Elezioni: "Fate piano, potremmo svegliare gli italiani"
Con il 55,1% dei voti Giuliano Piasapia è il nuovo sindaco di Milano, per anni roccaforte del potere finanziario e affaristico berlusconiano. A Napoli exploit di Luigi De Magistris il quale con il 65,4% dei consensi sbaraglia Gianni Lettieri, industriale candidato di Nicola Cosentino.
Stamane alla Puerta del Sol gli indignatos spagnoli, che da giorni manifestano per chiedere una inversione di rotta della politica globale che da troppo tempo penalizza le classi sociali più deboli, hanno issato uno striscione che più o meno recitava queste parole - "Fate piano, potremmo svegliare gli italiani".
Oggi con questo voto gli italiani, da Nord a Sud, si sono svegliati dall'oblio dei falsi miracoli e dalle false promesse che da più di tre lustri inibiscono metodicamente ogni possibilità di cambiamento.
A Napoli vince un candidato fortemente voluto dalla società civile, votato dai cittadini che non si sono fatti imbrigliare dalle logiche di appartenenza politica, e di partito.
Per giorni, se non per mesi, la propaganda berlusconiana ha fatto leva sulle presunte responsabilità del sindaco uscente Rosa Russo Jervolino nella gestione della crisi dei rifiuti, che da anni attanaglia quella terra.
Puntualmente l'immondizia nel capoluogo partenopeo ricompare per le vie cittadine alla vigilia delle campagne elettorali. Puntualmente arriva la promessa di risolvere il problema con la bacchetta magica da chi si propone come Salvatore.
Questa volta la solita retorica non ha dato frutti per il centrodestra, i cittadini non sono caduti nella trappola della propaganda, i cittadini hanno capito che le crisi della spazzatura vengono metodicamente preordinate dal malaffare per convogliare consensi in direzioni ben definite.
All'inizio della campagna elettorale, proprio da Milano, Berlusconi aveva chiesto un voto per rafforzare l'azione di governo. La risposta politica che esce dalle urne va in tutt'altro senso.
Il fallimento della politica del centrodestra, e del Pdl in particolare, è netta e spazia dall'emergenza economica e sociale che attanaglia una fascia sempre crescente della popolazione, passando per le fantasmagoriche proposte leghiste di trasferire i ministeri al Nord come risposta alla crisi, e si scontra frontalmente con una politica energetica nucleare che è fallita sotto gli occhi del mondo intero - persino la Germania della cancelliera Merkel intende smantellare tutte le centrali nucleari nei prossimi undici anni.
A poche ore dal responso delle urne Sandro Bondi si dimette da coordinatore del Pdl, il leghista Matteo Salvini parla di voto contro Berlusconi rimarcando l'impegno leghista a sostegno della non troppo gradita candidata Letizia Moratti.
Maurizio Lupi, Pdl, sottolinea come in altri comuni italiani il centrodestra tiene, e fa i casi di Cosenza, Cesenatico e San Giovanni Rotondo. Segno ormai che i vertici Pdl si affidano ai miracoli di Padre Pio.
Dalla Romania, dove è in visita ufficiale, il Presidente del Consiglio fa sapere di non sapere nulla delle elezioni. Per altro non si conosce la ragione della visita di Berlusconi a Bucarest, forse starà mettendo al corrente anche il Presidente rumeno delle sue vicissitudini con i magistrati di sinistra italiani.
La sensazione è che da oggi si apre una fase nuova non solo per la politica, ma anche per una presa di coscenza sociale che metta la moralità dei candidati al primo posto.
Finalmente stiamo lentamente e faticosamente uscendo dal letargo.
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