• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tempo Libero > Musica e Spettacoli > Si conclude con Il signor Bruschino il ciclo delle cinque farse (...)

Si conclude con Il signor Bruschino il ciclo delle cinque farse rossiniane

Un’eccellente prova del progetto “Atelier della Fenice al Teatro Malibran”. 

JPEG - 6.4 Kb

Con Il signor Bruschino ossia Il figlio per azzardo si completa al Teatro Malibran di Venezia, la prima tappa del progetto “Atelier della Fenice al Teatro Malibran”, vale a dire la messa in scena delle cinque farse composte dal ventenne Rossini per il Teatro San Moisè. L’iniziativa offre ai migliori giovani allievi dei principali istituti cittadini di formazione artistica la possibilità di avere un primo approccio al lavoro che li aspetterà, avvalendosi delle possibilità messe a disposizione da un grande Ente Lirico della caratura di quello veneziano.

Il progetto è coordinato e diretto dal direttore della produzione artistica Bepi Morassi che, de Il signor Bruschino, è anche il regista. Attento a raccontare una storia in modo simpatico e mai banale, Morassi realizza una scena fissa di cartone da libro “pop up” e guida i cantanti in una recitazione che si attaglia perfettamente al genere farsa, sostenuto sia dai bei costumi che dal ben concepito disegno di luci realizzati dagli studenti dell’atelier, che vivacizzano la narrazione. Non mancano le gag e gli “effetti speciali” come fumo e scintille, che Enzo Dara in occasione de La cambiale di matrimonio aveva chiamato “caccole ormai fuori moda e bandite dai teatri seri” ma che tanto piacciono e che nulla tolgono al rispetto per l’opera e per chi l’ha composta.

L’orchestra del Teatro La Fenice è affidata alla direzione del giovane veneziano Francesco Ommassini, in questi giorni impegnato anche a Treviso nella direzione de Il turco in Italia, in grado di dare rilievo ora comico ora belcantistico ai vari momenti della farsa. Il rilievo belcantistico viene riservato alla parte di Sofia, Irina Dubrovskaya, dotata di una vocalità ben sicura nei centri così come nella tessitura acuta e che nell’aria Ah donate il caro sposo sfoggia anche un’ammirevole agilità. Il rilievo comico e vivace lo avvertiamo lungo tutta la partitura, ma in particolare emerge nella brillante Sinfonia. Molto convincenti Omar Montanari (Gaudenzio) e Filippo Fontana (Bruschino padre) nel cui canto sono entrambi alla ricerca costante di accenti e colori. Completano autorevolmente il cast Claudio Levantino (Filiberto, il locandiere), Giovanna Donadini (Marianna), David Ferri Durà (Bruschino figlio e delegato di polizia). Al fortepiano, un’ apprezzatissima Roberta Ferrari. Teatro pieno, il pubblico ha manifestato con calorosi applausi il proprio gradimento.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità