ad esportare acqua dalla Francia per ovviare ai suoi consumi.

Se la politica non è riuscita ad arrestare la speculazione edilizia, vero stupro del territorio, almeno sono state lanciate delle campagne per sensibilizzare il pubblico sull’uso consapevole delle risorse e la loro tutela.

Arrivando a Cortina d’Ampezzo da Vittorio Veneto, passando sui famosi cavalcavia e risparmiando dunque una “vitale” mezzora, leggiamo frasi del tipo “neve garantita!” oppure “piste di tutti i livelli” come se la montagna si abbassasse a palestra per le esigenze del turista.

Sul corso di Cortina è un trionfo di gallerie d’arte prive di novità e attori di soap opera che si atteggiano a divi del cinema. Nei locali un gestore mi racconta di esser stato minacciato da un quattordicenne con il celeberrimo “lei non sa chi sono io…”


Sul treno Calalzo-Belluno passiamo attraverso valli forse meno spettacolari di quella di Cortina dove però si respira un’aria diversa, sembrano conservare un’atmosfera antica di reciproco rispetto tra territorio e abitanti.
Peccato che dall’altoparlante del treno una voce meccanica ci riporta alla realtà annunciando: “ ..è in vendita in edicola l’orario aggiornato dei treni..” come fosse un occasione da non perdere.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares