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Sogno di una notte di mezz’inverno

 

Subito dopo la Befana, il governo, al completo di premier, ministri, viceministri e sottosegretari, si presenta alla conferenza stampa di inizio del nuovo anno, per annunciare i suoi programmi.

In coro manifestano l’intenzione di dimezzare il numero dei parlamentari, di diversificare i compiti di Camera e Senato, di abolire almeno le circoscrizioni superflue, di cancellare finalmente quegli enti inutili, che attendono da gran tempo di essere soppressi, di vendere tutti quei beni demaniali, che spesso si godono o hanno dato in godimento gratuito ai loro parenti, clienti ed affini.
Promettono di pareggiare l’età pensionistica tra uomo e donna, di riformare il contratto di lavoro ed il welfare.

I ministri Gelmini e Brunetta assicurano che nella Scuola e nella Pubblica Amministrazione varranno solo criteri di merito per tutti, che tutto il personale sarà valutato, in base ai risultati, da commissioni terze, imparziali e dunque estranee alle amministrazioni stesse.

Di nuovo tutti annunciano un immediato e congruo ridimensionamento dei propri emolumenti e di quelli, spesso scandalosi, dei grandi dirigenti e manager pubblici.

Danno per scontata una imminente riforma della Giustizia e dei processi, per assicurare a tutti soddisfazione in tempi rapidi ed efficace ed adeguato contrasto della criminalità su tutto il territorio.



Tenteranno, in ogni modo, il rilancio del sud, attirando capitali da ogni dove, bonificando il territorio da ogni tipo di rifiuto, e rinnovando profondamente la classe politica locale. Realizzeranno, così, quella liberalizzazione dei servizi pubblici locali che affossano spesso i bilanci dei Comuni.

Infine il ministro del tesoro rassicura che i risparmi degl’Italiani sono al sicuro e che nessuno deve temere nulla. Anzi il premier, col suo ampio sorriso, esorta a spendere e ad essere ottimisti sul nostro futuro, che non potrà che essere roseo e felice.

Chiedono quindi scusa al paese se non hanno provveduto prima ad adottare misure di buon senso nell’interesse esclusivo dei cittadini.

Un attimo dopo tutto scompare. Avevo sognato. E l’unica certezza che mi rimane è sapere che la cassa integrazione è raddoppiata in un sol mese e che il debito pubblico è ancora aumentato, battendo un altro record, come ha annunciato la Banca d’Italia.



 

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