La risposta made in Sicily alla crisi dei consumi: Sconton
Il fenomeno dei gruppi di acquisto si arricchisce di nuove opportunità, di risparmio per i consumatori e di affari per i commercianti.
È il tempo della crisi, economica, del lavoro, dei consumi. Le saracinesche dei negozi si abbassano definitivamente, la parola “fine” conclude anni di storie industriali italiane, i ristoranti non sono poi così pieni come avrebbero voluto farci credere. Servono iniziative serie ed innovative, che possano rispondere ad una mutata consapevolezza dei consumatori. In quest’ottica si inquadra perfettamente il sistema dei gruppi d’acquisto, sul modello di quanto accade negli USA già da qualche anno.
E accade che, per rispondere alla crisi economica che in Sicilia non conosce pause, alcuni giovani imprenditori del profondo sud decidano di mettere in piedi una start-up creando dal nulla un’opportunità imprenditoriale piuttosto poliedrica: rilanciare i consumi tramite una politica di contenimento dei costi tradizionalmente sostenuti per l’acquisto di beni e servizi; dare visibilità ad aziende che non possono permettersi costi pubblicitari esorbitanti in un momento di recessione; ed infine, ma non per ultimo, creare una realtà lavorativa per questi pionieri del coupon made in Sicily.
L’iniziativa ha pretese ambiziose, che posizionano Sconton ben al di là del semplice sito di e-commerce: è la democrazia dei consumi, è la possibilità di perequazione sociale che tanti aspettano, perché chiunque potrà permettersi i servizi di un centro benessere o la cena a base di sushi, tradizionalmente appannaggio delle classi più abbienti. Sarà forse una visione poetica, ma è possibile leggervi dentro una funzione sociale non indifferente: quel parrucchiere particolarmente rinomato e il ristorante à la page si offrono ad una clientela altrimenti irraggiungibile. L’iniziativa, partita da Catania qualche anno addietro, si sta progressivamente estendendo alle altre province siciliane, garantendo risparmio e qualità al consumatore, affari e visibilità ai commercianti.
La soddisfazione dell’acquirente finale e quella dell’esercente che vuol farsi conoscere costituiscono le due facce della moneta, spesa bene perché garantisce beni e servizi con altissime percentuali di sconto: il consumatore potrà permettersi finalmente quel gadget o una cena a lume di candela, l’esercente si garantisce la possibilità di far conoscere la bontà dei propri prodotti.
La naturale diffidenza che potrebbe poggiare sul prezzo, ritenuto non a torto molto conveniente, viene subito diradata dalla professionalità dei commercianti che garantiscono un servizio d’alto livello, pari a quello che si potrebbe ottenere pagando il prezzo pieno.
L’autentica rivoluzione introdotta da Sconton è il “Last minute ristorazione”, che risponde alle esigenze di un pubblico eterogeneo. Se alcuni ristoratori decidono di voler riempire il loro locale in una serata per la quale non si prevede un grande afflusso, possono decidere di mettere in vendita un determinato numero di coupon in un breve lasso di tempo, solitamente non superiore alle due-tre ore. Gli “scontoniani” fidelizzati potranno aderire all’offerta e spendere il coupon la stessa sera, a pochi minuti di distanza dall’acquisto! Un’iniziativa apprezzabile e che riesce a mettere d’accordo coppie e comitive, spesso annoiate dal tradizionale “dove andiamo a cenare?”.
La forza del servizio poggia su solide basi. Il cliente soddisfatto è un cliente che ritorna, e questo Sconton lo sa bene. Grazie ai mezzi offerti dalla rete il feedback è assicurato: chiunque rimanesse insoddisfatto dalle prestazioni offerte da un esercente che ha aderito al programma, può rivolgersi direttamente a Sconton per discutere dell’accaduto, ed ottenere (a seconda dei casi) un coupon omaggio di valore equivalente.
Il commerciante sottoscrive una sorta di contratto estimatorio: verserà una percentuale di quanto effettivamente venduto. La professionalità degli esercenti dev’essere impeccabile, ed il cliente che ha acquistato un coupon ha diritto allo stesso trattamento dell’avventore tradizionale. Minor prezzo non significa minor qualità, in questo caso.
Nel prossimo futuro, sfruttando le nuove tecnologie (messaggi push su tablet e cellulari) e l’interazione tra varie componenti del web (blog, mailing list etc.), sarà possibile offrire nuovi servizi per facilitare ulteriormente la vita dei consumatori, e offrire una prospettiva di crescita a tutte quelle aziende che hanno visto ridurre i propri ricavi a causa della crisi economica.
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