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Open Arms, il racconto: Diritti umani alla deriva

L'intervista realizzata da InsuTv a bordo dell'imbarcazione dell'Ong Open Arms ormeggiata nel porto di Napoli. 

Nel 2018 i migranti morti e dispersi nel mar mediterraneo nel tentativo di raggiungere le coste dell’Europa sono stati almeno 2.277. Dal 2014 ad oggi, almeno 18.489 persone sono morte o scomparse in questo piccolo tratto di mare (UNHCR Opendata).

Riccardo Gatti, capitano del veliero Astral, e Marc Reig Creus, Capitano dell’Open Arms, raccontano la Open Arms e il coraggio delle donne e gli uomini del suo equipaggio che dal 2015 effettuano salvataggi nel mediterraneo e agiscono in difesa e denuncia delle violazioni dei diritti umani nel mare.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Nel merito (---.---.---.4) 3 agosto 2019 14:16

    L’epopea di pochi invasati le cui conseguenze ricadono sulla schiena di tutti gli altri italiani. Sia in termini economici (il costo è a carico di tutti i contribuenti) sia sociali con l’incremento notevole di criminalità e di lavoro nero.

    Vi sembra logico?

    Ma la logica non è di questo mondo.

    Qui regna l’ideologia (a volte anche pelosa) e tutti gli altri possono andarsi a far fottere.

    • Di CapoVolto (---.---.---.99) 3 agosto 2019 14:24

      @Nel merito L’ennesimo grugnito del maiale fascista senza nome! Stipendiato dai potenti per seminare odio e fare la cresta sulla povera gente. Ridateci i 49 milioni e tutti gli altri soldi che vi siete messi in tasca d’accordo con i criminali, quelli veri, e tornate a rotolarvi nel letame. La Lega ladri ha vita breve!

  • Di Nel merito (---.---.---.4) 3 agosto 2019 14:45

    Quando non avete più argomenti iniziate ad insultare. I metodi oramai li conosciamo.

    Comunque continuate così, siamo oramai alla maggioranza assoluta.

    Grazie per tutto quello che fate per noi.

    • Di CapoVolto (---.---.---.99) 3 agosto 2019 16:14

      @Nel merito Giusto, perché 49 milioni non sono argomentazioni, neanche i rubli di Putin mica sono argomentazioni. Bravi bravi, l’amico delle banche renzi vi ha insegnato bene a rubare. Continuate la campagna sugli ignoranti disperati. Ma argomentazioni non ne avete mai avute. Ladri stipendiati con soldi pubblici!!!

  • Di Nel merito (---.---.---.4) 3 agosto 2019 16:49

    Tutte palle che vi siete inventati voi ed i vostri magistrati rossi a cui non crede più nessuno tranne voi.

    Non per niente ogni volta che ne inventate una nuova I voti per il centro destra aumentano.

    Era un metodo che è andato bene per Berlusconi ma qua non funziona.

    Aguzzate l’ingegno e lasciate perdere gli africani se volete avere ancora un pó di chance.

    Altrimenti siete spacciati.

    Un consiglio da amico.

