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Strumentalizzazione politica del terremoto?

Care teste di capra, questi giorni ho resistito, sempre per il rispetto delle vittime del terremoto, nell’intraprendere numerose polemiche. Ma c’è una questione in particolare che ho voglia di affrontare, ben consapevole che non piacerà a molti di voi.

Giorni fa l’Unità ha intrapreso un’ iniziativa volta a raccogliere le firme per incitare il governo ad accorpare il referendum assieme alle Europee, in maniera tale che si risparmino circa 460 milioni di euro. E in teoria, ma solo in teoria, i soldi risparmiati andrebbero indirizzati ai fondi per la ricostruzione.

Mi dispiace, mi chiamerò anche "incarcerato", ma sono libero di parlare ed esprimere tutto il mio profondo disprezzo per questa iniziativa appoggiata, non a caso, dai grandi Partiti come il PD e ampi settori del PDL.

Questo referendum vuole cambiare il sistema elettorale, creando quello maggioritario. Quindi utilizzato per eliminare totalmente quei partiti come Rifondazione Comunista, ovvero tutte quelle poche formazioni politiche che non si ritrovano dentro la logica antidemocratica del bipartitismo.



E questa la interpreterei come strumentalizzazione politica, se non sciacallaggio di diversa natura.

Non è concepibile approfittarsi di questa tragedia per trovare il modo di far raggiungere il quorum. La democrazia non è una questione di costi come vorrebbe far credere Franceschini.

Vogliamo tagliare le spese inutili senza intaccare la democrazia e la costituzione? Eliminiamo l’ingente investimento per il Ponte sullo Stretto e tante altre grandi opere inutile e forse anche pericolose. E vedrete che recupereremo tanti di quei soldi per poter ricostruire L’Aquila e mettere in sicurezza tanti altri edifici pubblici che si trovano nelle zone sismiche.

E per favore, e mi rivolgo alla direttrice dell’Unità, non cavalchi l’onda spontanea della solidarietà per contribuire a creare una legge elettorale che farà perdere le speranze a quelli come me che credono nell’alternativa, non nell’alternanza.

Commenti all'articolo

  • Di Claudio Ursitanoni (---.---.---.69) 16 aprile 2009 12:49

     Inutile il Ponte sullo Stretto? Questa infrastruttura non è un monumento, ma è un’importante opera viaria e ferroviaria. Sono 50 anno che tutti i governi (tranne l’ultimo di Prodi), compreso quello Dalema, l’hanno ritenuta un’opera importante, ma che, puntualmente è stata rinviata per far fronte alle mille emergenze italiane. 
    Ora basta, che si rinvii qualcos’altro, qualche altra opera pubblica, anche più costosa, come: Expo di Milano, Terzo Valico, una parte della Tav in Val Padana, la Pedemontana, varie metropolitane nelle città italiane (anche città medio-piccole che non ne hanno affatto bisogno urgente). Ma basta succhiare il sangue sempre alla stessa cosa con la scusa dell’inutilità. Non è più possibile che un’isola di oltre 5milioni di abitanti e distante solo tre chilometri dal continente, non venga collegata stabilmente. E’ una vergogna mondiale che non può più essere accettata. Ogni anno che passa, le ferrovie stanno buttando 300milioni di euro per far passare i treni sullo Stretto tramite i traghetti. Quest’operazione dura 1ora e 45minuti a tratta. Con il Ponte, i treni impiegherebbero per fare lo stesso tratto solo 5 minuti. E le ferrovie dovrebbero pagare solo 100milioni di euro all’anno alla Società che gestirà il Ponte. In pratica, solo parlando in termini ferroviari, il Ponte sullo Stretto di Messina andrebbe costruito con la massima celerità, per far risparmiare allo Stato e quindi ai cittadini: tempo, denaro e salute (togliendo quelle ciminiere di traghetti, ognuno dei quali inquina il mare e l’arie dello Stretto quando una centrale a gasolio).

  • Di Claudio Ursitanoni (---.---.---.69) 16 aprile 2009 12:53

     Inutile il Ponte sullo Stretto? Questa infrastruttura non è un monumento, ma è un’importante opera viaria e ferroviaria. Sono 50 anni che tutti i governi (tranne l’ultimo di Prodi), compreso quello Dalema, l’hanno ritenuta un’opera importante, ma che, puntualmente è stata rinviata per far fronte alle mille emergenze italiane. 
    Ora basta, che si rinvii qualcos’altro, qualche altra opera pubblica, anche più costosa, come: Expo di Milano, Terzo Valico, una parte della Tav in Val Padana, la Pedemontana, varie metropolitane nelle città italiane (anche città medio-piccole che non ne hanno affatto bisogno urgente). Ma basta succhiare il sangue sempre alla stessa cosa con la scusa dell’inutilità. Non è più possibile che un’isola di oltre 5milioni di abitanti e distante solo tre chilometri dal continente, non venga collegata stabilmente. E’ una vergogna mondiale che non può più essere accettata. Ogni anno che passa, le ferrovie stanno buttando 300milioni di euro per far passare i treni sullo Stretto tramite i traghetti. Un’operazione dura 1ora e 45minuti a tratta. Con il Ponte, i treni impiegherebbero per fare lo stesso tratto solo 5 minuti. E le ferrovie dovrebbero pagare solo 100milioni di euro all’anno alla Società che gestirà il Ponte. In pratica, solo parlando in termini ferroviari, il Ponte sullo Stretto di Messina andrebbe costruito con la massima celerità, per far risparmiare allo Stato e quindi ai cittadini: tempo, denaro e salute (togliendo quelle ciminiere di traghetti, ognuno dei quali inquina il mare e l’arie dello Stretto quando una centrale a gasolio).

