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 Home page > Tribuna Libera > Per voi non ce n’è: migliaia di bambini fuori dai refettori scolastici

Per voi non ce n’è: migliaia di bambini fuori dai refettori scolastici

Bambini che non possono mangiare con gli altri, semplicemente perché i genitori non hanno i soldi per pagare la retta.

Sono quattrocento solo Vigevano e cinquecento a Vercelli, ci informa l'Espresso, a non poter più entrare nella mensa della propria scuola. Casi analoghi si registrano un po' ovunque, dal Nord al Sud del paese.

Mentre lo scrivo, immagino già che qualcuno obietterà citando il milionario, che certo solo lui conosce, che per pura cupidigia non versa alla mensa scolastica la quota per il figlio.

La realtà è che con la crisi, e per la prima volta dal Dopoguerra, nel nostro paese è tornata la fame. Né più né meno. Datemi del moralista, del populista o quel che volete, ma sapere che un'intera classe dirigente non sta facendo il minimo sacrificio, dopo essere stata la prima responsabile di questo disastro mi riempie, d'indignazione.

I nostri parlamentari, questi analfabeti o poco più miracolati dal capo o dal partito, dovrebbero vergognarsi dei propri stipendi, se solo conoscessero la vergogna; dovrebbero farsi schifo,mentre salgono su una di quelle auto blu che costano un miliardo l'anno alla collettività.

Onorevoli e senatori, sindaci e consiglieri regionali, presidenti e membri dei consigli di amministrazione delle aziende pubbliche, che dimostrano la propria infima levatura morale nel momento stesso in cui intascano le proprie straricche prebende e si fanno scarrozzare a spese di bambini, vecchi e malati.

Possono attribuirsi tutti i titoli che vogliono ma, di sinistra o destra che siano, hanno perso l'unico che per me conti.

Saranno tutto, ma non sono persone per bene: quelle al lavoro ci vanno in autobus o, se per caso, guidando la propria automobile.

Foto: Ivan T./Flickr

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.152) 17 settembre 2013 22:41

    In ogni comune da sempre si verificano casi di genitori che non pagano la mensa e ad un certo punto le amministrazioni minacciano di non far entrare i figli in mensa. E ogni volta questo mette in serio imbarazzo l’amministrazione che viene accusata di affamare i bambini e finisce di colpo sui quotidiani nazionali..


    Pero’ io penso che sa giusto che chi non paga non possa usufruire del servizio e penso sia sbagliato chiudere sempre un occhio.

    Il problema é pero’ che non viene offerta un’alternativa alla mensa scolastica. Detto in parole povere un bambino non puo’ portarsi il panino da casa e mangiarselo insieme agli altri - che sarebbe la soluzione più logica - perché per tutta una serie di leggi e regolamenti ASL all’italiana é vietato introdurre nei locali mensa cibi preparati altrove.

    Qui sta il punto. Se mangiare in mensa é di fatto un obbligo, allora la mensa dovrebbe essere gratuita per tutti. E non ce lo possiamo permettere.

    La soluzione é un’altra: che i comuni mettano a disposizione dei locali (e un minimo di personale) in cui chi per qualsiasi motivo non vuole mangiare alla mensa possa portarsi il pranzo da casa. I motivi possono essere mille, non esiste solo quello economico. Se ne potranno avvalere vegetariani, vegani, persone che seguono una dieta particolare per motivi religiosi o salutisti o semplicemente persone che non gradiscono la cucina della mensa. In questo modo non si creerebbe alcuna discriminazione tra bambini che mangiano in mensa e bambini che mangiano in questi locali: sarebbe semplicemente una questione di scelta. Semplice, no?
  • Di (---.---.---.144) 18 settembre 2013 11:33

    Non dimentichiamo il peso del vaticano che possiede quasi il 30 % degli immobili in Italia, non pagano le tasse nemmeno per le fognature e in più mangiano milirdi ogni anno dallo stato!
    Basterebbe toglierci questo tumore chiamato chiesa cattolica per risollevare notevolmente l’economia e il benessere dei cittadini!

  • Di (---.---.---.125) 2 ottobre 2013 10:50

    Si dice che la crisi la pagano i bambini e che la scuola li umilia... in realtà sono i genitori ad addossare ai figli la loro poca volontà di pagare le tasse.

    E’ la solita polemica inutile che strumentalizza i bambini.
    La possibilità di essere esenti dal pagamento della retta per la mensa scolastica c’è, basta portare la dichiarazione dei redditi ed altri documenti richiesti e le famiglie indigenti (per davvero) non pagano.
    Se poi i genitori che non hanno diritto all’esenzione non pagano per poca serietà e poi addossano la polemica sbandierando i bambini come scusa, allora non posso che provare schifo!
  • Di (---.---.---.125) 2 ottobre 2013 10:57

    "L’attestazione ISEE serve per ottenere le agevolazioni sulle rette relative a tutti i servizi scolastici ed educativi (mensa-pre, post-scuola, nidi comunali nido intraziendale Pollicino, scuole dell’infanzia comunali, Centro diurno disabili, servizio formazione autonomia disabili, centro gioco)."


    Questo è ciò che è scritto sul sito del comune di Vigevano relativo alle agevolazioni per chi non ha la possibilità economica di pagare i servizi scolastici....o si DICHIARA di non avere possibilità o si è solo furbacchioni!

    Per cui chi non paga è solo chi non vuole pagare.


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