Pericolo di morte

Le acque "imbrigliate" lungo la valle del fiume Nera che generano corrente elettrica per la prima acciaieria d’Italia - AST Terni dalla multinazionale tedesca ThyssenKrupp - "decantano" in un laghetto artificiale localizzato a monte degli impianti presso la celeberrima Cascata delle Marmore. L’edificio, nei cui locali sono installati i quadri elettrici di una cabina a10 kv e i motori degli ingranaggi che regolano i flussi d’acqua, verserebbe in un totale stato di incuria con finestre rotte ed accessibili a chiunque.

La grave segnalazione giunge da Delfino Cosson che, investito da uno sfratto esecutivo è al centro di una azione legale e penale per l’abitazione prospiciente il laghetto in cui abita dal ’49, di proprietà della Thyssen.

Disperato aveva minacciato di farsi saltare in aria al "Vocabolo 34 ", il civico della fatiscente casa in cui ha vissuto con la famiglia per l’incarico di custodia al laghetto affidato a suo padre, dipendente dell’allora società Acciaierie di Terni.

Mentre in città crescevano ampi quartieri popolari per dare alloggio agli operai impiegati, come cita lo stesso Cosson " Vivevamo in 33 mq senza servizi igienici, acqua potabile e con gli infissi rotti".