    • Di CapoVolto (---.---.---.99) 3 agosto 2019 17:15

      @Nel merito già finite le argomentazioni? Mi aspettavo di meglio! Ci siamo inventati i 49 milioni rubati che restituirete in 100 anni quando un povero cristo che guadagna poche migliaia di euro all’anno se sbaglia la dichiarazione dei redditi gli pignorano anche il cane. Oppure vuole parlare della flat tax a favore di chi guadagna miliardi mentre noi poveracci per risparmiare pochi soldi dovremo pagarci cure mediche e tutti i servizi pubblici che saranno tagliati per farvi comprare barche più grandi e ville più lussuose. Oppure preferisce i favori fatti alla camorra che vede aumentare il mercato della droga, spacciando chi sa cosa ai ragazzini che rincoglioniti vi votano, quando andrebbe fatta una legge seria che punisce i criminali. O ancora preferisce fare campagna elettorale su 100 disperati che rischiano di morire in mare mentre l’Italia regala soldi ai trafficanti libici e gli manda pure le nostre forze dell’ordine ad addestrarli. Quelli come me vi spaventano perché disprezzano la destra e la sinistra nello stesso modo. Siete tutti imbroglioni toghe rosse toghe nere gialle e verdi. Qua si vive la vita vera, la precarietà ogni santo giorno, con servizi tagliati e contratti truffa, con i figli la sera che non sai cosa fargli fare perché con i tagli alla scuola tornano ancora prima a casa mentre i genitori lavorano sempre di più per guadagnare meno perché i vostri amici in parlamento devono favorire i ricchi. Mangiate tutti a sbafo dalle nostre tasche, pd lega pdl 5stelle. Un ministro ridicolo, primo assenteista in Europa, poi che fa le conferenze stampa in spiaggia come un dj mentre il figlio fa i giri sulle moto della polizia. Chi la paga? la lega per difenderla sui social? Un consiglio da amico, si trovi un lavoro serio e vada a raccontare balle a chi ancora ci crede

  • Di Nel merito (---.---.---.4) 3 agosto 2019 22:01

    Quindi lei ce l’ha con il mondo intero, mi sembra di capire. Perché non cambia nazione a questo punto.

  • Di Nel merito (---.---.---.4) 3 agosto 2019 22:15

    P. S.

    Comunque, per chiarire, io non ho barche né ville e né fuoriserie.

    Sono lavoratore dipendente e quindi pago fino all’ultimo euro di tasse e fanno schifo anche a me gli evasori fiscali.

    Non ho sposato Salvini e contesto buona parte delle iniziative della lega (a partire dalla flat tax).

    L’unica cosa che non capisco dei soggetti come voi (che si sono invasati con questi africani) e perchè ci tenete così tanto all’immigrazione incontrollata. I primi che ci perdiamo con questa situazione siamo noi cittadini "normali" che con tutte le problematiche che dobbiamo affrontare quotidianamente adesso abbiamo anche questa, che potevamo anche evitare. Lo vedete anche voi che la criminalità è in netto aumento per colpa di questi soggetti, che lo stato ha aumentato le spese per assisterli, che gli ospedali hanno diminuito le prestazioni per colpa di soggetti in più da assistere (che oltre tutto non cacciano un euro di tasse), che le case popolari vengono assegnate con priorità agli immigrati e via dicendo. Non riesco a capire, il vostro è un atteggiamento masochista, autolesionista, che va contro i vostri interessi, per che cosa poi? Per 4 africani che non sappiamo chi sono e cosa sono venuti a fare in Italia? Anzi lo sappiamo benissimo. Per sfruttare il nostro stato sociale e delinquere.

    Tutto quà. Non è complicato.