    • Di Alberto Fortuzzi (---.---.---.75) 16 aprile 2009 21:29

      Il ponte rappresenterebbe l’imperituro emblema della connessione fra appalti pubblici e mafia.I milioni di metri cubi di cemento , le migliaia di maestranze necessarie alla sua costruzione ,solo per fare qualche esempio ,rappresentano un giro d’affari colossale.Non si eliminerebbero i traghetti , certo ne rimarrebbero meno, anche solo per garantire il collegamento in quei periodi in cui il ponte rimarrebbe chiuso per le cattive condizioni metereologiche .E non sarebbero 2 giorni all’anno.Come si sbandierano pareri entusiasti di ingegneri dell’impregilo per i quali sembra strano che il ponte non si faccia da solo, facile è trovare pareri competenti che ci dicono che mancano i necessari parametri di sicurezza ; lo stretto di Messina è a forte rischio sismico , questo rischio è generato anche da una faglia che taglia lo stretto, infatti Sicilia e Calabria si allontanano percettibilmente anno dopo anno.Il ponte non risolverebbe ,anzi probabilmente peggiorerebbe la viabilità di quel collo di bottiglia che sono le autostrade e le ferrovie calabresi,per non parlare della Sicilia.I soldi per farlo NON ci sono,abbiamo infranto ogni record di debito pubblico e di evasione fiscale.Tutto questo avviene all’inizio di una crisi economica mondiale senza precedenti...

  • Di Federico G (---.---.---.81) 17 aprile 2009 00:10

    Il ponte è una bufala; perchè assolutamente impossibile da fare (l’hanno detto tutti gli architetti più famosi, interpellati).
    Oltretutto non servirebbe a nulla (dal punto di vista economico e del trasporto delle merci) come spiegò una puntata di Report di qualche anno fa perchè oggigiorno i camion ed i treni girano quasi vuoti.
    Oltretutto i suoi piloni sarebbero su oasi protette e, per ultimo ma non ultimo, sarebbe a rischio terremoto (come l’abruzzo dovrebbe averci insegnato).

    I politici sanno tutto questo ed infatti, per loro, e’ solo un modo per far girare più soldi nelle tasche dei soliti noti.

    Quanto al referendum... per quanto possa essere ingiusto (ed io son d’accordo con l’autore di questo articolo su questo) l’ultima parola spetta al popolo italiano. Se i suoi promotori hanno raggiunto le cifre giuste per poter fare un referendum simile, è giusto che il popolo italiano possa decidere in merito senza ricorrere a mezzucci come lo spostamento della data (perchè quei soldi ci farebbero comodo comunque, abruzzo o non abruzzo).

  • Di l’incarcerato (---.---.---.22) 17 aprile 2009 00:29
    l'incarcerato

    Grazie Federico che finalmente hai spostato l’argomento principale: il referendum.

    In relatà è il contrario, è il PD che vuole spostare la data del refrendum accorpandolo alle europee. Sono due linee parallele inconciliabili,e sinceramente trovo odiosa la strumentalizzazione del terremoto per poter raggiungere il quorum. Sono dell’avviso che gli sprechi veri sono le grandi opere, gli stipendi d’oro, la corsa agli armamenti e così via.

    Faccio una proposta, volgiamo eliminare gli sprechi? Domenica le europee e il giorno dopo il referendum, vediamo cosa ci rispondono...

    Io sono dell’avviso che la democrazia non deve badare a nessun costo.

  • Di Paolo06 (---.---.---.203) 17 aprile 2009 09:02

    Aldilà dei contenuti del referendum.
    Provate a ragionare se il referendum fosse per cancellare le accise sul prezzo della benzina: votare per abrograre o meno l’odiosa gabella.
    Sareste disposti ad accorparlo con le europee?

    Cerchiamo di capire se accorpare o meno referendum ed elezioni, sia utile, non per il contenuto ma per motivi più terra terra.
    Vi fanno schifo 400 mila euro da usare magari per qualcosa di più utile che pagare per due volte migliaia di persone che invece potrebbero essere pagate una sola volta per fare lo stesso lavoro?

    Allora, se fossimo imparziali, proporremmo di dimezzare la paga per scrutatori & co e lasciare tranquillamente che vengano votati referendum ed elezioni europee in due giorni distinti.

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