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 Home page > Tribuna Libera > Siamo sicuri che il quorum non violi la Costituzione?

Siamo sicuri che il quorum non violi la Costituzione?

La Costituzione italiana prevede il diritto-dovere del voto segreto. Siamo proprio sicuri che l'istituzione del quorum non violi questo precetto fondamentale?

Debita premessa: al momento in cui scrivo, non ho alcuna idea di come andranno i referendum. Ma poco importa, perché al di là di come andranno a finire queste consultazioni referendarie (a proposito: ringraziamo sempre il Partito Democratico per non aver fatto opposizione sulla discussione in cui si poteva ben stabilire l’election day), al di là del risultato, dicevo, occorre discutere del quorum.

Potrebbe essere illegale perché chi non va a votare rinuncia ad un diritto, ma omette contestualmente l’adempimento di uno dei doveri fondamentali del cittadino di una repubblica democratica: la migliore sanzione possibile per questa rinuncia/omissione è senza dubbio l’accettazione di una decisione voluta da altri, cui si è deciso di non adempiere, sebbene chi abbia deciso sia la minoranza degli aventi diritto al voto. In questo modo si penalizza chi decide di fare il proprio dovere (oltre che di esercitare un proprio diritto). Magari affrontando un viaggio e spendendo dei soldi. E qui si profila di sicuro un’ingiustizia bella e buona.

In secondo luogo: la Costituzione impone la segretezza del voto. Ebbene se passa l’idea, come molte volte è passata, che chi vuole votare per il NO (quindi chi vuole mantenere la disciplina – qualunque sia – in vigore) deve astenersi per non far raggiungere il quorum, indirettamente si violerebbe la segretezza del voto. Se passa l’idea che chi va a votare vota SI e chi vuole votare NO deve boicottare il referendum, la segretezza del voto va a farsi benedire.

Ecco perché, al fine di evitare queste deformazioni, per una giustizia ed una parità sostanziale che vede coinvolti tutti i cittadini, occorrerebbe abolire il quorum. State pur certi che vedrete crescere l’affluenza esponenzialmente, ed eviteremo di assistere a spettacoli decisamente poco edificanti per ogni consultazione referendaria cui ci spetta di adempiere.

I commenti più votati

  • Di Sandro (---.---.---.211) 15 giugno 2011 09:04
    Sandro

    Già questo sistema potrebbe essere una buona soluzione alternativ che tiene conto di tutte le componenti.

  • Di Sandro (---.---.---.149) 13 giugno 2011 22:23
    Sandro

    p.s. Visto che ha fatto riferimento all’elezione del Parlamento che legifera su mandato popolare, faccio notare che l’esempio è quanto mai fuori luogo, perché non c’è il quorum di votanti per l’elezione dei parlamentari.

    E sempre per la precisione: in parlamento le leggi ordinarie vengono approvate con la maggioranza dei voti dei presenti in aula.

    Vorrei sapere, quindi, in modo motivato, a questo punto, perché per abrogare una legge con il referendum è necessario il quorum

  • Di Sandro (---.---.---.211) 14 giugno 2011 10:31
    Sandro

    Non ho paragonato io il referendum alla votazione delle leggi e non ho parlato io della necessità di avere la maggioranza dei cittadini che si esprima sull’abrogazione della legge. Ma giacché l’argomento è stato inserito per criticare la mia posizione, ho semplicemente dimostrato che è un argomento che è, semmai, a favore della mia posizione.

    E comunque sia, ammesso e non concesso che per l’elezione dei parlamentari sia così come dice, ebbene non ho ricevuto risposta per quanto riguarda l’assenza di quorum per l’approvazione delle leggi in parlamento: difatti si calcola la maggioranza dei voti dei votanti presenti (non degli aventi diritto).

  • Di Sandro (---.---.---.149) 13 giugno 2011 22:13
    Sandro

    Non c’è problema. In ogni caso sull’istituzione del referendum propositivo mi trova d’accordo, non tanto sull’abrogazione del referendum abrogativo (che per me è uno strumento tra quelli fondamentali della nostra democrazia). Peraltro l’una cosa non esclude l’altro.

Commenti all'articolo

  • Di yepbo (---.---.---.220) 13 giugno 2011 16:01

    GRANDE!!!

    In tutte le costituzioni dei paesi più evoluti, é previsto nei referendum, il qourum .
    In Italia, paese in invulozione irreversibile, non meraviglia ci sia chi sogna una direzione diametralmente opposta.

    Complimenti!
    • Di Sandro (---.---.---.95) 13 giugno 2011 16:05
      Sandro

      Suppongo sia ironico il complimento a questo punto.

    • Di yepbo (---.---.---.239) 13 giugno 2011 22:10

      Si, il complimento era ironico, come del resto, volevo lo fosse il mio commento.

      Rileggendomi, temo di essere stato eccessivo e, non vorrei, forse offensivo. Chiedo scusa.

      Sà, personalmente, abolirei il referendum abrogativo, a favore del referendum propositivo, su modello svizzero. Così da obbligare il legislatore a legiferare secondo l’espressione del voto referendario.