    • Di CapoVolto (---.---.---.174) 4 agosto 2019 00:09

      @Nel merito il mio nemico non è africano, sono i politici che scatenano guerra tra poveri: manifestanti (disoccupati e studenti) contro forze dell’ordine (gente che rischia la vita per uno stipendio da fame), Immigrati e povera gente entrambi senza lavoro e senza tutele, nel frattempo fanno i porci comodi loro. I ricchi sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri. Non è una guerra tra razze è una guerra tra classi sociali, alimentata perché nella confusione i politici possono fare i porci comodi loro. Mentre i piccoli commercianti chiudono, le grandi catene prendono il sopravvento creando lavoro dipendente con contratti da fame senza tutele. Favori alle banche e alle mafie sono all’ordine del giorno e nessuno agisce seriamente. Il mio nemico non è un morto di fame che rischia la vita per arrivare in Europa, il mio nemico fa affari con le mafie e si fa le vacanze a mare mentre donne e bambini subiscono violenze nelle prigioni in Libia aperte con i soldi dei contribuenti italiani. Dice che tutte le ong sono corrotte, e i corrotti ci sono sicuramente, come Ci sono corrotti tra medici, avvocati, magistrati, forze dell’ordine, ma nessuno criminalizzerebbe una categoria intera invece di incastrare i pochi corrotti che ci sono. E sa perché? Perché ci guadagnano. Il mio nemico mi ha chiamato terrone per una vita intera (come i miei compagni di classe) perché i miei genitori erano meridionali, sosteneva che noi rubassimo il lavoro a quelli del nord ( ma io al nord ci sono nato e cresciuto) e oggi fa lo stesso con gli immigrati. Ma nel frattempo faceva affari con la camorra per smaltire rifiuti tossici, prima al sud poi al nord. Oggi mi chiamano italiano e dicono che i migranti mi rubano il lavoro. Ma io non ci casco, preferisco rimanere terrone, se essere italiano significa aizarmi contro chi sta peggio di me, mentre loro ci guadagnano veramente. Io sono contro chi guadagna sulla pelle dei disperati. Non possiamo accoglierli tutti, non possiamo neanche continuarli a sfruttare e poi pretendere che non restino a morire nei loro paesi. Arrivano qui e li teniamo a posta nella fame così diventano mano d’opera facile per le mafie: così come fanno con gli italiani poveri che vivono nelle periferie delle grandi città. Con i tagli all’accoglienza si sono persi 15mila posti di lavoro di italiani, contribuenti, con figli al seguito. A mio figlio insegnerò che un pezzo di pane diviso in due è meglio della pancia piena e la coscienza sporca. Gli insegnerò che in qualunque parte del mondo voglia andare nessuno dovrà chiamarlo straniero o terrone. Nessun essere umano può essere illegale. Se fossi nato in paese povero avrei fatto di tutto per garantire a me è ai miei figli un futuro migliore, buttando giù a testate muri e barriere. Ma sono nato povero (o meglio precario) in un paese ricco e non credo a chi si arricchisce sulla povera gente, italiani e stranieri. Il mondo è senza confini, questo atteggiamento rischia solo di scatenare una nuova guerra e mentre i poveri moriranno i ricchi saranno sempre più ricchi. Non ci caschi neanche lei

  • Di daria p (---.---.---.94) 4 agosto 2019 12:41

    Giusto!

    Tutto il terzo mondo ha diritto ad entrare di prepotenza in Italia ed esserci mantenuto.

    Lo disse pure Gesu’ nel Vangelo.

  • Di Nel merito (---.---.---.4) 4 agosto 2019 16:30

    Caro CapoVolto, lei dice delle cose giustissime e delle cose un po’ meno giuste. Secondo me almeno. Si legga a proposito questi due articoli che chiarianno un po’ le idee. Sono purtroppo cose più grandi di noi che noi nel nostro piccolo dobbiamo subire. Ma non per questo non possiamo ribellarsi e tentare di far cambiare il corso della storia.

    Utili idioti

    Nov 25, 2018 | da Rinascita | 2 |

    di CARLO FORMENTI

    In un lungo articolo (The Left Case against Open Borders) apparso sulla rivista American Affairs, Angela Nagle (giornalista, saggista e collaboratrice di Jacobin) riflette sull’amnesia che ha colpito le sinistre radicali angloamericane (ma il discorso vale anche per le nostre) in merito alle posizioni storiche del movimento operaio sul fenomeno delle migrazioni. Qui di seguito ne traduco liberamente alcuni stralci, aggiungendo alcune considerazioni finali.

    A proposito del Muro di Berlino Ronald Reagan affermava che qualsiasi ostacolo alla mobilità delle persone è una minaccia per l’intera umanità. Da allora le barriere alla circolazione dei capitali e della forza lavoro sono crollate in tutto il mondo, si è annunciata la fine della storia, e decenni di globalizzazione egemonizzata dagli Stati Uniti si sono susseguiti.

