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Rocco Pellegrini

Rocco Pellegrini

Lavoro come sistemista in progetti sulla comunicazione; programmo in python, ruby ed amo i linguaggi dinamici; studio la rete e l'evoluzione del sistema dei media.

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  • Primo articolo martedì 09 Settembre 2008
  • Moderatore da mercoledì 09 Settembre 2008
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Ultimi commenti

  • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.3) 3 marzo 2010 15:12
    Rocco Pellegrini

     Apple pretende di aver inventato il touchscreen per i telefonini e poichè vede che Android cresce, essendo Open Source, non ha il coraggio di attaccare direttamente Google ma cerca di intimorire i produttori che usano Android. E’ una politica scellerata ma non è nè la prima nè l’ultima che la logica proprietaria comporta. Resta inteso che queste intimidazioni faranno la stessa fine che hanno fatte quelle di Microsoft verso Linux: una bolla nell’acqua.

  • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.3) 20 gennaio 2010 12:45
    Rocco Pellegrini

     Nessuno ha mai osato sfidare il governo cinese direttamente davanti alla pubblica opinione: Google lo ha fatto e questo deve aver colpito l’immaginario collettivo dei cinesi...

     In ogni caso questa crescita dimostra che la rete, stringi stringi, guarda ai risultati ed il motore di Google è, sicuramente, lo stato dell’arte nella ricerca. Anche i cinesi hanno gli occhi per vedere.
  • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.3) 19 gennaio 2010 18:54
    Rocco Pellegrini

     Che Craxi sia morto da latitante è un fatto e non un giudizio. Che ciò sia stata o meno una cosa giusta è una questione aperta che non riesce ad essere discussa come un fatto di storia perchè molti dei protagonisti o coprotagonisti di allora sono ancora in politica e, dunque, manca il necessario distacco che è un dovere per gli storici.

     Personalmente penso che Craxi, come dice anche il presidente Napolitano il cui intervento condivido in pieno, abbia pagato per tutti perchè non riuscì a dissimularsi nel momento iniziale di tangentopoli e divenne capro espiatorio di una giustizia sommaria.
     Quel famoso discorso che anche tu ricordi, Pietro, finì ne silenzio generale perchè quel che disse Craxi era vero e noto a tutti quelli che seguivano la politica a quei tempi.
     Ma il "vero" non si può dire in Italia e si è preferito non cambiare le cose e non varare leggi nuove condannando il cinghialone che si era esposto in mezzo ai farisei.
     E’ cambiato qualcosa da allora? No, tutto è peggiorato secondo il mio modesto parere.
     Dunque trovo disdicevoli sia chi lo vuole santo sia chi lo vuole demonio perchè entrambi continuano a nascondere la malattia del sistema Italia che Bettino, tardivamente, ebbe il coraggio di diagnosticare.
  • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.3) 19 gennaio 2010 11:01
    Rocco Pellegrini

    Ferrara è uno squallidone e la sua ira funesta verso Emma Bonino ed il pensiero laico è una benedizione per la partita che si giocherà nel Lazio. Più lui attacca e più Emma si irrobustisce. La gente dirà "se quell’untuoso grassone tanto ingombrante quanto intollerante odia tanto la Bonino allora vuol dire che Emma merita il nostro appoggio". Sarà la Polverini stessa che, per evitare un abbraccio così ingombrante, gli metterà la camicia di forza.

    Forza Emma Bonino che nemici del genere sono una benidizione.
  • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.3) 13 gennaio 2010 19:20
    Rocco Pellegrini

     Proprio nel giorno in cui tu Michele poni all’attenzione della comunità di Agoravox.it questa riflessione sulla politica e la rete la notizia del giorno e forse, anzi sicuramente, del periodo è lo scontro tra Google ed il governo cinese. Che c’entra, potrà dire qualcuno? C’entra c’entra, eccome.

     Un punto essenziale del tuo ragionamento va sotto il nome di "Le smart mobs della politica".
     Bene quale smart mob più significativa di questa? Una società privata che della rete è uno dei più grandi pionieri attacca il governo cinese che, abituato a cazziare tutto e tutti, risponde con straordinaria prudenza e moderazione. Come mai succede una cosa del genere?
     La rete pullula di risposte e tante colgono qui e li aspetti essenziali di questa incredibile vicenda. Ma una in particolare di Jeff Jarvis mi ha colpito perchè parla proprio della nascita di un potere enorme che comincia a contrapporsi addirittura agli Stati reclamando le conseguenze necessarie ed essenziali del vivere in rete. Il processo di formazione della noosfera, nient’altro essendo il networking, ha delle sue leggi implicite e ferree di cui ancora poco si capisce ma che si imporranno con forza, naturalmente ed automaticamente come la gioventù si impone nella crescita di un individuo.
     Condivido, dunque, il tuo ragionamento e penso che presto individueremo anche canali di generalizzazione dell’attività di rete che oggi non appaiono facilmente visibili. 
     Damiano dice "molti mancano all’appello ma non è questo il problema. La gente arriverà quando la pratica della rete si sarà consolidata e sarà stata domata, per così dire, l’emozione iniziale. Quando si intuisce non librescamente ma praticamente quanto e come cambia la prospettiva, produttiva, culturale e politica dallo "stare in rete" allora c si muove e questo avverrà, prima o poi.
     Non sembra, lo so, ma la realtà è, caro Michele, che la risposta alla tura domanda finale è: Abbiamo già cominciato....

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