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Palinsesto di Rai1: da Di Vittorio a Porta a Porta

La fiction voluta dal governo di centrosinistra e trasmessa ieri sera su Rai1 è stata seguita dalla trasmissione di Bruno Vespa che ha pensato bene di non approfondire le tematiche sollevate dall’analisi della vita di un uomo che ha dedicato la sua esistenza alla "lotta per pane e lavoro".

Una fiction della durata di poche ore non può certamente dare un’idea approfondita della vita di un uomo che nasce contadino e dedica la sua esistenza spendendosi per il miglioramento delle condizioni sociali di tutti i lavoratori, appartengano essi alla classe operaia o a quella contadina.

In tutti i casi in cui la televisione nazionale pubblica ha mandato in onda trasmissioni dedicate a uomini i quali hanno avuto un’importanza determinante nello sviluppo economico, sociale o culturale di questo nostro paese, ha fatto seguito la trasmissione di Vespa che tentava, spesso non riuscendovi, di studiarne il contesto storico.

Si è passati così dalla voglia di riscatto nazionale dalla guerra e la miseria provocata dal secondo conflitto bellico, all’analisi politica degli eredi di coloro che quel conflitto l’anno voluto: i post-fascisti.


La puntata di ieri sera Vespa l’ha dedicata alla fusione tra Alleanza Nazionale e Forza Italia, al congresso che "dovrebbe" concludersi con lo scioglimento di questi due partiti per dar vita in maniera definitiva ad un agglomerato politico neo destrofilo-liberale con a capo re Silvio.

Puntata dove non si avvertiva affatto alcuna critica, costruttiva o meno, dove si autocelebravano coloro che pensano di avere nel palmo delle loro mani la sorte dell’Italia, e ne godevano.

Imbarazzante poi la presenza di Sansonetti, il quale non era assolutamente in grado di reggere l’insieme di fandonie che lui stesso ascoltava e diceva: dove si è cercato addirittura di rovesciare la storia degli "anni di piombo" nel giorno in cui ricorreva la data del rapimento di Aldo Moro e l’uccisione della sua scorta.

Si discuteva della scomparsa della "Fiamma", quando l’Italia brucia per le stesse identiche ragioni contro le quali Di Vittorio, Padre Costituente di questa Repubblica, si è battuto: Lavoro, Pane, Dignità dell’Uomo!

Un encomio dovrebbe andare alla Rai per la capacità dei suoi dirigenti e conduttori di stringeri al Potere dal quale trova il suo sostentamento.

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