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Siamo quello che pensiamo

 
Siamo quello che pensiamo, siamo quello che diciamo. Che Matteo Renzi, nella sua dichiarazione di voto contro la fiducia al nuovo governo, abbia detto all'attuale maggioranza "ora siete al potere, siete l'establishment, non avete alibi, non vi faremo sconti" dimostra che i concetti a cui ha sempre attribuito valore sono proprio il "potere", "l'establishment".
 
A questi lui ha sempre ambito, col piglio pretenzioso di sistemare tutto, rottamare, rinnovare, apparire sempre al centro dell'attenzione, sia che mangiasse un gelato sia che si buttasse un secchio d'acqua ghiacciata addosso. Questo presenzialismo ed altri insuccessi - a scapito della collettività -lo hanno reso non simpatico e impopolare, al punto da chiedersi - dopo il referendum di dicembre 2016 - perché così poco lo amasse la gente. Il potere, l'establishment, a ciò egli mirava, essere a capo di qualcosa, anche degli scout. Questo amor proprio o esagerata fiducia in sé stesso lo accomuna al "delinquente naturale" di Arcore (ma con possibilità di risiedere in molte altre ville e palazzi). Bene, questa opposizione non farà "sconti", tutti quelli che han votato contro lo hanno detto, gli sconti sono finiti, come "la pacchia", speriamo, non quella degli immigrati ma quella di chi si considera facente parte dell'establishment o di cuginanze e caste varie. Sorprende poi - ma ciò fa parte dei riti ritriti - che l'annuncio della mancanza di "sconti" da parte dell'opposizione avvenga non appena il premier incaricato ha finito di enunciare il suo programma: tutti hanno già pronto il loro foglietto scritto ben prima del pronunciamento di Conte, e nei minuti di replica a disposizione sfoggiano chi rabbia (Lorenzin, forse perché allontanata dalle case farmaceutiche) chi timore esagerato di nuovi fascismi o lager (Del Rio). La messa è finita, andate in pace!

Commenti all'articolo

  • Di Enzo Salvà (---.---.---.98) 8 giugno 2018 11:09

    Tra i riti ritriti c’è sempre qualcuno della maggioranza che si scaglia contro la minoranza che ha appena finito di dire che non farà sconti, poi ci sentiremo dire che è tutta colpa del precedente governo, che i poteri forti sono contro, che non permettono di governare, che loro sono nuovi (venuti probabilmente da Marte senza avere conoscenza approfondita delle questioni). Riti ritriti, tutto cambia per non cambiare nulla, propongo di seguire il "cetriolo", è infallibile.

    Un Saluto
    Es
  • Di angelo umana (---.---.---.117) 8 giugno 2018 11:54
    angelo umana

    Il criterio del cetriolo mi sfugge. Per un’insalata? "Che non permettono di governare": abbiamo lasciato 9 anni ca. al "delinquente naturale" perché lavorasse, non lo lasciavano lavorare e lamentava di non avere il 51% di maggioranza, vorremo lasciare ancora qualche giorno - anche qualche anno, se dura - a questi signor nessuno?

    • Di Enzo Salvà (---.---.---.98) 8 giugno 2018 16:23

      Stavo solamente sottolineando ed evidenziando che Lei stava eseguendo il rito ritrito di quanto visto e ripetuto negli ultimi 30 anni almeno. Il tempo per governare il Governo se lo prende comunque, avendo la maggioranza. Se qualcuno si aspetta risultati immediati è certamente un illuso o in mala fede. La minoranza si comporta sempre così, non capisco il loro sfogo che probabilmente è conseguente alla sconfitta ma è sempre così. Quando sentirò la maggioranza dire che ci vuole tempo, che non sapeva ecc. dopo esser stata minoranza attiva ed a conoscenza di tutto, in Parlamento, nelle commissioni ecc., avremo chiuso il cerchio del rito. Il "cetriolo" è un aforisma molto conosciuto ma volgare - gira, gira il cetriolo ...... all’ortolano, dove l’ortolano è il popolo italiano, da molto tempo ormai.

      Un Saluto
      Es.
  • Di angelo umana (---.---.---.117) 8 giugno 2018 16:31
    angelo umana

    "poi ci sentiremo dire che è tutta colpa del precedente governo, che i poteri forti sono contro, che non permettono di governare, che loro sono nuovi (venuti probabilmente da Marte)": vedremo se faranno davvero così, se sono neofiti di governi magari non faranno - o non è scontato che facciano - come i navigati degli ultimi 30 anni, qui si parrà la loro nobilitate. Auguri a noi e occhi aperti.

  • Di angelo umana (---.---.---.117) 8 giugno 2018 17:22
    angelo umana

    Mah, no capisso, lei diceva che i nuovi si appelleranno alle rovine precedenti, riti ancora da celebrare dunque (e speriamo di no ma, ad es., i 13 mlrd di debito di Roma la Raggi può citarli oppure no, lei cosa concede?). Io sostenevo che un rito ritrito è che tutti abbiano già il loro foglietto in mano prima ancora che il presidente incaricato inizi a parlare (il partito preso della replica o dich.zione di voto a priori), dunque non intervengono sui punti esposti ma su quanto loro hanno da dire già prima. Chi è del secolo scorso? Forse noi due, il "bomba" è fresco fresco (2014, fatta salva la sua carriera alla provincia e al comune di Firenze). Silvietto qui è richiamato come carattere lombrosiano o darwiniano, tipi che "fasso tuto mi!", o bramosi di potere ed establishment, appunto. Se capimo o lassem perder? Tirem innanz!

    • Di Enzo Salvà (---.---.---.98) 9 giugno 2018 10:59

      oh mamma mia, è sempre successo da quando cerco di seguire la politica, nulla che non si sia già visto, facile prevedere cosa accadrà, Lei lo dimostra. Il compito poi è stato facilitato dalla redazione del contratto, bozza provvisoria del 16 maggio e definitiva qualche giorno dopo. 

      Io penso che il Popolo Italiano dovrebbe concentrarsi su come si evolverà questa politica nel senso di provvedimenti governativi, chissenefrega di polemiche, pantomime eccetera. C’è da fare .....

      Un Saluto
      Es.

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