• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Scienza e Tecnologia > Riviste improvvisamente sparite dalle banche dati scientifiche

Riviste improvvisamente sparite dalle banche dati scientifiche

Il mondo della ricerca è in fibrillazione da qualche giorno a causa della notizia dell'esclusione da Web Of Science (WoS), della casa editrice Clarivate, di 84 riviste tra cui alcune dell'editore MDPI, con conseguente ricaduta sul computo bibliometrico e sull'analisi citazionale. La banca dati è indicata dal Decreto del Ministero della Salute del 20 novembre 2019, n. 164, "Regolamento recante valutazione del personale di ricerca sanitaria". 

L’aggiornamento del numero delle riviste nella banca dati avviene su base mensile e questa è la novità del mese di marzo. La notizia è stata lanciata da Clarivate il 20 marzo 2023 e, contestualmente sono sparite 50 riviste tra quelle indicizzate nelle banche dati bibliografiche e citazionali di Clarivate senza specificare i titoli. 

A commentare i fatti in data 28 marzo 2023 è Science https://www.science.org/content/art....

Interrogando la master list dei periodici WoS di Clarivate all’indirizzo https://mjl.clarivate.com/home, si può appurare che sono presenti ancora 209 su 422 periodici dell’editore MDPI. Facendo un controllo per categoria, già solo analizzando scienze biologiche, scienze agrarie e biotecnologia per esempio, sono ancora presenti centinaia di periodici MDPI in WoS-Clarivate. Quali sono gli articoli che non verrano più visti da WoS e di cui spariranno le citazioni e, di conseguenza tutti i calcoli connessi, gli indici bibliometrici?

La lista dei periodici incriminati è stata studiata da Retrachion Watch ed è disponibile qui: mentre all’indirizzo di seguito è consultabile l’elenco completo dei 422 periodici editi da MDPI:

MDPI (Multidisciplinary Digital Publishing Institute) ha sede in Svizzera, hattivato le pubblicazioni ad accesso aperto nel 2010 ed è legato al Molecular Diversity Preservation International, con acronimo MDPI, fondato nel 1996 da Shu-Kun Lin nell’ambito della chimica, (con pubblicazioni accademiche e attività conferenziali). Viene presentato così nei siti istituzionali a disposizione di bibliotecari e ricercatori:

MDPI journals are included in the Directory of Open Access Journals. [DOAJ]; MDPI is a member of the Open Access Scholarly Publishers Association, [OASPA], is a participating publisher and supporter of the Initiative for Open Citations and a member of the Committee on Publication Ethics (COPE); in addition it is excluded from the Beall's black list. 

La questione è in divenire e si prospettano ricorsi. Clarivate non ha espressamente dichiarato i titoli dei periodici esclusi ma la comunità degli esperti di Information management e gli Health Librarians nel mondo nonché strumenti come il Predatory Report e il Retraction Watch stanno facendo diversi studi e analisi. Va detto che i periodici oggetto di de-listing in WoS, infatti, restano in NLM catalog (Il catalogo della National Library of Medicine degli USA) e nelle banche dati (concorrenti e omologhe) Scopus - Scival di Elsevier (per ora?); l’elenco è stato elaborato da volontari professionisti.

La notizia desta molto scalpore: MDPI era già all'attenzione per lo stile marcatamente commerciale e la fortissima concorrenza ai colossi editoriali (per esempio si legga uno degli utlimi articoli su rischi e opportunità dei mega-journals in ambito scientifico su JAMA, Published online March 20, 2023, doi:10.1001/jama.2023.321,https://jamanetwork.com/journals/jama/article-abstract/2802853

Di fatto dalla lista sono stati esclusi solo 3 periodicidi MDPI, sono 21 i periodici Hindawi (acquisiti da Wiley), 2 di Elsevier, 2 di BMJ, 3 di Sage, 4 di Springer, 1 di Taylor & Francis. 

Eppure si parla tanto solo di MDPI: curioso, no? 

Secondo i siti professionali e neutri (cioè senza conflitto di interessi), come DOAJ e altri, MDPI non figura affatto come predatore, non è neanche tra i sospetti predatori e alcune riviste hanno ottenuto persino un riconoscimento per best practices (DOAJ seal).

