Scorie nucleari? Un problema semplice come l’acqua
Le autorità tedesche hanno stabilito l’evacuazione di un centro di stoccaggio di rifiuti radioattivi depositati in una antica cava, a causa di una infiltrazione d’acqua.
Inizia così l’articolo dal titolo "Allarme nucleare nel cuore della Germania" che lo svizzero «Le Temps» dedica il 29 giugno al problema delle scorie nucleari (qui tradotto integralmente). E che suscita in noi qualche interrogativo:
1. Ma non si era detto che i depositi attualmente esistenti nel mondo garantivano una sicurezza secolare (e non trentennale)?
2. Quando i filo-nuclearisti dicono che il nucleare è economicamente conveniente, mettono in conto anche la "tassa sul nucleare" (che nessun Paese del mondo può escludere in linea di principio, proprio perché nessuno può garantire a priori che non vi saranno infiltrazioni d’acqua)?
3. Infine: se questo nucleare è così sicuro, perché l’European Pressurized Reactor (EPR) di tecnologia francese - quello che sbarcherà in Italia - richiede zone poco sismiche, in prossimità di grandi bacini d’acqua senza però il pericolo di inondazioni e, preferibilmente, la lontananza da zone densamente popolate? Cosa si teme? E chi può garantire la sussistenza e la persistenza di tali condizioni? E se ci si sbagliasse?
Domande che si aggiungono alle tante altre già formulate. Chi ha qualcosa da dire in proposito, sia il benvenuto. E chi ha orecchi per intendere, beh, intenda.
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