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 Home page > Attualità > Cultura > RAI: Il palinsesto dei cretini

RAI: Il palinsesto dei cretini

Se vi capiterà di rimanere a casa, nel pomeriggio, davanti alla televisione, capirete cosa intendo.
L’intero palinsesto Rai (di Mediaset non parlo, essendo una televisione commeriale, non un servizio pubblico) è costruito ad immagine di cretini.

Finte trasmissioni di approfondimento (Divino Otelma vs Cecchi Paone); casi disperati di nuore che tradiscono, amanti, costume (inteso come donne in costume), corna, i soliti processi mediatici (Cogne, Garlasco, il caso Meredith) e tutto il peggio che capita.
Televisione che parla di se stessa: cominciamo da Rai1.
Verdetto Finale: non bastavano i processi mediatici a Porta a Porta, pure di prima mattina ci tocca vedere questa copia di Forum.
Festa Italiana: attrici, ex attrici, soubrette, veline, reduci dell’isola o di altri reality ...
La vita in diretta (con l’ex giornalista Lamberto Sposini che dopo essere cacciato dalla Rai per Calciopoli, torna a parlare di gossip).

Poi Rai2: la rete dei reality.
Insieme sul due, con Milo Infante. Dove è avvenuto il mitico scontro tra Otelma e Cecchi Paone sui poteri della magia (tanto per dire il tono) ...
Italia allo Specchio, con Senette da Rete 4.
Il diario dell’isola dei famosi: perchè questa è un’altra peculiarità. La televisione che parla della televisione: nulla si butta via a e tutto fa share.
Ricomincio da qui con Alda D’Eusanio.
Voyager: dovrebbe essere una trasmissione scientifica. Ma più che parlare di Ufo, mummie, fantascienza ...

Annozero (che pure quest’anno mi sembra puntari un po’ troppo sulla spettacolarizzazione) rimane la mosca bianca.

Infine Rai3: una volta isola felice della televisione intesa come informazione, cultura, approfondimento, sta per essere colonizzata.
La fiction raddoppia: prima Agrodolce, piena di luoghi comuni siciliani; poi Il posto al sole, cotta e stracotta.

Guardate i palinsesti per le prime serate:
Sceneggiati, fiction, qualche partita di calcio, ogni tanto un film (rigorosamente americano), varietà (Carlucci, Clerici, Carrà).

Una riflessione: Berlusconi aveva detto che i suoi ministri non sarebbero più andati in televisione.

Poi domenica accendi la tele e ti trovi Schifani da Monica Setta (Raiuno), Brunetta da Massimo Giletti (Raiuno) e la Gelmini da Paola Perego (Canale 5). Ecco, forse intendeva che i ministro ombra non sarebbero andati in televisione.
Un’altra televisione è possibile?
Sì.


Primo: toglierla dal controllo dei politici.

Diceva Goebbels sulla propaganda: "Non basta sottomettere più o meno pacificamente le masse al nostro regime, inducendole ad assumere una posizione di neutralità nei confronti del regime. Vogliamo operare affinché dipendano da noi come da una droga. "(citato in Michael Zezima, Salvate il soldato potere, Il Saggiatore 2004)

Secondo: televisione pubblica non significa andar dietro ai gusti del pubblico, allo share, al peggio. Preferisco guardare la televisione e trovarmi davanti una persona intelligente e fare io la figura del cretino, piuttosto che trovarmi un cretino davanti (profumatamente pagato) e sentirmi intelligente.
Terzo: la Rai in mano a chi ci lavora. Basta consulenze, format, esternalizzazione.
Se ne parla qui, su Pandora TV, con un appello per una informazione libera.

Commenti all'articolo

  • Di Paolo Praolini (---.---.---.173) 10 ottobre 2008 22:50
    Paolo Praolini

    E’ scontato dirlo, ma è una televisione che ci meritiamo.
    Stiamo diventando la vera ’repubblica delle banane’ e delle ’veline’.

  • Di Elia Banelli (---.---.---.62) 14 ottobre 2008 19:00

    Ciao Aldo, per fortuna qualcosa si muove grazie alla rete soprattutto. Penso ad Arcoiris Tv, alle possibilità di Europa 7 se solo le venissero concesse le frequenze che le spettano.
    Anche noi per esempio stiamo cercando di proporre un tv fatta dai cittadini e che sia per quanto possibile non banale, divertente e scomoda al punto giusto.
    Si chiama Yks Channel e va in onda tutti i giorni su Sky 863.
    Magari non sarà il massimo che ci meritiamo, però sono i primi esperimenti di una tv alternativa per contrastare il duopolio dominante e quindi l’appiattimento di tutta l’offerta.
    Solo con l’informazione e la coscienza civile allenata potremmo risollevare le sorti di questo paese.

    Un saluto

  • Di Aldo (---.---.---.241) 15 ottobre 2008 13:51

    Finchè la Rai continuerà ad essere lo strumento di informazione di massa per la massa, dovremo continuare a tenerla d’occhio.
    Aldo 

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