TAV, numeri please

Sulla questione TAV ho cominciato solo in questi ultimi giorni a documentarmi in modo tale da potermi fare un’idea precisa sul tema. Quello che ho notato è che i soliti maestri nello sparare numeri e percentuali su quanta ricchezza porterebbe al Paese, che spesso utilizzano anche dati gonfiati all’uopo, sono stranamente parchi di cifre, mentre abbondano le dichiarazioni generiche, i “non possiamo restare fuori”, “perdiamo i finanziamenti” (senza dire che riguardano il 30% dell’opera ovviamente, “la Francia è più avanti di noi” (invece non è neanche tanto vero) e così via.

Gli unici a dare qualche numero sono gli oppositori, che fanno riferimento ad un traffico in costante discesa, a costi abnormi anche del solo preventivo (che poi immancabilmente cresceranno), all’inutilità generale dell’opera, anche mettendo per un attimo da parte il profilo ambientale.

E’ un qualcosa che dovrebbe far riflettere molto. Così come fa riflettere molto il fatto che un grande sostenitore della TAV sia Sergio Chiamparino, unito all’altro genio del centrosinistra, Matteo Renzi..

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