    Reagan e i suoi eredi di destra e sinistra hanno usato la stessa retorica trionfalista per scavare la fossa ai sindacati, deregolamentare la finanza, promuovere l’outsourcing e affrancare i mercati dal peso degli interessi nazionali.

    Da sinistra hanno lottato contro questa visione movimenti come i No global e Occupy Wall Street ma, non disponendo di potere contrattuale, non hanno ottenuto alcunché. Oggi i movimenti più visibili contro la globalizzazione sono quelli che assumono la retorica anti migranti, come Trump e altri populismi. La sinistra, dal canto suo, non sa fare altro che reagire a tutto ciò che Trump dice e fa.

    Il discorso no border, un tempo appannaggio esclusivo di liberisti e anarcocapitalisti, è divenuto mainstream, dal momento che nessun partito di sinistra è capace di fare proposte concrete per una società senza confini, limitandosi a copiare gli argomenti liberisti, senza chiedersi quali sono le conseguenze di flussi migratori illimitati su sanità pubblica, educazione, posti di lavoro. ecc.

    Durante le primarie democratiche del 2016, a un giornalista che gli chiedeva se fosse a favore della politica no border, Bernie Sanders replicò di ritenerla appannaggio della destra liberista, il che gli procurò l’accusa di avere le stesse idee di Trump (accusa che si è beccato anche Corbyn, a conferma che la madre degli idioti è sempre incinta, nota mia).

    L’adozione della politica no border da parte della sinistra è una novità assoluta, dato che a sostenerla era sempre stata la destra, per le stesse ragioni per cui si oppone alla limitazione dei movimenti di capitale.

    In assenza di un potente movimento operaio, la sinistra è rimasta “radicale” nella sfera della cultura e delle libertà individuali, ma non sa offrire di meglio che impotenti lagnanze in tema di diritti sociali. Così i benpensanti di sinistra divengono utili idioti al servizio del big business. La globalizzazione genera un circolo vizioso: le politiche liberiste distruggono l’economia di intere regioni del mondo da cui provengono le migrazioni di massa, ciò che, da un lato, impoverisce ulteriormente il potenziale dei Paesi di origine, dall’altro deprime i salari dei lavoratori dei Paesi di destinazione (…)

    La prima causa delle migrazioni dal Messico agli Usa sono stati gli effetti dell’accordo NAFTA di libero scambio il quale obbligava i contadini messicani a competere con l’agricoltura americana (…) il Messico ha perso migliaia di allevamenti suini e coltivazioni di granoturco e, quando il prezzo del caffè è sceso sotto il costo di produzione, il NAFTA ha impedito interventi statali per salvare i coltivatori. Dal 2002 i salari messicani hanno perso il 22% malgrado la produttività del lavoro sia aumentata del 45%.

    Oggi il Messico è uno dei maggiori esportatori di lavoratori altamente qualificati per cui la sua economia soffre anche di un persistente deficit di lavoro qualificato. Analogamente ci sono più medici etiopi che lavorano a Chicago che in tutta l’Etiopia (un Paese di 80 milioni di persone). Per tacere del fatto che l’Occidente incassa dall’Africa molti più soldi in interessi sul debito di quelli che invia in “aiuti” in quel continente…

    Gli argomenti della Nagle non abbisognano di ulteriori commenti, mi limito ad aggiungere poche parole sul perché giudico l’accusa di utili idioti che la giornalista rivolge alle sinistre fin troppo tenera. Dietro il “buonismo” (roba da Dame di San Vincenzo più che da militanti politici) su cui si fonda la visione no border, si nasconde la totale incapacità di riconoscere e combattere le cause di quell’immondo, ulteriore saccheggio che l’Occidente imperialista commette a danno dei popoli periferici e semiperiferici, espropriandoli delle migliori risorse umane.

    Perché non si parla della necessità di estinguere il debito di quei Paesi e di trasferire loro (gratuitamente e non a interessi da strozzinaggio!) capitali, tecnologie e infrastrutture, piuttosto che di accoglierne indiscriminatamente le masse in fuga dalla miseria, aggravando ulteriormente le condizioni delle classi popolari occidentali colpite dalla crisi e alimentando guerre fra poveri?

