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Quella di Vendola è una scissione che non interessa alla sinistra “reale”

Nichi Vendola lascia Rifondazione. Affetto anche lui dalla sindrome scissionista geneticamente impiantata nel Dna della sinistra italiana, dove una ex maggioranza non accetterà mai la linea dettata dalla maggioranza che l’ha sostituita e preferisce frantumare l’esistente invece che costruire. Ogni scissione, nella storia della sinistra, nasce da qui. Dal rifiuto dei risultati democraticamente ottenuti all’intermo di un partito.

“Non ci sto, non discuto, me ne vado e faccio un alto nuovo partito più piccolo e marginale di prima”. Tant’è. Eccoci qui a constatare che i vendoliani si propongono come fautori di una nuova unità a sinistra, ma con una nuova scissione fresca fresca che impedirà (e come potrebbe essere altrimenti?) qualsiasi tentativo serio di ri-aggregazione. C’è anche un simbolo nuovo e un nuovo nome: “Rifondazione per la sinistra” e un logo che sembra uscito dallo stesso studio grafico che ha prodotto recentemente il simbolo della tv vicina alla corrente-associazione di Massimo D’Alema, RedTv. Rps e Red? Vabbè, andiamo avanti. Non facciamo fantapolitica. Per quella c’è sempre tempo. Ce ne sarà, non temete.

Subito dopo la sconfitta elettorale dell’Arcobaleno a aprile scorso scrissi un pezzo per left che si intitolava “la pancia della sinistra”. Mi ero fatto un giro presso l’assemblea di Firenze e la Direzione di Rifondazione immediatamente dopo la sonora batosta presa il 13 e 14 aprile. Il clima era incredibile. Nessuno che, onestamente, si facesse carico della responsabilità di aver perso contatto con il territorio, con la base, con la società. Solo rituali, consuamti, di un “ceto” distante galassie dalla realtà del Paese. Oggi è cambiato qualcosa? Dopo il gossip natalizio che ci ha accompagnato per tutte le feste sulla vicenda Sansonetti-Liberazione-Bonaccorsi, era prevedibile che Nichi facesse il passo. E con lui i suoi amici e collaboratori più stretti.


Erano volate parole troppo grosse, accuse troppo gravi, perché la situazione non si coagulasse in una scissione. E puntualmente questo è successo al seminario di Chianciano degli scorsi giorni. Quello che stupisce noi ingenui osservatori, è che la preparazione della scissione e della nuova casa fosse già a un livello così avanzato. Simbolo, nome, progetto, e un bel gruppo di dirigenti pronti a dirigere, appunto. Foto di gruppo: al centro Vendola con ai lati Franco Giordano e Piero Sansonetti. Che la polemica su Liberazione fosse solo strumentale? A pensare questo si è troppo maliziosi?

Comunque, buona fortuna a Vendola e i suoi. Non sarà compito semplice ricostruire qualcosa senza cadere nella rete d’attrazione del Pd.

Alla pancia della sinistra tutto questo muoversi (e rigirare il mestolo) da parte dei dirigenti politici, dei ceti locali e nazionali, non crea poi così tanto disturbo. Al limite un po’ di sconforto. Nei casi più gravi qualche feroce (e sana) incazzatura. La pancia della sinistra sta facendo i conti, giorno per giorno, con altro che alle crisi di un ceto agonizzante. Ha a che fare con la crisi economica, con migliaia (centinaia di migliaia) di nuovi disoccupati e cassaintegrati, con l’ideologismo della destra al governo, con la stretta sui diritti civili, con la crisi morale e culturale che sta devastando il Paese.

Alla pancia della sinistra non importa nulla di trascorre più di un mese a dibattersi sul futuro di Piero Sansonetti o Franco Giordano. Ha altro da fare. Quella distanza che ha fatto letteralmente svanire dal parlamento un’intera storia politica non solo è rimasta tale e quale, si è addirittura allargata. Chiunque voglia raccogliere la bandiera di una storia e di un progetto imploso sotto le spinte autoreferenziali del proprio ceto dirigente, deve essere consapevole di questo. Non si firmano assegni in bianco. Non si fanno sconti.

