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Sicilia: il disastro del sistema sanitario regionale

Così fan tutti ossia la scuola dei Furbetti.

Annunciano da oltre un anno un sistema sanitario d'eccellenza in Sicilia. Solamente chiacchiere? Propaganda elettorale? Carrozzone politico? E chi più né ha più né metta. Tutte fandonie se tastiamo la realtà con l'esperienza diretta.

Se in Sicilia chiedi a qualcuno quanto tempo ci vuole per fare una visita specialistica, oppure un intervento ti risponderanno semplicemente di farlo a pagamento. Non è un fattore di ignoranza come si può pensare e tanto meno un banale luogo comune di un popolo abituato a chiedere. Si tratta semplicemente di una reale situazione che desta angoscia nel cittadino e rabbia. Sarà mai possibile che un malato di cheratocono debba agonizzare nelle burocratiche telefonate incompiute tra la sanità d'ufficio?

Il cheratocono, per dover di cronaca, è una malattia abbastanza rara della cornea che colpisce in molti casi entrambi gli occhi. La cornea subisce una curvatura irregolare a discapito della vista e si denota un repentino calo di vista. Frequente sin dall'adolescenza e legata spesso a caratteri ereditari è sospetta a probabili problemi alle ghiandole endocrine come tiroide e ipofisi.

Un paziente che scopre dal suo oculista di essere affetto da un sospetto di cheratocono normalmente viene dirottato ad una visita specialistica. La visita specialistica, dopo un'accurata topografia corneale può conferma la diagnosi. Tralasciando le cospicue difficoltà nelle liste di attesa l'Asp Catania (e non solo) per una semplicissima topografia, ci tocca passare al seguito della visita. L'oculista dell'Asp catanese appena confermata la patologia, con professionalità e freddezza decide il seguito. I risvolti solitamente variano dall'utilizzo di una lentina rigida a casi più avanzati che necessitano del trapianto di cornea.

Da qualche anno esiste un metodo molto semplice e abbastanza efficace denomiato Cross Linking. Si agisce distillando sulla cornea gocce di Vitamina B2 e irradiandole di raggi ultravioletti, che ne facilitano l'assorbimento della vitamina, si riesce così a bloccare l'evoluzione della malattia e in alcuni casi un progressiva e lenta diminuzione della curvatura della cornea medesima.

Quindi in una buona parte dei casi viene oramai consigliato un Cross-linking, ma importante che venga eseguito in tempo prima che il decorso della malattia sia troppo avanzato. Nello provincia di Catania pare sia solo il Policlinico di Catania ad avere un ambulatorio della cornea in possesso del macchinario necessario al Closs-linking. Il costo del macchinario si aggira sulle 9 mila euro (fonte le delibere del Policlinico).

Ricordiamo che ad oggi il suddetto intervento, come altri legati alla patologia non sono mutuabili, ma in compenso è possibile eseguirli presso le strutture sanitarie pubbliche pagando semplicemente il costo del ticket. Con un semplice ricovero in Day Hospital dal costo di 40 euro è possibile intervenire positivamente. In realtà non è facile capire quanto costi l'intervento in tutto. Nel privato il costo è certo che oscilli tra le 1000 euro e le 2000 (in base alla regione). Una bella somma! Un guadagno abbastanza semplice per i privati. Basta avere un sistema sanitario confuso come quello siciliano e poca informazione a riguardo ed in men che non si dica si riesce a portare i pazienti direttamente nelle cliniche private dove operano post lavoro.

Su Catania esiste una bella lista di cliniche private che effettuano l'intervento con costi dalle 1000 alle 1400 euro ad occhio. Ovviamente esistono altrettanti medici e primari del sistema sanitario nazionale che approfittano delle lunghissime liste di attese del Policlinico e dalla cattiva informazione generale per "instradare" senza mezzi termini i pazienti nel loro dopo lavoro. Prenotando oggi (18/01/2011) il primo intervento libero potrebbe essere per settembre 2011. Sarà vero? Conoscendo le modalità dell'intervento sembrano date molto prolisse, tenendo conto che si tratta di una malattia abbastanza rara. Quindi, se la matematica non è un'opinione e premesso che l'intervento dura circa un'ora e lo si effettua in Day Hostital qualcosa chiaramente non va.

