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 Home page > Attualità > Società > Picchiare le donne con il permesso di tutti

Picchiare le donne con il permesso di tutti

Per l’ennesima volta la donna che mi abita di fronte viene picchiata, per l’ennesima volta i bambini gridano. Episodi che ho già ascoltato, ho già visto. 

Una notte sono stata svegliata dalla urla della bambina: “Papà, papà, smettila”. Qualcuno ha chiamato la polizia, mi pare di ricordare che fossero due uomini e una donna, un agente invitava la donna a rientrare in casa, dal marito. 

Le persone che erano accorse in aiuto erano sbigottite, qualcuno cercava di proteggere i bambini. Il picchiatore invece scendeva le scale e minacciava di ritornare e quando sarebbe tornato voleva trovare tutto in ordine.

Oggi la stessa scena: “Fra mezz’ora torno, ti voglio trovare a casa”. La donna era scappata fuori e raccontava fra le lacrime ai vicini ciò che era accaduto. 

Spesso le donne incontrano uno spaccato di società da orrore: il poliziotto, che conosce il marito noto imprenditore, i vicini che non spingono la vittima a lasciare il marito per dare un’infanzia serena ai bambini. Spesso le donne hanno paura perché non hanno soldi, un lavoro che permetta loro di essere indipendenti e troppo spesso i centri antiviolenza non hanno luoghi per ospitare le donne con i loro figli. 

Troppo spesso le forze dell’ordine prendono alla leggera le denunce delle donne. Troppo spesso le pene sono irrisorie e molto spesso chi aveva già picchiato, ucciso, una volta libero, torna a farlo.

Qual è il principale problema? La cultura!

 

Foto: Adhar/Flickr

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.6) 24 settembre 2013 11:10

    Ma, scusa, dove sono i servizi sociali?
    Perchè lasciano dei bambini in mano a 2 spostati così?
    Perchè il padre è un delinquente, ma la madre ci mette del suo.
    Lasciarsi picchiare dal marito davanti ai figli è un reato, si chiama maltrattamento psicologico.

  • Di (---.---.---.233) 24 settembre 2013 13:16

    Scusa ma l’articolo mi sembra contraddittorio.


    Picchiare le donne col permesso di tutti, però i vicini chiamano le forze dell’ordine.

    La donna descritta sembra essere priva di volontà: se non spinta da carabinieri, vicini, centri antiviolenza... resterà lì a subire ogni tipo di abuso. E soprattutto si ritrova in una condizione di dipendenza dal marito, situazione che sicuramente si è strutturata nel tempo e forse non è un caso.

    La dura verità è che nella violenza si è soli, come in tutti i problemi della vita. Che gli altri possono dire una parola di conforto, ma lascia il tempo che trova.

    Si esce dagli abusi quando si chiude la porta indipendentemente da quello che diranno i vicini, la polizia, i problemi economici.

    Si esce dagli abusi per disperazione, istinto di sopravvivenza crudo e puro.

    Se si aspetta che ci salvino i vicini o la polizia, si può anche morire. Tanto poi basta un po’ di indignazione davanti alle telecamere, mista ad incredulità, e si fa bella figura in televisione.
  • Di (---.---.---.80) 24 settembre 2013 16:00

    Io non ho parole ,ma che società e’ questa?la donna non e’un’oggetto,i bambini non sono cose .Le forze dell’ordine devono fare il loro dovere,e devono proteggere i più deboli,venite pagati x questo ,x tutelare la vittima,non x farla ammazzare.Io non credo più nella giustizia ormai da tempo


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