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Squadristi 2.0

Un anonimo idiota non ha trovato niente di meglio da fare che commentare un mio articolo del settembre dell’anno scorso titolato “Favia e la democrazia inesistente del M5S. L’inquietante nuovo che avanza”, scritto di getto dopo l’espulsione di Giovanni Favia dal M5S e letto nel corso del tempo da poco più di ottomila visitatori.

 

Sono passati mesi, ma si sa che la rete ha un funzionamento virale: gli articoli girano, girano e rimbalzano chissà dove. E chissà dove è stato rilanciato adesso e chissà perché proprio ora questo offensivo scribacchino se l'è trovato davanti e ci ha dato i numeri.

Il commento è questo (lo riporto per intero anche se, nel frattempo, ho provveduto a segnalarlo come abuso):

 “w il movimento 5 stelle....e voi bastardi dissennati avrete da trovarvi un lavoro in un futuro non molto lontano....brutti nullavalenti che se vi gagate addosso neanche di merda sapete...continuate a fare i criminali vili affaristi che non siete altro...le stronzate che fate verranno tutte al pettine!!!!!....dire che siete dei vermi è dir poco...stolti triviali bifolchi...voi proprietari di questi blog immondizia...continuate a falsare la realtà...mangiamerda...alle spalle di chi vive una vita sempre in affanno, in ristrettezze economiche e sociali per voi impensabili....l’inferno è ciò che vi spetta...maledetti”.

Commentare questo delirio è arduo perché l’unica cosa sensata da fare sarebbe buttarlo nel cestino e non pensarci più. Colgo invece l’occasione per ricordare due o tre cose: la prima è che io (credo nessuno, a parte forse la redazione parigina) non vedo una-lira-una per gli articoli che scrivo.

Quindi può darsi che sia un ‘nullavalente’, ma di sicuro non sono un pennivendolo ‘prezzolato’ dal momento che nessuno mi ‘prezzola’; respingerei quindi l’accusa di affarismo, per nulla adatta all’attività che svolgo. Irritante anche lo snobismo di ritenersi l'unico che vive in ristrezze che sarebbero per noi "impensabili". Non ci conosce, quindi anche qui parla a vanvera.

Ma potrebbe essere utile ricordargli che quell'ottima idea del "reddito di cittadinanza", che avrebbe potuto risollevare un minimo le sorti di molti che se la stanno passando male, non è sufficiente dirla, bisogna anche essere capaci di praticarla, di renderla possibile. La dabbenaggine politica dei parlamentari a Cinquestelle - chiusi nel loro sterile narcisismo - l'ha invece resa impraticabile. Ringrazi loro invece di offendere chi ne scrive.

All’accusa inoltrata direttamente alla proprietà di AgoraVox risponderanno i proprietari di AgoraVox se crederanno; da parte mia io posso solo ringraziare chi ha avuto l’idea, la capacità e l’ardire di fondare questo sito di giornalismo partecipativo che mi ha dato l’occasione - a me come a molti altri - di scrivere le cose che penso. Che ovviamente non sono condivisibili da tutti perché la mia testa (come ogni testa) è diversa e funziona in modo diverso da quella di altri (e, a giudicare dal commentatore citato, ringrazio il cielo che sia così).

Molti, davvero molti, hanno scritto in questo “quotidiano” e molti, moltissimi hanno dato il loro contributo attraverso i commenti (400mila lettori al mese, 1500 autori secondo Wikipedia). Parole su parole che hanno significato dibattito, anche acceso, approfondimenti culturali, confronti anche aspri, punti di vista a volte banali, a volte interessanti, a volte addirittura innovativi. Comunque crescita, personale e collettiva, in una parola. Credo che questa fosse la 'mission' di AgoraVox: promuovere crescita culturale.

Che è un obiettivo di democrazia partecipata, orizzontale, diffusa, larga, senza censure, senza limiti se non quelli, scontati, della netiquette; cioè di un minimo di buona creanza. Per quello che mi riguarda sono certo che l'obiettivo sia stato raggiunto.

Poi c’è chi, come l’idiota a cui dedico questo pezzo, approfitta per imbrattare con le sue zozzure mentali questo spazio pubblico, aperto, libero e privo di censure; e lo fa, da vero vigliacco qual'è, ben coperto dall’anonimato che il sito gli garantisce. Un vigliacco che vomita fa un po' schifo, ad essere sinceri. In particolare il tono, le espressioni, la violenza verbale, l'arroganza, l'inciviltà, la protervia di questo bel tomo hanno storicamente un nome: si chiama squadrismo.

Il che mi conferma tante cose che ho pensato, da tempo, sul fenomeno grillismo; tanta, tanta, tanta gente in buona fede, onesta e intelligente, capace e battagliera pare che abbia preso questo clamoroso abbaglio di pensare che andando dietro a uno squinternato urlatore da avanspettacolo, colpevole di omicidio colposo plurimo e animato da un inquietante "ottimismo della catastrofe" - perdipiù socio di un delirante ipocondriaco altrettanto catastrofista - si potessero affrontare e risolvere i problemi politici, economici, sociali e culturali di questo paese, traumatizzato dalla peggior classe politica dell’ultimo mezzo secolo.

