• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Favia e la democrazia inesistente del M5S... L’inquietante nuovo che (...)

Favia e la democrazia inesistente del M5S... L’inquietante nuovo che avanza

Nel caso a qualcuno interessasse, il consigliere regionale Giovanni Favia del Movimento 5 stelle, ha espresso parole davvero notevoli sul suo stesso non-partito.

Casaleggio prende per il culo tutti perché da noi la democrazia non esiste”.

Non è l’incomprensibile politichese di democristiana memoria che ognuno può interpretare come vuole e con cui ribaltare ogni frittata.

E’ un’espressione cristallina con cui un esponente dei grillini - uno di primo piano - definisce il padre-padrone del suo movimento, quell’oscuro Richelieu di cui si vocifera, ma che nessuno ha mai visto impegnato - alla luce del sole - ad affrontare un dibattito, a rispondere a domande, ad un qualsiasi faccia a faccia in cui si parli di politica.

Niente. Passi felpati e misteriosi progetti di un'ombra silenziosa, produttore di ambigui messaggi apocalittici da fantastoria del brivido (brivido per vecchiette credulone più che altro).

Ora viene definito anche “mente freddissima molto acculturata molto intelligente" che sta "dietro”, che di “dinamiche umane, di politica se ne intende” e personaggio “vendicativo” che manderà in Parlamento solo “chi vuole lui”. Praticamente un pericolosissimo manipolatore, un mestatore da basso impero, un manovratore occulto dalle finalità misteriose.

Parole di un esponente del movimento che parla, evidentemente, di un partito totalitario in formazione - come definirlo altrimenti? - che potrebbe presto diventare un “sistema” governativo totalitario. Alla faccia della democrazia diretta e “in rete”.

Il nostro amico, senza peli sulla lingua dietro le quinte, ma con una lingua decisamente biforcuta in pubblico, non le manda a dire al suo diretto superiore. Sarà divertente vedere che fine farà dopo lo show andato in onda su La7.

Passo dopo passo, dopo le esternazioni grillesche sui carabinieri che, zitti zitti, dovrebbero portare in caserma i marocchini da bacchiolare, sugli extracomunitari a cui negare lo "ius soli", sulle olimpiadi “bromuro” dei popoli (che gli è costato un secco “vaffa” dalla Idem), dopo la politica estera affidata al suocero iraniano - l'unico che conoscerebbe la verità del paese degli ayatollah - dopo le espulsioni a freddo di vari esponenti andati fuori gradimento o i secchi ostruzionismi immotivati, adesso sembrano venir fuori le scomode verità che qualcuno, per dirsela tutta, da tempo sospettava.

Questo non vuol dire che, nei suoi comizi, il comico genovese non dica anche cose sacrosante su una politica italiana che ha fatto tutto, ma proprio tutto, per distruggere le speranze e gli ideali di pulizia e trasparenza, di onestà e rettitudine di intere generazioni, ma se la denuncia è benvenuta, nel momento in cui si trasforma in progetto politico deve rispondere agli stessi requisiti di onestà, trasparenza, rettitudine e pulizia, in nome dei quali si è parlato e urlato e mandato "affa" un'intera classe dirigente di un paese. Anche ammesso che siano tutti onesti, di sicuro trasparenza e pulizia sembrano essere concetti astratti in casa M5S.

E non basta; perché la proposta politica non può limitarsi ad abbattere il presente costituito. Di distruttori e picconatori la nostra storia è piena. Deve anche avere progettualità e idee.

Qui, a parte una serie di raccogliticce banalità, scritte nel non-programma del non-partito (fondato su un non-statuto), non si vede un bel niente. Il non-partito propone un non-progetto, a parte il superamento della democrazia delegata.

Tutto si reggeva, quindi, sulla bella idea, molto affascinante, di una possibile democrazia diretta via web. I critici insinuavano che fosse una bufala, adesso l’ingenuo Favia dalla lingua biforcuta, che ignora l’uso dei microfoni nascosti, ci ha spiegato bene di cosa si tratta in realtà: una solenne presa per il c., orchestrata nelle segrete stanze di un’agenzia di marketing da un occhialuto signore dalla mente freddissima.

Alla faccia del nuovo che avanza, qui siamo ai nuovi Borgia (se non fosse un'offesa per i Borgia che tramavano e ammazzavano, ma almeno avevano una loro grandiosità rinascimentale).

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.175) 9 settembre 2012 20:18

    Parapartito >
    La crisi alimenta la voglia di cambiamento. Più cresce l’incertezza e più forte diventa il bisogno di trovare risposte.

    Cosa c’è di meglio della rete come momento di condivisione?
    Serve però un “conduttore”. Colui che possiede la “qualità” agli altri mancante.

    Un soggetto in grado di stilare la “summa” dei problemi aperti. Di dare voce ai desiderata di sedicenti “pionieri”. Di veicolare la rabbia degli insoddisfatti.
    Basta che riconosca a tutti il diritto ad un ruolo “propositivo” ed il gioco è fatto.

    Non occorre un partito per raccogliere il Consenso Surrogato di chi è sensibile a …

  • Di Francesco Arnaldi (---.---.---.124) 10 settembre 2012 15:38

    Posso dire solo che la mia stima nel genere umano è salvata solo da persone come Della Pergola che riescono con un’impeccabile logica a riconoscere i campanelli d’allarme che la Storia, ciclicamente ci ripropone. Inutile dire che le masse quando hanno fame sono cieche, d’altronde, forse paghiamo le colpe di una classe intellettuale non all’altezza del suo compito, visto che non è riuscita a demolire in 20 anni un populismo di bassa categoria, non vedo perché dovrebbe riuscirci oggi, in tempi così cupi da far tornare in mente i forconi di Salem o le apologie di sedicenti personaggi della nostra triste storia.

  • Di (---.---.---.63) 11 settembre 2012 00:14

    Ci sono commenti - come quest’ultimo di Francesco Arnaldi o come quello di Finucci, ai quali va un ringraziamento da parte mia - che ci ricordano che vale la pena provare a dire, provare a scrivere e, prima ancora, continuare a pensare. Vale la pena non arrendersi anche quando tutto, ma proprio tutto (come ho scritto nell’articolo) sembra andare nella direzione che si pensa profondamente sbagliata; anche senza voler per forza fare delle polemiche astiose.
    Che questa fase storica, segnata dall’inettitudine, dalle furberie, dalle bassezze, dagli orrori del ventennio berlusconiano, abbia visto - dall’altra parte - un’opposizione inetta, litigiosa, ideologica fino all’ottusità, in poche parole un’opposizione microcefala è una verità lampante e straziante.

    Esiste quindi, prima di tutto una enorme, gigantesca necessità di trasformazione, culturale prima ancora che politica. E trasformazione non significa "distruzione" dell’esistente ma - appunto - capacità di cambiarlo. In un altro articolo ho parlato - raccogliendo non pochi commenti offensivi - della logica catastrofista di Grillo. Spero che non sia anche la logica dei grillini, molti dei quali sono senz’altro persone in buona fede. Spero che le parole di Favia li costringano a farsi delle domande sull’idea di "democrazia diretta via web" su cui penso che sia assolutamente doveroso avere fortissimi dubbi. A meno che non si speri nel ’tanto peggio, tanto meglio’, logica che mi vedrà sempre schierato contro.

    FDP

  • Lasciare un commento

    Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

    Se non sei registrato puoi farlo qui


    Sostieni la Fondazione AgoraVox







    Palmares