Clarivate dichiara nel sito che sta utilizzando un tool di intelligenza artificiale per la valutazione delle riviste mentre tutti gli altri strumenti profesionali si avvalgono della professionalità di istituzioni internazionali.

Potrebbe trattarsi di una battaglia tra riviste open access gold e red? Perché nella lista dei cattivi sono finiti editori che pubblicano esclusivamente ad accesso aperto? Perché non si avvalgono dei parametri OASPA e COPE osservati dagli strumenti professionali adottati dagli esperti (DOAJ, BEALL etc.)? In ogni caso le ricadute sulle bibliometrie saranno pesanti, soprattutto tenuto conto che gli indici bibliometrici e il fattore H degli autori avranno necessariamente ripercussioni evidenti nella fase della valutazione della ricerca per chi rientra nella “Piramide”.

Tutto è iniziato con il periodico IJERPH - International Journal of Environmental Research and Public Health. Ritirata da WoS ma presente nel catalogo NLM in Pubmed e presente nella directory DOAJ con il DOAJ seal! (credito per le best practises). Non si può non osservare che fino a febbraio 2023,quando è stata tolta dalla lista, la rivista scientifica in questione stava ottenendo un enorme e vistoso riscontro, con un aumento esponenziale del numero degli articoli: come registra Paolo Crosetto che nel suo blog e in Twitter evidenzia quanto segue:
"IJERPH published 17085 articles in 2022. This is 13 times as many as 2016, when it published 1318 (…) with 4k articles published in 2023!”

IJERPH è uno dei mega –journal più citati e riconosciuti al modo e con un IF crescente. Si tratta di un competitor temibile dunque?

 MDPI ha informato i propri lettori del ritiro di questo periodico dalle liste in WoS a febbraio e questi sono i criteri utilizzati da Clarivate: disponibili nel sito dell’editore Clarivate nella pagina dedicata al processo di selezione delle riviste.

I parametri sono i medesimi fissati dagli organismi internazionali ed esaminati dal DOAJ. Non si comprende la discrepanza nella valutazione.

É opinione comune tra i bibliotecari delle istituzioni scientifiche internazionali che l’operazione Clarivate sia del tutto poco trasparente, come si legge in Twitter, nei blog professionali e nelle mail che stanno circolando.

L’annuncio è stato pronunciato in un blog da Nandita Quaderi, editor in chief e vice presidente di Web of Science, perché le riviste in questione sembrano non soddisfare 24 criteri di qualità, tra cui la peer review, la correttezza delle citazioni e dubbi sui contenuti, valutati da uno strumento di Intelligenza Artificiale. Jeffrey Brainhard riporta l’incremento dell’attività di verifica qualitativa ma ongi rimando e ogni ricerca in rete rimandano a pagine vuote o introvabili. Così commenta Jeffrey Brainhard nell’articolo “Fast-growing open-access journals stripped of coveted impact factors Web of Science delists some 50 journals, including one of the world’s largest” (Science, Marzo 2023), doi: 10.1126/science.adi0098

“In response, Wiley added staffing and increased editorial controls, pairing AI-based screening with manual checks, he said. This led to 500 retractions in Hindawi journals, with an estimated 1200 more to come. Hindawi reported a loss of $9 million in revenue from the pause in special issues for the quarter ending in January. The 19 Hindawi journals delisted by Clarivate represent about one-third of its journals that had been listed in Web of Science.”

Il sito Predatory Report, https://predatoryreports.org/home,&...; ha pubblicato una lista di periodici considerati predatori anche dell’editore Frontiers Media

In conclusione, si ha il sentore che si tratti di una questione fortemente commerciale e che ad essere nell’occhio del ciclone sia il modello pay-to-publish come tutto il sistema “Publish-or-perish” fondato sulla valutazione quantitativa della ricerca per spingere a propendere per la via red, la via ibrida comoda agli editori o quella green, ovvero la pubblicazione su depositi istituzionali gratuiti, una magnifica utopia rincorsa dagli autori da tempo immemore.

 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità