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Eco artisti offresi

"’EcoArtisti offresi’ è il risultato di una ricerca tesa ad "intercettare" artisti, artigiani e designer, ma anche scrittori e musicisti che con le loro opere e progetti fossero in grado di comunicare l’ambiente sotto il profilo della tutela e la condivisione della qualità della vita. La pubblicazione rende disponibile allo sguardo il diario di un lungo viaggio in cui ogni vicenda, ogni luogo, ogni incontro, ha destato la necessità di perseguire una ennesima relazione. Di creare e tessere con mani pazienti ed una ocia i nodi di una Rete (quella della sostenibilità ambientale) da lanciare sempre più lontano per avvicinare tutti"

L’arte che tradizionalmente occupa un posto d’onore nella società svolge un ruolo fondamentale nell’incoraggiare la partecipazione sociale. Il potere dell’arte di comunicare e creare legami contribuisce all’armonizzazione delle persone attorno ad una identità o scopo comune.
 
“EcoArtisti offresi” è il risultato di una ricerca sul territorio dei Castelli Romani iniziata nel 2004 e tesa ad “intercettare” artisti, artigiani e designer, ma anche scrittori e musicisti che con le loro opere e progetti potessero comunicare l’ambiente sotto il profilo della tutela e la condivisione della qualità.
 
La pubblicazione vanta la presenza di autori già conosciuti dal pubblico ed anche apprezzati dai critici d’arte che qui vengono riproposti nello scenario inedito della “Piattaforma artisti ingombranti” allestita da Ecocity Onlus.
 
Gli autori sono definiti “ingombranti” con allusione al prodotto rifiuto di grandi dimensioni, alla possibilità che il pathos della loro arte - tavolozze materiche ed uso di oggetti oramai inutili - sia lo strumento di una forte comunicazione sulle emergenze ambientali.
 
In questo,gli autori presentati sono riconosciuti come Ecoartisti e vengono offerti al pubblico come “messaggeri” di sostenibilità ambientale grazie al messaggio del ciclo di trasformazione della materia e, tra gli altri, quello del ciclo delle sconfitte dell’umanità, dei suoi momenti bui e della sua rinascita che l’arte già racchiude in sé .
 
La rete tessuta di autori sensibili conta ospiti di eccellenza come Caterina Crepax e i suoi Abiti/Scultura di Carta, Marcello Murtas attualmente impegnato in “Giardini verticali” a Cagliari assieme a Pinuccio Sciola, l’uomo che fa cantare le pietre, da Roberta Coni, giovane ed apprezzata artista con il suo “Mea colpa”inizio, fine e rinascita dell’essere (Eva) e della materia (la mela).
 
Lo sguardo sulla materia apre il processo sulle metamorfosi, sulla necessità di trasformare la cultura del consumo, come quello di Cristian Romei che è uno sguardo che si sofferma sulla dicotomia organico ed inorganico ed instaura una contesa con le materie plastiche per contenerne la funzione e disfarsi di quell’inorganicità inopportuna per l’ambiente. Alessio Deli alle prese con le materie metalliche mostra una Rinascenza infinita dei materialie Francesca Coppola I RIFIUTI , “Oggi è una bugia”li cataloga e li imballa come Justin Gignac l’artista newyorkese che ha imballato e venduto circa 1200 metri cubi di rifiuti prodotti la notte di capodanno del 2000 in Stime Squadre. Più che recupero polemico e disperato dei materiali di scarto occorre privare dell’eccessiva commercializzazione la vita dei bambini ed orientare le scelte dei consumatori/genitori verso comportamenti sostenibili.

 
Ecocity onlus che si è fatta promotrice di importanti campagne di sensibilizzazione sul riciclo dei rifiuti, compresa la materia organica attraverso il compostaggio domestico, ha progettato assieme a Fabio Camilli, studente di architettura alla Quadroni di Roma, una compostiera a misura di bambini, colorata come un ecoRubick, per far ricomprendere, iniziando dai più piccoli, che le materie organiche non devono considerarsi rifiuti. Il monito è evidente nei disegni a biro su carta di Maria vittoria Daddi che costellano la pubblicazione, “My week” una settimana scandita dai rifiuti. Il pallonaro, il venditore di palloncini, si trasforma in bustinaro proprio davanti agli occhi di un bambino e la sua mamma. Ed in questo le donne, volani di rinnovamento, devono saper recuperare la loro responsabilità educativa, anche se ennesima o ritrovata, per il cambiamento della società del superfluo, che vuole e consuma brutalmente.
 
“Tutti i media, i mezzi di comunicazione di massa poiché ritraggono lo stile di vita degli individui, trasmettono norme sociali, modellano i comportamenti e agiscono come veicolo di marketing diffondendo notizie ed informazioni, possono essere uno strumento efficace per plasmare cultura” (Erik Assadourian. State of the word 2010). Anzi considerato il ruolo preponderante del marketing nella stimolazione del consumismo, sarà essenziale usarlo per promuovere comportamenti sostenibili. (Marketing sociale e Pubblicità progresso).
 
I messaggi commerciali che associano i consumi alla felicità anche a fronte delle avverse conseguenze ambientali della produzione industriale, illustrano le sfide e la necessità che l’alfabetizzazione mediatica diventi un pilastro nella transizione verso pratiche culturali sostenibili. Comprendere i linguaggi della pubblicità commerciale e svelare le false promesse implicite in tali annunci meticolosamente architettati sono compiti importanti. L’alfabetizzazione informativa sfida i vari pubblici a diventare lettori sofisticati dei messaggi, specie visivi, e meglio ancora si occupa dell’educazione dei cittadini.
 
In questo anche l’arte che tradizionalmente occupa un posto d’onore nella società svolge un ruolo fondamentale nell’incoraggiare la partecipazione sociale. Il potere dell’arte di comunicare e creare legami contribuisce all’armonizzazione delle persone attorno ad una identità o scopo comune.
 
Ecocity onlus ha da sempre messo a disposizione il suo manifesto ambientale e la sua piattaforma culturale legata principalmente al concetto di recupero e riciclo della materia, ed anche alla possibilità che il pathos dell’arte ed ogni espressione creativa, scritti musiche e performance, divenissero uno strumento di forte comunicazione sulle emergenze ambientali.
 
Ed in ogni caso tutti, data la inadeguatezza delle pressioni politiche sulle questioni ambientali ( vedi Summit di Copenaghen, Protocollo di Kyoto) dovrebbero fungere da sia da guide sia da guardiani . I giornalisti in particolare devono far fronte alle nuove sfide poste dalle questioni climatiche svolgere un ruolo costruttivo trasmettendo la loro rabbia e il desiderio di cambiamento, esplorando nuove vie d’uscita e offrendo soluzioni.
 
Le organizzazioni e le associazioni che si battono per una maggiore giustizia ambientale e sociale devono farsi portatrici di una governance ecologica della collettività e diffonderla, accrescendo la propria incisività in modo ecocentrico, ossia nella comune convinzione che è necessario proteggere l’intero ecosistema mondiale. L’approccio si diffonderà attraverso la rete di relazioni che già costituisce il loro canale di collegamento.
 
Immaginiamo una città alimentata unicamente con energie rinnovabili, dove tutti si spostano con mezzi pubblici elettrici o in bicicletta , dove interi isolati di uffici che fungono da minicentrali solari sono occupati da attività ecosostenibili, dove il market locale vende solo prodotti freschi provenienti dall’area circostante…..una Ecocity un eco villaggio che non fonda le sue attività sullo smodato consumo di combustibile fossile e non divora risorse e materiali a ritmo sostenuto. I progetti di Franco Paolinelli, con il Legno di città o l’agricoltura sociale, il progetto WEST BAY QATAR (2005) dello Studio di Architettura Bertuzzi Feudo che offre lasuggestione del mondo minerale e del mondo biologico, perfettibile alle esigenze della sostenibilità, sono modi di fare quella rete di diffusione sopra esposta.