Commenti all'articolo

  • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.2) 26 gennaio 2009 22:04

    E’ un pò triste questa stori di ciò che fu Rifondazione Comunista.
    Il fatto è che gli elettori li hanno sostanzialmente distrutti e che, per quanti sforzi facciano per trovare un ruolo semplicemente non lo hanno.
    Se avessero un pò di cervello entrerebbero nel PD facendo come i troskisti inglesi che da sempre fanno la sinistra nel partito lavburista.
    Ma il cervello non ce lo hanno, mi dispiace doverlo dire, e continuano a perder tempo e forze per risuscitare quel che gli elettori hanno già ucciso.
    Quanto a Ventola ne dice tante, ha grande fantasia ma non capisce che i giochi sono già fatti e che la loro partita è chiusa per sempre.

    • Di Ge (---.---.---.85) 27 gennaio 2009 13:38

      E’ comprensibile quato lei scrive.. ma per me non condivisibile. Veltroni in campagna elettorale ha detto e ridetto che il PD non era e non sarebbe stato un partito di sinistra. Mi rendo conto che il particolare può essere "sfuggito a molti" , ma come poteva gente di "sinistra" passare con loro...per non parlare dell’altro particolare che proprio per esplicitare meglio il concetto precedente il PD non ha voluto scambi con Rifondazione prima di iniziare la picchiata libera. Il problema non è passare da un fallimento ad un fallimento amorfo, ma forse capire profondamente cosa può voler dire essere di sinistra prima di pensare di comunicarlo agli altri... perchè tutti questi signori, da qualsiasi parte stiano, è palese che non lo sanno più..oserei dire...forse perchè era un pò parziale anche quello che pensavano prima? Se il gioco che si fa è quello della "pagnotta" è ovvio che lì Berlusconi è più forte di tutti.
       

    • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.2) 27 gennaio 2009 19:52

      come si può dire che il PD non è di sinistra?
      Certo è di centro-sinistra ma un partito che volgia conquistare la maggioranza degli elettori non può non esserlo.
      E poi nel 2009 cosa vuol dire essere di sinistra?
      Secondo me non lo sanno neanche quelli che dicono di esserlo perchè il loro comportamento non è lineare con quel che dicono.
      Quanto al mio consiglio, confluire nel PD, è una questione di necessità prima che di virtù.
      Recentemente su Sky è stato fatto un sondaggio che naturalmente non è basato su uncampione affidabile ma è pur sempre espressione di una tendenza.
      La domanda era: "Volete lo sbarramento alle prossime elezioni europee?" Ben l’85% ha detto si.
      Ecco perchè ho detto che la sinistra alternativa è stata sciolta dagli elettori.

    • Di Ge (---.---.---.85) 27 gennaio 2009 21:43

      purtroppo non l’ho detto io, ma appunto Veltroni..esplicitamente.. in campagna elettorale (ha fatto venire i brividi a tanta gente infatti)..(ed è stato effettivamente raccapricciante..e basta vedere i referenti culturali nel suo statuto per averne conferma).. Sull’idea di sinistra..condivido, ma è proprio quello che sottolinea Orsatti ed in un modo molto acuto. Ma per fortuna gente comune che delle risposte le cerca c’è e che soprattutto si fa domande..peccato che, come sottolinea Orsatti, non sono certo tra i nostri cari politici, che giocano tutti al monopoli (aggiugo io)..
      P.S. Grazie Orsatti

