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Affitto in nero: Milanese accusa Tremonti. Il ministro dell’evasione?

Dopo un mese di ribalta giornalistica il consigliere del ministro dell’Economia, Marco Milanese, ha consegnato la sua memoria difensiva alla giunta per le autorizzazioni a procedere, che dovrà occuparsi sulla richiesta di arresto avanzata dai magistrati per associazione a delinquere, corruzione e rivelazione di segreto.

Una delle operazioni sospette di Milanese riguarda l’affitto di un appartamento in via Campo Marzio a Roma per 8500 euro mensili versati al Pio Sodalizio dei Piceni, in cui sarebbero stati effettuati anche lavori di ristrutturazione non fatturati dalla ditta esecutrice, destinataria però di commesse senza gara da parte di alcune società pubblica su cui Milanese poteva esercitare influenza. La casa però era nella disponibilità non del deputato del Pdl ma del ministro Giulio Tremonti, senza che ci fossero prove che attestassero il pagamento di un subaffitto da parte del ministro.

Nel memoriale presentato Milanese sostiene che in realtà Tremonti corrispondeva a lui settimanalmente la metà dell’affitto, circa 1000 euro a settimana. Di cui però non c’é traccia perché la somma era versata in contanti senza ricevuta.
In nero.
Senza ricevuta.


Un affitto da 4000 euro mensili.
Il ministro dell’Economia.
Quello che parla di lotta all’evasione.
Quello della manovra lacrime e sangue alle fasce più deboli da 47 miliardi di euro.
Il professore sempre con il ditino alzato.

Sarà vero? Ci degnerà il ministro Tremonti di una risposta? Oppure ritiene normale che il suo ex consigliere (si è dimesso il mese scorso) lo accusi di pagare affitti in nero?

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