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Scacchiera Europa: Roivas vince in Estonia

Le elezioni politiche in Estonia sono passate senza nessun clamore. Eppure c’è chi in Europa guardava con apprensione questa tornata elettorale.

Il Partito Riformatore del premier uscente, Taavi Roinas, vince le elezioni politiche ottenendo 30 sui 101 seggi del nuovo parlamento.

Taavi Roinas ha 35 anni ed è attualmente il più giovane primo ministro in Europa. Il Partito Riformatore è un partito liberale e filo-atlantista, aderente all’Alleanza dei Liberali e Democratici per l’Europa. Con la vittoria del Partito Riformatore, nello scacchiere europeo si allontana la possibilità di nuove tensioni geopolitiche tra Unione europea e Russia, innescate dalla crisi ucraina.

Il Partito Riformatore ottiene il 27,7% delle preferenze. Gli alleati di governo di Roinas, i Socialdemocratici, ottengono il 15,2% perdendo 4 seggi rispetto alle precedenti elezioni e fermandosi a 15 seggi. Entrambi i partiti questa volta non ottengono i numeri necessari per avere la maggioranza in Parlamento.

Il Partito di Centro di Edgar Savisaar, partito filo-russo e aderente anch’esso all’Alleanza dei Liberali e Democratici per l’Europa, continua a crescere giungendo secondo con il 24,8% e 27 seggi. Edgar Savisaar (che è stato il candidato che ha ricevuto più voti) rifiuta l’adesione alla Nato dell’Estonia e si è espresso a favore dell’annessione della Crimea alla Russia.

I partiti che sono riusciti a superare la soglia di sbarramento del 5% sono in tutto sei. Il Partito di centro-destra IRL raccoglie il 13,7% e ottiene 14 seggi. Il Partito libero, centro-destra, ottiene l’8,7% e 8 seggi e il Partito del Popolo Conservatore, euroscettico e anti-immigrazione, raccoglie l’8,1% e 7 seggi. Entrambi quest’ultimi si affacciano per la prima volta nel Parlamento.

L’affluenza alle urne è stata del 64,2%, in leggera crescita rispetto al 2011.

Roivas, che dovrebbe ricevere a breve l’incarico di formare il nuovo governo, si ipotizza che si rivolgerà all’IRL, partito aderente al PPE, per formare un’alleanza di governo. Possibili contatti anche con il Partito Libero, gradito anche dai Socialdemocratici.

Queste piccole tappe elettorali saranno sempre più importanti per capire se e quali saranno i cambiamenti geopolitici europei. Di certo in Estonia dove un quarto dei 1,3 milioni di abitanti sono di etnia russa non mancheranno pressioni da Mosca né mancheranno le pressioni dei paesi aderenti al Patto Antlantico.

@salviokalamera

Questo articolo è stato pubblicato qui

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