Ma non c’è mai fine al peggio, si direbbe.

Anche se non ho dubbi che si tratti in gran parte di gente in buona fede, onesta, capace e dalle mani pulite, questo movimento politico ha tutte le caratteristiche del primo fascismo, quello "buono" secondo Roberta Lombardi. Di idee "buone" come quelle del commentatore è infatti infarcita la storia d'Italia degli anni '19-'20. Non a caso.

Sembra per fortuna che il fenomeno cominci a fare acqua: l'espulsione di quella pacata signora di nome Adele Gambaro, rea di lesa maestà, le numerose dimissioni di parlamentari Cinquestelle (infamati con la solita accusa in stile komintern di cercare un tornaconto personale), le parole di Adriano Zaccagnini - "Nel Movimento c'è un clima da caccia alle streghe ... invece che fare la rivoluzione si è instaurata la strategia del terrore" - sono tutti indicatori chiari. Come chiaro è stato il voltafaccia di gran parte dell'elettorato.

Si spera che i simpatizzanti in buona fede del M5S - quelli capaci di aprire gli occhi sulla realtà della gestione leaderistica e pericolosa del Movimento - siano in grado di dare impulso ad una politica diversa, assieme agli altri milioni di italiani che con loro condividono l'indignazione e la repulsione per lo stato di cose attuali, ma che non hanno ceduto alle lusinghe da avanspettacolo.

Si potrebbe finalmente ipotizzare la nascita di un movimento di opposizione reale alla devastazione sociale e culturale praticata per anni dal berlusconismo e poi dalla tecnocrazia dei sacrifici, così come all'imbelle paralisi di un Partito Democratico che non sa prendere una posizione che sia una, praticamente su niente.

La nascita di un'opposizione composita che a Roma è stata prospettata, sottoposta a referendum come da non-statuto, approvata ma bloccata sul nascere dal diktat del Capo in persona (ma non era solo un portavoce? ma uno non valeva uno? ma non comandava la democrazia della rete? ma, ma, ma...). Tutte balle.

Prima quindi è necessario separarsi radicalmente dagli squadristi della rete, quelli che da anni spadroneggiano e si ritengono in diritto di insultare a più non posso, come il loro capo fa ogni santo giorno, ma che se vengono criticati si strappano i capelli strillando come presunte vittime degli 'asserviti al potere'.

Non avevo più molta voglia di parlare del M5S - effettivamente non se ne può più - ma il commentatore mi ha indotto a tornare sull'argomento. Da parte mia di sicuro farò tutto il possibile, tutto quello di cui sono capace, con gli strumenti minimi che ho a disposizione (la tastiera di un vecchio computer) per impedire che gentaglia come l’idiota commentatore di cui sopra riesca ad avere anche un minimo, anche una sola briciola di potere. Ci siamo già passati da queste "rivoluzioni" che hanno lasciato cumuli di macerie ovunque. Ricaderci sarebbe davvero imperdonabile.

 

Commenti all'articolo

  • Di Emanuele Midolo (---.---.---.171) 26 giugno 2013 10:26
    Emanuele Midolo

    A nome mio e di tutta la Fondazione AgoraVox, un sentito grazie per questo articolo e per gli altri 194 che ha (hai?) pubblicato sulla nostra testata. Possiamo non essere d’accordo, possiamo discutere, polemizzare - anche animamente - sul merito di tutto, ma sempre con la philia ed il rispetto che distinguono la dialettica, nel senso greco del termine, dall’inutile eristica. Gli insulti invece li lasciamo alle scimmie dotate di tastiera e alle squadracce 2.0, per l’appunto.

    Ancora e semplicemente grazie.

    Emanuele

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 26 giugno 2013 11:02
      Fabio Della Pergola

      Ripeto che il merito (e il ringraziamento) va ad Agoravox, ai suoi fondatori, ai suoi direttori e ai suoi redattori. Con te Emanuele mi sono trovato qualche volta in disaccordo, ma ho il massimo rispetto per quello che pensi e per l’onestà con cui lo scrivi. Rispetto che ho sempre ricevuto da te, anche quando - raramente - ci siamo trovati a discutere.

      Ma questo non è un lezioso minuetto fatto di scambi di gentilezze fra colleghi, un gioco di squadra fra conniventi come probabilmente penserà quella scimmia urlante di cui parlo nell’articolo, ma la semplice verità di questo giornale. A cui vanno i miei auguri di lunga vita.

      E ad Emanuele i migliori auguri di buon lavoro nella sua nuova veste di direttore.
      Ciao, Fabio DP

  • Di GeriSteve (---.---.---.164) 26 giugno 2013 11:52

    L’esistenza e gli insulti dell’anonimo idiota possono sembrare fatti inessenziali e scontati, però Fabio ( a cui va tutta la mia solidarietà) ha fatto benissimo a sollevare il caso, perchè l’anonimo idiota rappresenta qualcosa di pericoloso e in crescita.
    La situazione economica e politica italiana, la crescente difficoltà a vivere dignitosamente del proprio lavoro, costituiscono una situazione ottimale per la rinascita di movimenti fascistoidi.