E' mai possibile che al Policlinico si effettuino meno di un intervento ogni 3 giorni? Oppure ci saranno oltre 200 persone che devono fare l'intervento? Ma non si trattava di una malattia rara?

Saranno attendibili queste graduatorie delle liste di attese o sarà semplicemente un escamotage per "indirizzare" i pazienti nel privato? Intanto nel settore privato riescono a fare anche 2 o 3 interventi al giorno dopo soli pochi giorni dalla prenotazione. Altrettanto abilmente riescono a far "quadrare" i costi dell'intervento omettendo spessissimo una buona parte del compenso, con fatture all'utente "strozzate" dietro la solita tarantella: "Faccio da 800 perché se no le devo far pagare l'iva e viene 1200!!"

Mi domando inoltre come possano operare persone al CUP (centro prenotazione unico del Policlinico) che non conoscono in tempo reale i tempi di attesa per la prenotazione e riescono a stabilirli solo dopo oltre 4 minuti di consultazione tra colleghi e uffici vari. E come possibile che non conoscano il costo del ticket e quindi il costo dell'intervento stesso? Questo risultato lo si ottiene dopo oltre 2 giorni di tentativi per cercare di districarsi nel sistema di prenotazione al Policlinico. Tempi di attesa lunghi e tormentosi prima che gli uffici del Policlinico rispondano. E tutto peggiora quando si è in prossimità di orari vicini alla pausa pranzo o all'orario di apertura del servizio. A voler pensare male ci sarebbe da ipotizzare che non vogliono essere disturbati e che accidentalmente i telefoni vengano messi fuori posto, per risultato poi per una serie di minuti occupate le linee... Molte volte si rimane per oltre 10 minuti deliziati dalla voce della segreteria che consiglia di rimanere in attesa per non perdere la priorità acquisita. Nel peggiore dei casi la linea cade o l'utente alienatosi stacca la chiamata e riprova.

Chiaramente in un contesto così confuso e tortuoso si traggono facili conclusioni. La scarsa informazione, le lunghe attese telefoniche, e ancora i numerosi rimbalzi tra diversi numeri di telefono e tanti medici specialisti pronti ad accaparrarsi i pazienti presso le cliniche private dove operano il paziente finisce sempre fregato e obbligato a sua insaputa a farsi operare con costi esorbitanti. Costi esorbitanti che trovano la complicità di un comportamento chiaramente poco etico e professionale da parte dei medici stessi che dimenticano con estrema facilità il giuramento si fatto. Forse sarà più semplice ricordarsi quello d'ipocrita che quello d'Ippocrate. D'altrode anche De Andrè nella canzone Un medico chiarisce la questione.

Mi domando con quale coscienza questi medici operano nelle strutture pubbliche con questo sistema? Avendo oltretutto verificato che tutti coloro che "propongono" come unica soluzione il Cross-linking nelle loro cliniche non risultano nella lista dei medici dell'intramoenia.

Insomma "Così fan tutti"!

Chiaramente se questi sono i risultati di tanto vanto di un sistema sanitario efficiente, efficace e ben gestito, siamo totalmente fuori dal mondo con i canoni di razionalità. Cosa avranno da dire i direttori generali, il direttore dell'Asp di Catania Calaciura e l'assessore alla sanità Russo?

Troverà Calaciura ancora entusiasmante andare a braccetto con il primario di Acireale e Paternò per un trapianto di cornea al S. Marta di Acireale, mentre il resto... be' rileggetelo.

Foto: sullo sfondo il Policlinico di Catania e in evidenza in alto la simbologia dell'Asp Catania e in basso uno schema della cornea affetta da cheratocono.

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