Giorgio Galli

 
Non mancano rituali e tabù: i nuovi guardiani ecologici. Giorgio Galli, Il suo gesto Cenere delimita lo spazio magico e rituale in cui l’artista diventa sciamano, ovvero Colui che accorre in aiuto del villaggio quando è chiamato. Le sue tracce di cenere sono un antico antidoto alla paura.
 
Opposizione alla guerra a quel necessario Riconoscimento delle vittime allestimento di Agata Chiusano, che mostra solo sagome, numeri, quel che rimane: spoglie di indumenti, abiti contenitori senza più contenuto.
Tutto è Contenuto e Contenitore assieme, non si disperdono i valori nelle scatole scultura di Elisabetta Fazi, nulla si butta e diventa Luce nelle lampade di puro designdicon Marco Celidonio, asfissia con teli di plastica dolori e passioni, Francesco Spirito che dà il suo Affondo nella materia con mani e spatole. E poi Serge Uberti, pittore del nesso con le ombre, con l’archetipo e la purificazione attraverso acque raccolte e salvate, che salvano. O quel che porta il mare di Giampiero Fantigrossi, l’Ulisse che approda alla predizione di Tiresia sul suo ritorno.
 
Kandi Lena e Fila”, per giocare: con porte recuperate nel trapanese – Porte della comunicazioneAccademia di belle arti Kandinskji, Memorie pure di Rosa Maria Lena, L’eloquenza della materia infine elegante e persuasiva di Fra Sidival Fila per concludere la carrellata di artisti e designer per l’ambiente.
 
 
Di particolare rilievo è il patrocinio concesso alla pubblicazione dalla Accademia di Belle Arti Kandinskji di Trapani diretta da Silavia Guaiana e quello concesso dal primo cittadino Giacomo Tranchida di Erice (Trapani) interlocutori d’eccezione sulle tematiche ambientali. Erice in particolare si distingue per la tutela ambientale del territorio ed una raccolta differenziata ben organizzata. 
Tanto altro materiale, storie, backstage, tags, materiale in esubero che non è stato pubblicato e scartato gode della previsione non dell’abbandono ma del recupero sostanziale attraverso esperienze nuove che Ecocity ragionevolmente auspica in coerenza con le sue attività statutarie.
 
Nella pubblicazione appaiono curiosamente anche Nick dal mondo della blogsfera, ("archetypon:impronta umana","fino alla fine: l’acqua che manca", "gilgamenesh: balene spiaggiate", "corditepura: i cestinari siciliani") per creare e tessere con mani pazienti ed una ocia i nodi di una Rete (quella della sostenibilità ambientale) da lanciare sempre più lontano per avvicinare tutti.
 
L’uomo infine – secondo la Soziale Plastik di Joseph Beuys - è il custode di un’energia in grado di modificare il mondo: in senso morale, sociale, civile, estetico, ecologico. Segno tangibile di ciò è la sua capacità di modificare gli oggetti, i materiali più poveri ed amorfi, sprigionandone l’energia in essi stessi inclusa ed Dimensione pratica dell’agire, quella di Daniela Zannetti, curatrice di Ecoartisti offresi, la cui ricerca di materiali informali diventa occasione di bonifica ambientale e strumento per monitorarne le condizioni.
 
Perché Arte non è più un concetto museale, bensì antropologico e si rivolge a ogni campo dell’attività umana, dalla scienza alla politica, investendo soprattutto l’azione. Tale concezione globale dell’arte responsabilizza l’uomo nei confronti di ogni suo atto, sollecitandolo a partecipare e ad agire creativamente.
 
Questa è l’idea
racchiusa
nel motto
"la
rivoluzione
 siamo noi”
 
Dai transiti allora ci appresteremmo ad uscire nella convinzione di allontanarcene mai disperati. Con storie, e canti, quelli di Cristiano Mattei che accompagnerà con i brani di chitarra acustica tratti dal suo album In coda le azioni presentate.
http://spazio.libero.it/misteropagano/
 

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