    • Di Sandro (---.---.---.149) 13 giugno 2011 22:13
      Sandro

      Non c’è problema. In ogni caso sull’istituzione del referendum propositivo mi trova d’accordo, non tanto sull’abrogazione del referendum abrogativo (che per me è uno strumento tra quelli fondamentali della nostra democrazia). Peraltro l’una cosa non esclude l’altro.

  • Di (---.---.---.37) 13 giugno 2011 16:44

    Abolire il quorum è sbagliato.


    Le leggi, fino a prova contraria, in una repubblica le fa il parlamento, dove la maggioranza è eletta dal popolo.

    Per abrogare una legge scritta dal parlamento, che fa le veci del (la maggioranza del) popolo, occorre che la maggioranza dei cittadini si esprima.

    Non vedo cosa c’è di difficile da capire, non c’è bisogno di essere un costituzionalista....
    • Di Sandro (---.---.---.95) 13 giugno 2011 17:19
      Sandro

      Non si tratta di essere costituzionalisti o meno: ho solo messo in luce alcune distorsioni che potrebbero portare il quorum a violare le stesse norme costituzionali. Su queste considerazioni non ti esprimi nel merito. Il tuo commento è tautologico. In sostanza dici: abolire il quorum è sbagliato, perché ci vuole il quorum. Interessante.

      E su tutto quell che ho detto? Sulle distorsioni che potrebbe (ribadisco: potrebbe) comportare? Mi farebbe piacere che si riuscisse anche a discutere di questo.

      Senza contare che un’altra distorsione potrebbe essere quella del voto di scambio: per chi, magari senza scrupoli, ha interesse a che si mantenga una certa legge potrebbe ben avere riscontro di chi lo ha aiutato non andando a votare (basta dare un’occhiata al certificato elettorale). Se promette indebiti vantaggi a chi non va a votare si può ben deformare la votazione a proprio uso e consumo, avendo un modo di controllo elementare.

      Abolendo il quorum, invece, la competizione è leale e ad armi pari, si riduce il rischio di violazioni (nel senso già spiegato), si induce tutti i cittadini a fare il proprio dovere costituzionale andando a votare ed esprimendosi come preferiscono. E alla fine vinca il migliore.

      Non è granché lo spettacolino che di volta in volta invita a venire meno ai propri doveri di cittadino.

    • Di Sandro (---.---.---.149) 13 giugno 2011 22:23
      Sandro

      p.s. Visto che ha fatto riferimento all’elezione del Parlamento che legifera su mandato popolare, faccio notare che l’esempio è quanto mai fuori luogo, perché non c’è il quorum di votanti per l’elezione dei parlamentari.

      E sempre per la precisione: in parlamento le leggi ordinarie vengono approvate con la maggioranza dei voti dei presenti in aula.

      Vorrei sapere, quindi, in modo motivato, a questo punto, perché per abrogare una legge con il referendum è necessario il quorum

    • Di (---.---.---.239) 13 giugno 2011 23:08

      Mi spiace, in parlamento, i parlamentari non rappresentano il popolo, rappresentano gli interessi del partito di appartenenza. Qualsiasi altra visione, temo pecchi di ingenuità.

      Ed il degrado del paese, a mio parere irreversibile, ne é la tragica testimonianza.
    • Di Sandro (---.---.---.211) 14 giugno 2011 10:31
      Sandro

      Non ho paragonato io il referendum alla votazione delle leggi e non ho parlato io della necessità di avere la maggioranza dei cittadini che si esprima sull’abrogazione della legge. Ma giacché l’argomento è stato inserito per criticare la mia posizione, ho semplicemente dimostrato che è un argomento che è, semmai, a favore della mia posizione.

      E comunque sia, ammesso e non concesso che per l’elezione dei parlamentari sia così come dice, ebbene non ho ricevuto risposta per quanto riguarda l’assenza di quorum per l’approvazione delle leggi in parlamento: difatti si calcola la maggioranza dei voti dei votanti presenti (non degli aventi diritto).

  • Di paolo (---.---.---.138) 15 giugno 2011 08:31

    Faccio una semplice considerazione . Se c’è un quorum ,specie se molto alto come il 50%+ 1 voto degli aventi diritto , ho due possibilità per evitare il SI , quella di votare NO e quella di far saltare il quorum non andando a votare .In sostanza diventa NO anche il comportamento dei pigri ,dei disinteressati ,degli impediti per causa forza maggiore ,vecchiaia ecc... Che non mi sembra il massimo della democrazia dal momento che il confronto dovrebbe essere alla pari . Eliminando il quorum costringo anche chi è per il No ad andare a votare .

    Tuttavia l’assenza totale di quorum potrebbe , nel caso estremo di una partecipazione molto ridotta per sottovalutazione o disinteresse ,consegnare nelle mani di una ridotta minoranza un’arma sproporzionata .
    La cosa più giusta sarebbe quella di fare una media delle affluenze alle politiche ,per es. degli ultimi 20 anni , è fissare il quorum su questo valore .
    Si eviterebbe il rischio di cui sopra e quello di un anacronismo insensato.
  • Di Sandro (---.---.---.211) 15 giugno 2011 09:04
    Sandro

    Già questo sistema potrebbe essere una buona soluzione alternativ che tiene conto di tutte le componenti.

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