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Puglia | Il ramoscello della discordia

Dietro il rumore per l’espianto degli ulivi in Puglia non c’è alcun spirito ecologista e questo non è nell’interesse dei cittadini e tanto meno dell’ambiente.

Di fronte al singolare fremito ecologista che in questi giorni percorre la regione Puglia, un cittadino di normale intelligenza qualche domanda se la fa. Se il governatore Emiliano, che qualche tempo addietro inaugurava con fanfare e stelle filanti un impianto simile al TAP, incluso l’espianto di migliaia di ulivi, ora si erge a paladino dell’ambiente, ebbene qualche sospetto lo desta considerando che adesso gli ulivi sono solo un centinaio.

E che la regione Puglia, devastata come tutto il Sud dall’abusivismo edilizio, dalla cementificazione delle spiagge, dalle discariche abusive ora si metta rumorosamente di traverso per un gasdotto neppure di grandi dimensioni, ebbene anche questo qualche sospetto lo desta tenendo conto che è previsto per gli ulivi il riposizionamento al loro posto, come pare sia previsto che il gasdotto debba servire per alimentare l’acciaieria di Taranto, ora a carbone, e sulla quale pesano, giustamente, le accuse di inquinamento pesante.

E che il Codacoms minacci addirittura di ricorrere alla corte europea dopo che qualche giorno fa è stato finalmente sgomberato in provincia di Foggia il più grande campo profughi del paese, una vera e propria discarica a cielo aperto, dove per giunta sono stati pure ghettizzati per oltre trent’anni migliaia di lavoratori extracomunitari, ebbene anche questo qualche dubbio lo pone.

Un normale cittadino di media intelligenza si chiede quanto meno dove siano stati questi personaggi fino ad ora e come mai si ergano solo adesso a paladini dell’ecologia, eroi schierati senza indugio dalla parte dei cittadini vessati dai sedicenti “poteri forti” delle banche e delle multinazionali senza scrupoli. La risposta è semplice. Lo fanno per loro tornaconto. Il governatore perché impegnato nelle primarie del suo partito dove sta tentando il tutto per tutto per rimanere in corsa al grido di “forza Sud”. Gli altri perché vogliono saltare sul carro della polemica e in cerca di visibilità si agitano convulsamente approfittando delle luci della ribalta. La regione perché vuole arraffare soldi dallo stato alzando la posta senza altro scopo che quello di massimizzare il bottino.

E poi ci sono le truppe che plagiate dai capopopolo sono incondizionatamente Notav, Notap, Notax, Noeuro, Notutto. Non sanno perché ma sono li per manifestare, per fare sit in e dietro lo scudo dei loro slogan, affrontare in maniera maschia le forze dell’ordine.

Non che personalmente mi dispiaccia alzare la pressione sulle problematiche ambientali, anzi, ma per un “verde” come me che da anni sente nel cuore il problema dell’ambiente questo opportunismo crea un certo fastidio perché dannoso alla causa ecologista. Come può infatti il normale uomo della strada capire queste contraddizioni. L’ecologia è una cosa seria che va affrontata con costanza, intelligenza e buon senso trovando il compromesso per rendere l’impatto accettabile. E se qualunque attività umana altera in qualche misura l’ambiente la risposta non può essere quella di eliminare tutto. Saremo forse un giorno capaci di vivere in maniera semplice e agreste cantando “fiori rosa fiori di pesco” ma oggi dobbiamo fare ancora molta strada a partire dalla cultura dei cittadini. Parlo di coloro, e sono moltissimi, che abbandonano i rifiuti per strada, versano l’olio usato nelle caditoie, usano l’automobile per andare al bar o ancora sono omertosi nei confronti degli inquinatori seriali. L’ignoranza e l’indifferenza sono le vere nemiche dell’ecologia e di questo sì dobbiamo preoccuparci.

Claudio Donini

www.alfadixit.com

Questo articolo è stato pubblicato qui

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