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 Home page > Attualità > Politica > Questo o quello per me pari son

Questo o quello per me pari son

E' stato detto migliaia di volte, ma non si finisce mai di averne dimostrazione. I governi non sono mai tecnici. Saranno anche formati da uomini che hanno un alto profilo professionale, ma le loro scelte "tecniche" sono sempre determinate, per sua stessa natura, da un background politico e quindi le scelte sono politiche.

Ammesso che siano liberi di poter agire in piena autonomia e non condizionati dal contesto sia politico che geo-politico. E questo vale per tutti. Ed altrettante numerose volte si è detto che pur benedicendo la fine di Berlusconi, non era questo di per sé un fatto positivo, ma come sarebbe avvenuta questa fine.

La fine del berlusconismo è arrivata come peggio non poteva avvenire. Con una finta caduta delle statue simboleggianti il berlusconismo, ma lasciando inalterata tutta la sostanza del potere che era dietro la farsa Berlusconi. Con l'aggiunta che questi nuovi governanti sono di una noia, ma di una noia mortale.

La saccenteria, l'altezzosità, la superbia, l'alterigia propria di alcuni professori universitari che dall'alto della loro cattedra impartiscono lezioni a destra e a manca. Vuoi mettere invece, quanto d'imprevedibile vi era quando Berlusconi, presso il comando della Guardia di Finanzia, annunciava la novella che non si dovevano pagare le tasse o quando asseriva in una riunione di magistrati che Mangano era un eroe, o quando faceva le corna ad una riunione di capi di stato o faceva "cucù" alla Merkel. Vuoi mettere questo capo claque con Monti?

A parte quindi questi aspetti diciamo antropologici del potere, niente è cambiato sotto il sole. E a detta dello stesso Monti. Infatti non abbiamo fatto altro, la sostanza del suo messaggio, che quello già previsto dal governo precedente nella lettera di risposta a Draghi e alla BCE. Non si può, alla prova analitica dei fatti, che dargli ragione.

E quando timidamente, bussando piano piano, questo governo ha tentato di far entrare la liberalizzazione dei taxisti e delle farmacie, gli è stata sbattuta violentemente la porta in faccia. A dimostrazione che a difendere i ceti e i privilegi della middle class e delle rendite parassite vi è ancora Berlusconi.

Quindi niente di più e niente di meno di quello che Berlusconi aveva preparato e che l'opposizione della "cd sinistra" desiderava che si facesse, ma che non aveva il coraggio di dirlo, né tanto meno la forza di farlo. Taglio delle pensioni, riforma in senso liberista delle stesse, riduzione di stipendi degli statali, libertà di licenziamento ecc ecc.

Ma si dice, ora viene il meglio del governo Monti. 

  1. Sì, infatti ora arriverà l'eliminazione dell'art 18 (ricordate il primo atto del primo governo Berlusconi, l'assillo di Sacconi che le ha tentate tutte e in parte ci è riuscito?)
  2. L'introduzione per legge delle dimissioni anticipate. Sì perché quando si afferma che i lavoratori, tutti, per i primi tre anni possono essere licenziati per libera scelta del datore di lavoro cos'è se non l'attuale firma dei lavoratori delle sue dimissioni anticipate?
  3. La definitiva, e più volte teorizzato dal precedente governo, spaccatura fra le organizzazioni sindacali. Cosa sono, infatti, gli incontri separati con le organizzazioni sindacali e solo con quelle che il governo ritiene che siano più rappresentative? (Perché la presenza dell'UGL (il sindacato sdoganato dai fascisti governativi dell'ex AN) e non l'USB o i Cobas?) 
  4. La privatizzazione, spacciata per liberalizzazioni, dei beni comuni locali e delle municipalizzate. Il precedente governo e in verità anche il governo della "cd sinistra" ci avevano provato. Poi stoppate dalla vittoria dei referendum ed ancora prima di morire il precedente governo aveva preparato una legge depositata che aggirava in maniera subdola il dettato dei referendum. Ora questo governo riprende quella legge e la riproporrà come liberalizzazione per lo sviluppo e la crescita dell'Italia.

E tutto questo in un quadro in cui non si toccano i privilegi e i costi dei politici. (Per dirne solo una) Ma perché, per esempio, per toccare le rendite dei politici occorre che queste vengano equiparate alla media europea (cosa che è tecnicamente impossibile, e quindi mai realizzabile) e ciò non è avvenuto quando si sono toccate le pensioni e i salari? Perché mai si guarda all'europa e agli altri paesi europei solo quando fa comodo e non sempre e come metro di misura sempre e comunque?

In cosa questo governo è diverso dai precedenti? Perché mai dovremmo fidarci e affidarci a questo governo che sta percorrendo la stessa strada dei precedenti? Ma vi è la crisi, ci dicono. Il deficit pubblico è un abisso, rischiamo il default. E chi lo nega? Ma qui si tratta non di negare l'evidenza (come ci è stato propinato per anni), ma solo si contesta chi deve pagare la crisi, chi ha usufruiro del debito pubblico e dove prendere i fondi per il risanamento (ammesso e non concesso che questa sia la ricetta giusta per uscire dalla crisi, perché anche questo è tutto da dimostrare).

Così come si si sarebbe dovuto combattere il governo berlusconi, altrettanto si deve combattere questo governo, che non è di discontinuità, ma di continuità.

Commenti all'articolo

  • Di martin (---.---.---.20) 12 gennaio 2012 18:29
    martin

    Approvo in toto quest’articolo. Analisi perfettamente condivisibile ma - ahimè- assai scarsamente condivisa nel beato clima si sobria sobrietà (ovviamente tecnica) attuale. Sic

  • Di Zag(c) (---.---.---.65) 12 gennaio 2012 19:16
    Zag(c)

    Ebbene si Dopo la ubriacatura dei governi Berlusconi, ora ci si affida alla indimostrabile ancora di salvataggio di Monti. Oltre il 50 % di fiducia riscuote il professore, quota mai raggiunta dal cavaliere.

    E con la bocciatura dei referendum sul sistema elettorale questo governo ce lo terreno per tutta la legislatura. 
    L’anestesia e il rimbambimento totale che segue l’ubriacatura è il momento peggiore!

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