    • Di caosvideo (---.---.---.165) 2 febbraio 2009 02:21

       In questo mondo se non sei cinico, dimostri di non avere capito nulla, quindi dico che Vendola, Giordano e accoliti, se anche dovessero perdere le elezioni europeee, locali, nazionali e intergalattiche, la pensione d’oro ce l’hanno già. Poveri noi, precari esistenziali, che proviamo a fare le nostre analisi assennate, sensate e piene di buon senso di qualcosa che senso non ha. Nuovo modo di, nuovi linguaggi, nuovi soggetti e blaterando ancora, ma i bisogni dell’uomo non sono gli stessi?: dignità, felicità e qualità della vita. Cosa rimane di questi discorsi nelle lotte fratricide per la leadership? Per favore non entriamo in questi ingranaggi, che ne usciamo sempre stritolati. Tra di loro sai cosa dicono? La mia villa è più bella della tua (giordano-bertinotti) e... c’è posto per la mia di villa accanto alle vostre, in umbria? (folena)
      Cinico spietato disilluso, l’ex elettore (me medesimo) che diede pure anni di vita e di lotta sincera, che ora pensa: non vale la pena discuterne, siamo lontani anni luce dai valori della solidarietà, della moralità, dell’onestà.
      pietro annicchiarico 

  • Di Andrea Capaccioli (---.---.---.142) 1 febbraio 2009 12:13

    Parto da posizioni differenti, e provo a spiegare perchè sono uscito da Rifondazione insiema a Vendola, e perchè credo che esista ancora uno spazio a Sinistra che possa esprimere un’alternativa al modello bipolare e alla pura amministrazione dell’esistente fatta da Pd e Pdl.
    Rifondazione e con essa tutti i soggetti a sinistra del Pd sono morti o morenti, la sconfitta elettorale di aprile ha dato il colpo di grazia, però segnali esistevano già prima, le derive identitarie e dogmatiche uscite fuori dai vari congressi seguiti al voto sono la cifra di quanto l’unica possibilità che hanno questi soggetti è l’autoconservazione e la sopravvivenza nella marginalità, senza nessuna possibilità di incidere realmente.
    Penso invece che l’apertura di un processo, che non si conclude con le imminenti elezioni, ma che si prefigge l’idea di ridefinire la sinistra, attraverso nuove categorie, nuove pratiche e nuovi linguaggi, possa essere vincente. Ovvio che il risultato non è scontato e le difficoltà sono tante, io però sono uno fra quelli che ci proverà.

    • Di antonio (---.---.---.244) 1 febbraio 2009 12:50

       per come la vedo io, se il problema è aumentare la consistenza dei voti per le successive elezioni, un nuovo soggetto "aggregato" può non essere la soluzione (ma non è detto che non lo sia): pensiamo al risultato catastrofico della sinistra arcobaleno. Lo diventerebbe se una parte del Pd andasse con Casini, e la sinistra del Pd, con D’alema segretario, creasse un soggetto nuovo, formato da persone di provenienza molteplice (Verdi, Sinistra democratica, socialisti, vendoliani). 
      Ma altrimenti, se non prende piede il progetto di D’alema, la vedo dura. 

      se invece il problema non sono le elezioni, ma ristabilire un contatto con le persone....
      non credo che ci sia molta differenza tra le proposte di Ferrero e di Vendola.
      Basta vedere i documenti con cui si sono presentati al congresso di Chianciano di Rifondazione. 
      L’unica sottile distinzione è lettura in termini di conflitto di classe, che Ferrero si riserva ancora di fare, della società. Si può essere d’accordo o meno ( io lo sono) ma ciò non ha nulla a che fare con le risposte che, in breve periodo, la società vuole avere dei suoi problemi.
      Mi sembra che la strada sia obbligata. E che, qualunque cosa dica Vendola della sua formazione politica, per uscire dalla crisi non sono sufficienti neanche le misure suggerite dal Pd al governo.
      Almeno se, della crisi, si vuole approfittare per creare una società più giusta. 
      E, (e questa è ancora una mia opinione), pensare una società più giusta senza analizzarla (anche se non esclusivamente) in termini proprietà dei mezzi di produzione della ricchezza, mi sembra una sciocchezza.
      Un palliativo. 

