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Sono stanco delle mezogne politiche

L'attuale gestione della Democrazia mondiale é priva di etica e morale, poiché il Potere si considera al di sopra di qualsiasi Valore e Principio. 

In qualsiasi News politica, di qualsiasi Nazione, sempre vengono espresse considerazioni circa il crescente contrasto tra gli apparati Istituzionali e le esigenze della popolazione.

Lasciando da parte i conflitti culturali, esistenti tra fazioni differenti, possiamo verificare come nessuna di queste si ispiri a rappresentanze partitiche; al contrario loro, fazioni, vengono strumentalizzate da Partiti, con aspirazionni pseudo-ideologie, anche quando cercano di vestire classi che esistono solo nel loro immaginario politico. Qualsiasi fazione rappresenta un gruppo, Corporazione o Partito che sia, solo che tra le due esiste una differenza fondamentale, anche se sottile.

Corporazione è un insieme di persone legate dal perseguimento di un bene particolare e privato.

Partito è un insieme di persone legate dal perseguimento del bene comune e nazionale.

Partiamo dal denominatore comune ad entrambi, ossia dalla loro forma di aggregazione: il Gruppo.

Un Gruppo ha:

  • un VALORE, che è “l'intento comune tra i suoi aderenti”;

  • un PRINCIPIO, che é “l'agire comunitariamente al suo interno”;

  • una MISSIONE, dove “tutti gli aderenti arriveranno alla meta finale”.

Ma Corporazione e Partito si differenziano nello SCOPO: la prima persegue un bene particolare, ossia mira all'interesse dei propri aderenti; mentre la seconda persegue un bene comune, ossia mira all'interesse della Nazione.

Si dice che quando una Corporazioni agisce all'interno di un Partito, quest'ultimo inizia a procurare l'interesse privato, abbandonando quello nazionale. Questo è vero fino a un certo punto perché il rapporto è biunivoco: i Partiti sono rappresentati da persone che, a loro volta, fanno parte di Corporazioni, che li appoggiano attraverso il voto e in cambio di favoriri particolari.

In un modo o nell'altro, il marketing politico ha portato le Nazioni a un dualismo elettorale dove l'importante non é perseguire il benessere comune, ma far credere alla maggioranza degli elettori che si sta perseguendo il loro benessere, ossia il benessere di una parte della popolazione e non l'interesse della Nazione.

Pertanto, anche se a decidere sono i Partiti, nella realtà sono le Corporazioni che amministrano il Potere attraverso articolazioni partitarie.

Per questo, in questo status quo politico, non esisterà mai un consenso vero tra elettori ed eletti perché quest'ultimi nella realtá non rappresentano chi li ha eletti, ma chi ha sostenuto il costo della loro elezione. Tale onere finanziario é un investimento il quale, oltre ad essere ammortizzato, deve produrre i frutti preventivati: l'utile che è consegueza dell'investimento.

E nel mondo intero ci stupiamo della corruzione dilagante e della mancanza di raggiungimento degli obbiettivi politici promessi?

Dobbiamo cambiare le strutture sulle quali si basano le Istituzioni Pubbliche: ma questo farebbe implodere la Nazione! Niente vero...

Modificando le forme di aggregazioni partitarie e di gestione del Potere, potremmo avere una Visione piú chiara del presente.

Permettiamo ai candidati di concorrere da soli, svincolati da Partiti, in collegi elettorali uni-nominali e imponendo agli eletti l'obbligo di:

  • Costituire formazioni partitarie solo dopo essere divenuti membri effettivi delle rispettive Camere;

  • Votare di forma palese e mai segreta, cosí che gli elettori possano controllare gli eletti;

  • Togliere l'obbligatorietá del voto, dove esiste;

  • Eliminare i limiti introdotti per bloccare l'approvazione ai cambiamenti;

  • Ridurre il compenso dei politici a un semplice “rimborso spese” plafonato;

  • Introdurre limiti temporali di rieleggibilitá politica, cosí evitando che la politica si trasformi in una professione.

Ma, chi attualmente gestisce il Potere, permetterebbe una “Rivoluzione” strutturale a loro sfavore? L'immobilismo é la loro professione: “Nulla cambia, tutto si trasforma” (Giuseppe Tomasi di Lampedusa).

Cordiali saluti.

Cappello dott. Armando

Questo articolo è stato pubblicato qui

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