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Parlamentari: i veri fannulloni in Italia sono proprio loro!

 Pochi stakanovisti e un esercito di "fannulloni", ma Brunetta stavolta tace. Stiamo parlando dei suoi colleghi di Camera e Senato. Per usare le stesse pagelle scolastiche reintrodotte dalla Gelmini (da 0 a 10), solo il 2,6% dei parlamentari (16 deputati e 8 senatori per la precisione) sarebbero promossi al secondo anno di legislatura. Il primo anno si archivia così, con insufficienze a go-go: poco presenti, poco attivi, poco propositivi, ma stramaledettamente "pagati"! Con gli onorevoli di destra peggio di tutti e l’opposizione - si fa per dire - a salvare la faccia. Le donne, come sempre, meglio degli uomini. E col dato più avvilente a fare da sfondo: un Parlamento ormai in ginocchio, ridotto a ratificare decisioni già adottate a Palazzo Chigi. In un anno, 61 ddl presentati dall’esecutivo trasformati in legge (90%), a fronte dei soli 7 di iniziativa parlamentare (10%). La fotografia dei primi dodici mesi di vita delle Camere l’ha scattata l’Osservatorio composto da Cittadinanzattiva (movimento che dal ’78 promuove i diritti dei cittadini e dei consumatori), Controllo cittadino e Openpolis.


Le 32 pagine del rapporto 2008-2009 sulle attività parlamentari misurano con grafici e classifiche l’efficienza di gruppi e singoli. Un "indice di attività" elaborato in base a una serie di parametri: quante volte ogni parlamentare è stato primo firmatario o cofirmatario di un atto legislativo o ispettivo, quante volte relatore di un progetto di legge, quante volte è intervenuto in aula o in commissione, quante volte presente alle votazioni. Cosa si scopre? Emerge molto chiaramente che i deputati dell’Italia dei valori sono i più attivi tra tutti i gruppi presenti alla Camera, su una scala da 0 a 10, la loro media di attività si attesterebbe attorno al 3,57. Sotto la sufficienza, ma meglio degli altri. Seguiti dal gruppo della Lega (2,67) e dal Pd (2,65). Stesso discorso al Senato, anche lì in testa i dipietristi, seguiti però da Udc e Pd. In entrambi i rami del Parlamento, il principale gruppo di maggioranza, il Pdl ha raccolto il grado di efficienza più basso, ultimo alla Camera (2,01) e penultimo (seguito dal solo misto) al Senato (0,67). Quozienti che si invertono, ed è facile immaginare il perché, se si passano ai raggi x le presenze in occasione delle votazioni: essendo la gran parte dei ddl di origine governativa, ecco che i deputati del Pdl sono risultati presenti all’83% delle votazioni, i leghisti all’86, i democratici all’81. Le donne hanno un indice di attività medio di 2,7. Gli uomini, invece, si fermano al 2,2. Tra le senatrici e i senatori la differenza è ancora più marcata: le prime hanno un indice di attività di oltre 3 punti, mentre i senatori sono al 2. Stesso discorso per le presenze. E come alla fine di ogni anno scolastico che si rispetti, Cittadinanzattiva ha affisso i quadri con promossi e bocciati. Classifiche elaborate, anche queste, sulla base di quei criteri (presenze, firme agli atti, interventi, votazioni). Ed ecco allora la pidiellina Angela Napoli in testa ai virtuosi, affiancata dalla senatrice radicale-Pd Donatella Poretti (entrambe con un bel 10 per indici di attività). Maglia nera tra i "bocciati", invece, al coordinatore del Pdl Denis Verdini alla Camera e al senatore (anche lui pdl) Marcello Pera, che di Palazzo Madama è stato presidente.
 

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