    • Di Andrea Capaccioli (---.---.---.142) 1 febbraio 2009 14:32

      I documenti congressuali non sono adatti a vedere le differenze, visto che parlano agli iscritti del partito e cercano il loro consenso. In quel documento seuppur complesso, mancano molti punti e molte analisi, penso che le conclusioni del seminario di chianciano del 25 gennaio siano un utile documento per vedere anche in pratica le nette differenze tra la Rifondazione di Ferrero e l’area di Vendola.
      Penso che sia da pazzi giocare sulla scomposizione del Pd, perchè è una probabilità infinitesimale, penso invece che sia necessario costruire una alternativa vera e credibile, che non guardi più a vecchi recinti. E’ difficile, ma è l’unica possibilità

  • Di Gloria Esposito (---.---.---.100) 1 febbraio 2009 22:59

    Premessa:sono d’accordo con la sostanza dell’articolo.A questo punto vorrei chiedere ad Andrea Capaccioli se lui e Vendola e quanti altri hanno partorito questa idea geniale di fondare l’ennesimo partitino di sinistra che non conterà mai nulla ,hanno fatto i conti con l’opinione che la gente si sarebbe fatta di loro dopo questo uteriore gesto di scissione e non di condivisione,se a livello nazionale si rende conto che tutto questo farà perdere altra credibilità alla sinistra dopo la "cazzata" della sinistra arcobaleno che solo il nome anche chi l’ha votato fa vomitare.MA al di la di queste banalità vorrei dirgli che un partito dovrebbe avere: A) cose da dire ,intelligenti o giuste o semplicemente di buon senso; B) fare quello che promette.Per dare speranza all’elettorato della sinistra basterebbe poco:dire le cose come stanno,tutte le schifezze che fanno Berlusconi e co;non andare da Vespa a regalarsi con Berlusconi orologi,ma al limite denunciare quella trasmissione truccata e berlusconi mandarlo a quel paese;recuperare integrità morale e per dare l’idea di NOVITA’(idea che tutti voi pensate sia nel cambiare nome o chesso’ togliere falce e martello cambiando simbolo o chesso’ nel parlare di cose incomprensibili per tante ore da far addormentare l’auditorio)combattere per i diritti civili ad ogni ora del giorno e della notte ,vedere come aiutare la donne e i gay con i loro problemi di integrazione oppure i nuovi disoccupati a sopravvivere riunendo di nuovo i sindacati oppure ancora dare man forte a Di Pietro quando vuole buttare fuori i condannati dal parlamento oppure a Grillo qnd dice che i politici dopo due legislature se ne devono andare;oppure SOLTANTO in Campania NON APPOGGIARE piu’ BASSOLINO O LA IERVOLINO,recuperando un po’ di dignità.
    Invece di fare i partitini e di parlare di quale tipo di comunismo vada bene per le occasioni galanti,mi sembrerebbe il caso di recuperare il BUON SENSO e aiutare chi davvero ne ha bisogno.Senno forse,gli unici comunisti rimasti non sono nei partiti ma solo fuori e sicuramente non faranno piu’ l’errore di dare fiducia a chi non se la merita. Di idee ce ne sono anche troppe, sono le persone che mancano.
    Aspetto la sua risposta davvero ,perchè come tanti non ne posso di piu’ di questi discorsi aulici e poi il nulla.

    • Di Andrea Capaccioli (---.---.---.110) 2 febbraio 2009 01:03

      Sono pienamente d’accordo con te, anch’io mi aspetto questo dalla sinistra e queste sono cose che voglio andare a fare. Con la sperenza di riuscire ad incidere realmente nella vita della gente e non fare solamente sterile retorica che poi non si trasforma in realtà. Un passo alla volta, domanda dopo domanda, io ho voglia di provarci.

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