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Quando Internet diventa insopportabile

Dai continui messaggi di alert di Facebook ai codici captcha da compilare per iscriversi a ogni sito… il Telegraph ha stilato la classifica dei 50 aspetti più odiosi del Web, quelli dei quali tutti vorremmo fare a meno.

In cima alla classifica tutto ciò che non è usabile, che se ne frega delle esigenze degli utenti, come le pubblicità che esplodono al centro della pagina o che ti coprono l’area di login, le animazioni in Flash che creano solo confusione, i siti brutti (avete presente l’interfaccia di MySpace?) o quelli di dimensioni assurde che non rispettano gli standard del monitor.

Anche gestire i rapporti sociali online può comportare parecchi problemi, da chi ti da del nazista su un forum a chi ti fa notare che hai qualche problema con l’italiano su un blog: l’offesa gratuita e gli attacchi personali sono dietro l’angolo.
E che dire di chi ti sbuca contemporaneamente su chat, email e cellulare pretendendo una risposta immediata come se dovessimo essere a disposizione 24 ore su 24?

Personalmente sono agra delle applicazioni di Facebook, di chi ti invita a gruppi sempre più inutili, di chi ti stressa per adottare cuccioli di qualunque tipo, di chi ti chiede di firmare petizioni su qualsivoglia problema, degli ultratrentenni che ti mandano la “fotina” che si vogliono “troppo bene” e si scambiano bacini, abbraccini e messaggini.

Il Web è uno strumento eccezionale, usiamolo con buonsenso.

Commenti all'articolo

  • Di poetto (---.---.---.74) 20 ottobre 2009 21:38

     In effetti la pubblicità in internet diventa talvolta molto fastidiosa.

    La pubblicità, d’altronde, per poter raggiungere il proprio obbiettivo, ossia di rendere pubblica qualcosa, deve attirare l’attenzione e, a volte, anzi spesso, lo fa in modo decisamente fastidioso.

    In internet si trova di tutto, dai siti di cucina a quelli di storia, da quelli di pubblica utilità a quelli talmente inutili che ti domandi il perché ci sia gente che li mette in piedi.

    Fino a qualche mese fa mi dilettavo nell’inviare brevi racconti e brevi articoli in vari siti di scrittura.

    Personalmente trovo fastidiosi i siti di scrittura, che a parole accolgono qualunque tipo di scritto ma che nei fatti sono pieni di brevi poesie.

    In molti di siti, il controllo sia degli scritti che dei commenti, lascia molto a desiderare.

    Mi è capitato più volte di riceve dei commenti che erano dei veri e propri insulti.

    L’ultimo episodio, in ordine di tempo, che mi ha infastidito parecchio è stato quest’estate quando, caparbiamente, ho inviato l’ennesimo articoletto, che riprendeva un articolo di Repubblica, sulla crisi dell’auto, mi sono ritrovato una serie di commenti insultanti.

    Più della pubblicità mi danno fastidio queste cose, ossia l’insulto gratuito, l’offesa virtuale che si fa forte della “assenza” fisica, del contatto con la parte offesa, per essere più sgradevole e vigliacca.

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