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Commento di antonio

su Quella di Vendola è una scissione che non interessa alla sinistra “reale”


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antonio 1 febbraio 2009 12:50

 per come la vedo io, se il problema è aumentare la consistenza dei voti per le successive elezioni, un nuovo soggetto "aggregato" può non essere la soluzione (ma non è detto che non lo sia): pensiamo al risultato catastrofico della sinistra arcobaleno. Lo diventerebbe se una parte del Pd andasse con Casini, e la sinistra del Pd, con D’alema segretario, creasse un soggetto nuovo, formato da persone di provenienza molteplice (Verdi, Sinistra democratica, socialisti, vendoliani). 
Ma altrimenti, se non prende piede il progetto di D’alema, la vedo dura. 

se invece il problema non sono le elezioni, ma ristabilire un contatto con le persone....
non credo che ci sia molta differenza tra le proposte di Ferrero e di Vendola.
Basta vedere i documenti con cui si sono presentati al congresso di Chianciano di Rifondazione. 
L’unica sottile distinzione è lettura in termini di conflitto di classe, che Ferrero si riserva ancora di fare, della società. Si può essere d’accordo o meno ( io lo sono) ma ciò non ha nulla a che fare con le risposte che, in breve periodo, la società vuole avere dei suoi problemi.
Mi sembra che la strada sia obbligata. E che, qualunque cosa dica Vendola della sua formazione politica, per uscire dalla crisi non sono sufficienti neanche le misure suggerite dal Pd al governo.
Almeno se, della crisi, si vuole approfittare per creare una società più giusta. 
E, (e questa è ancora una mia opinione), pensare una società più giusta senza analizzarla (anche se non esclusivamente) in termini proprietà dei mezzi di produzione della ricchezza, mi sembra una sciocchezza.
Un palliativo. 


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