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Il caso Google: Google conquista una grossa fetta del mercato nell’ultima settimana

Nonostante le minacce di Google di voler abbandonare il territorio cinese, le sue quote nel mercato nell’ultima settimana sarebbero aumentate notevolmente. La notizia viene riferita dal China Daily, riportando i dati di Edward Yu, ricercatore di Analysys International. Il clamore suscitato attorno al caso Google avrebbe spinto così numerosi utenti ad utilizzarlo.

Soprattutto nelle grandi città, la crescita è stata più consistente. Secondo molti commentatori cinesi, questi dati rafforzerebbero la tesi della mossa accuratamente calcolata dettata da motivi puramente economici. Intanto, il diretto rivale Baidu ha denunciato il provider americano Register.com in seguito all’attacco hacker proveniente dall’Iran, che aveva colpito il motore di ricerca cinese nelle scorse settimane.
 
Ecco perché il vero perdente potrebbe essere Baidu.
 
Secondo alcuni commentatori la via d’uscita più plausibile è ritornare alla situazione prima dell’ingresso diretto di Google nel mercato cinese: ovvero, offrire risultati non censurati e dimandare il blocco ai filtri governativi. Questa soluzione salverebbe la faccia a tutte le parti in gioco. Google ne uscirebbe fuori come il paladino dei diritti umani e il governo cinese dimostrerebbe di non essersi inchinato ai ricatti del motore di ricerca americano. Se le trattative di Google con il governo cinese dovessero andare in porto, Baidu potrebbe essere il vero perdente di questa storia. Se è vero che dal controverso annuncio di Google le azioni di Baidu sono volate in borsa, vi sono diversi segnali che non tutto va bene. Proprio questa settimana difatti Baidu ha perso il suo secondo executive, Li Yinan. Google è volato però nel mercato delle ricerche locali, raddoppiando o triplicando le sue quote nelle grandi città cinesi, che dettano il trend nel resto del Paese. Una vittoria diplomatica di Google vorrebbe dire schiacciare Baidu sul lungo periodo. Google è già il motore di ricerca preferito dai cinesi con educazione più elevata. Gli utenti cinesi sono stati spinti al suo utilizzo dalla curiosità suscitata in questi giorni. I servizi di Google poi sotto molti aspetti sono migliori di quelli di Baidu: le traduzioni online, le mappe e i tantissimi widget di casa Google non hanno paragoni in Cina.
 
Anche se le trattative non dovessero andare a buon fine, non sarebbe una perdita così eclatante per il colosso di Mountain View. E’ vero, Google.cn cesserebbe la sua breve esistenza, ma verrebbe conservato il core del business, ovvero Adsense e Adwords che verrebbero ugualmente utilizzati dai brand cinesi per pubblicizzare i loro prodotti all’estero e anche in patria.

Commenti all'articolo

  • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.3) 20 gennaio 2010 12:45
    Rocco Pellegrini

     Nessuno ha mai osato sfidare il governo cinese direttamente davanti alla pubblica opinione: Google lo ha fatto e questo deve aver colpito l’immaginario collettivo dei cinesi...

     In ogni caso questa crescita dimostra che la rete, stringi stringi, guarda ai risultati ed il motore di Google è, sicuramente, lo stato dell’arte nella ricerca. Anche i cinesi hanno gli occhi per vedere.

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