    Non voglio aprire qui una discussione storica, ma da buon dietrologo voglio ricordare che il fascismo (invenzione tutta italiana, come prima la mafia) è nato in un contesto simile, ma non è stato per niente un fenomeno spontaneo o la corruzione di un "fascismo buono": è stato invece un golpe attentamente programmato e poi messo in opera.

    Chi avesse dei dubbi si vada rileggere il rapporto dell’ispettore Gasti http://www.larchivio.org/xoom/poliz... : presumibilmente è stato commissionato dalla P1 , la loggia Propaganda, che si era già comprata Mussolini e il suo voltafaccia interventista sull’ Avanti per poter speculare sulla grande guerra. Gasti era membro dei servizi segreti (allora "polizia politica") ei il suo rapporto venne proposto al re nel 1919, un paio di anni prima della marcia su Roma, e poi realizzato lungo il ventennio fascista.

    Sono fatti da tenere ben presenti, non per pignoleria storica, ma perchè sia chiaro che certi golpe non avvengono semplicemente perchè il contesto è favorevole, ma perchè ci sono manovratori occulti che ci lavorano dietro. Sono tanti, sono professionisti ben retribuiti e dispongono di mezzi ingenti.
    Certi legami di Casaleggio e Sasson con Telecom e Bilderberg sono indizi preoccupanti di manovre in corso, ed è bene rilevarli.

    GeriSteve

  • Di Kocis (---.---.---.231) 26 giugno 2013 14:52

    Viva solidarietà a Fabio Della Pergola....e grazie ad Agoravox per la sua esistenza. Strumento fondamentale di civile e democratico confronto.

  • Di Kocis (---.---.---.231) 26 giugno 2013 14:54

    Viva Solidarietà a Fabio Della Pergola....e grazie ad Agoravox per la sua esistenza. Strumento fondamentale per il civile e democratico confronto. 

  • Di (---.---.---.87) 26 giugno 2013 17:37

    Visto l’incipit, io più che squadristi li chiamerei hooligans. Sai, il tifo deteriore, quello scatto che fa trovare una matrice identitaria nella squadra del cuore, passaggio logico ampiamente incoraggiato perché ormai il calcio è un business e avere tifosi disposti ad uccidere quasi per la propria squadra significa soldi.


    Non che squadristi non renda l’idea, ma secondo me è un termine troppo alto, che porta dietro troppe implicazioni serie, per descrivere la tristezza del comportamento.

    E io ringrazio Agoravox per la possibilità di commentare in forma anonima, senza registrazione. E’ un’opportunità che non tutti usano per fare danni e spero che resti possibile. 

    Che poi l’anonimato in rete non esiste.
    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 27 giugno 2013 10:22
      Fabio Della Pergola

      Ringrazio tutti per la solidarietà. E anche -.87 per avermi fatto riflettere sul fatto che l’anonimato non è di per sé uno status negativo ma può essere, per tanti motivi personali, l’unica possibilità effettiva per poter partecipare ai dibattiti e dare il proprio contributo.

      Opportunità che non tutti usano, è vero, per fare danni.

  • Di paolo (---.---.---.138) 28 giugno 2013 09:34

    Caro FDP, ti sei beccato la dose di sproloqui del solito imbecille che non ha di meglio da fare .Mi è capitato anche a me , come a tutti quelli che cercano,magari non riuscendoci ,di esprimere una opinione.


    Proprio ieri mi è capitato di citare una frase di Umberto Eco :" il computer è una macchina stupida che aiuta persone intelligenti ".
    Nel caso di questo anonimo ipodotato le parti si sono invertite ,ha dimostrato di valere meno di una tastiera.
    Lascia perdere-ciao

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 28 giugno 2013 09:56
      Fabio Della Pergola

      Ciao Paolo,

      come ricordi anche tu, beccarsi una buona dose di sproloqui e di velenosi sarcasmi è estremamente facile quando parli di un argomento qualsiasi, figuriamoci quando scrivi di politica !

      In questo caso ho voluto non lasciar perdere (anche se il primo gesto è stato quello di chiedere la cancellazione del commento e poi fregarmene) proprio per evidenziare i pericoli insiti in un movimento che si maschera da "democrazia diretta" e che, nei fatti, sta riproponendo un passato drammatico.

      E’ un pericolo per la democrazia reale, già così profondamente compromessa dalla classe politica degli ultimi vent’anni (se bastano), ed è un peccato per le forze fresche e pulite che ci si sono imbarcate.
      Saluti.

    • Di paolo (---.---.---.138) 29 giugno 2013 00:58

      Assolutamente d’accordo con te e con Geri ,la faccenda non è affatto da sottovalutare ,anzi è molto preoccupante .
      Il mio invito a lasciar perdere era nel senso di assumerlo come male inevitabile quando ci si espone con le proprie idee .
      ariciao

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