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Pittorika, uno spettacolo in cui i dipinti prendono vita

Va in scena al Metropolitan di Catania, per il secondo anno consecutivo, lo spettacolo multimediale dell’artista catanese Claudio Mantegna, regista e coreografo del trionfo multimediale di un’arte che abbandona la cornice per offrirsi al pubblico in un tripudio danzante.

La staticità e l’immortalità del gesto artistico incontrano il dinamismo e l’armonia della danza, e si accompagnano alla forza evocativa della musica: si realizza così una miscela multimediale appassionante, in cui è l’abilità del regista a bilanciare sapientemente tutti gli elementi che costruiscono uno spettacolo di grande impatto visivo.

L’opera di Mantegna mette in scena una visione dell’arte innovativa, in cui è il gesto del danzatore ad esprimere i sentimenti, le passioni, i turbamenti che si nascondono dietro ai capolavori dell’arte pittorica: dalla passione di Klimt all’angoscia di Munch, passando per il Leonardo più frivolo e frizzante, strizzando l’occhio a Rodin ed interpretando in maniera del tutto innovativa il celebre Guernica, accostato ad una visione contemporanea di quella violenza che solo la guerra può esprimere. Il tutto è accompagnato da filmati e musiche che permettono allo spettatore un notevole coinvolgimento sensoriale.

Imponente e di sicuro impatto è la coreografia de “La zattera della Medusa”, momento corale che traspone sul palcoscenico la celebre opera di Gericault con una imponenza scenica e di tutto rispetto che è già valsa alla compagnia “Blue Verse” il premio SIAE per la danza nel 2009.

L’abilità dei danzatori offre momenti esaltanti grazie agli innumerevoli gesti tecnici di livello ed alla fisicità dei protagonisti.

L’opera sarà in scena a Catania giovedì 19 aprile, per raggiungere Palermo il 24 presso il teatro “Al Massimo”, per poi attraversare lo stretto e toccare Roma, in data ancora da stabilire.

“Pittorika” è un momento di forti contrasti emotivi, messi sul palcoscenico con intensità e passione. La stessa passione che ciascun artista imprime nelle proprie tele, quell’ardore che è in primis un’idea e che solo successivamente, dopo una gestazione del pensiero, viene trasformato in momento artistico: dalla forza cerebrale al pennello che si muove.

E da questo, alle infinite forze dell’universo che fluiscono nei corpi che danzando disegnano le loro personali opere d’arte.

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