    Non sarà perché: 1) chi esalta il no border appartiene a strati di classe che non ne pagano il prezzo sulla propria pelle; 2) quegli stessi strati di classe non accetterebbero mai di vedersi ridurre reddito, status e privilegi come conseguenza degli effetti collaterali di massicci trasferimenti di risorse al Sud.

    Insomma: non solo utili idioti, anche piccolo medio borghesi che preferiscono assistere cristianamente i singoli migranti, piuttosto che allargare i cordoni della borsa per sostenerne i Paesi di provenienza

    Questo secondo articolo è la continuazione di quello di prima e dà la botta finale alla questione. Come vedete la soluzione è già stata risolta dalla sinistra.

    Sul commento di un “utile idiota”

    di Carlo Formenti

    Ho approvato un commento di tale Antonio Napoletano al mio articolo dal titolo Utili idioti, nel quale ragionavo sulla totale incapacità delle sinistre radicali di definire la propria posizione sul tema dell’immigrazione tendendo conto dei danni terribili che tale fenomeno – prodotto dell’oppressione neo coloniale – arreca a milioni di esseri umani (sia ai popoli e alle nazioni di provenienza, sia alle classi subalterne delle nazioni di destinazione).

    La replica di Antonio consiste in due citazioni da Lenin, la prima delle quali esalta il “significato progressivo di questa migrazione moderna dei popoli” in quanto “La liberazione dall’oppressione del capitale non avviene e non può avvenire senza un ulteriore sviluppo del capitalismo, senza la lotta di classe sul terreno del capitalismo stesso. E proprio a questa lotta il capitalismo trascina le masse lavoratrici di tutto il mondo, spezzando il ristagno e l’arretratezza della vita locale, distruggendo le barriere e i pregiudizi nazionali, unendo gli operai di tutti i paesi nelle più grandi fabbriche e miniere dell’America, della Germania, ecc.”

    La seconda recita: “Il marxismo sostituisce a ogni nazionalismo l’internazionalismo, la fusione di tutte le nazioni in una unità superiore. (…) Il proletariato non può appoggiare nessun consolidamento del nazionalismo, anzi, esso appoggia tutto ciò che favorisce la scomparsa delle differenze nazionali, il crollo delle barriere nazionali, tutto ciò che rende sempre più stretto il legame fra le nazionalità, tutto ciò che conduce alla fusione delle nazioni”.

    Da quando Lenin scriveva a queste parole è passato un secolo, ma agli utili idioti sfugge la portata delle enormi trasformazioni che il mondo ha subito in questo lasso di tempo. Il “significato progressivo” dello sviluppo capitalistico (e i suoi effetti) sono oggi sotto i nostri occhi: il capitale subordina ormai l’intero pianeta, ma ciò non ha comportato il superamento del ristagno e dell’arretratezza della vita locale: la distruzione dei modi tradizionali di produrre e di vivere di miliardi di persone ha piuttosto generato mostruoso immiserimento, milioni di morti di fame e mantenimento di un sottosviluppo delle periferie che è funzionale allo sviluppo dei centri (leggere in merito Samir Amin).

    Quanto al superamento di pregiudizi e barriere e alla conseguente unificazione delle lotte proletarie: a leggere quella profezia scappa da ridere, anche se l’ha formulata il grande Vladimir: i popoli non sono mai stati tanto divisi e coinvolti in una fratricida guerra fra poveri.

    La seconda citazione è invece in contraddizione con le posizioni che lo stesso Lenin prese in polemica con la Luxemburg, difendendo la necessità dell’autodeterminazione dei popoli come momento strategico della lotta antimperialista e anticapitalista, quanto alla “fusione delle nazioni“: tale obiettivo non è stato realizzato dalle lotte proletarie, bensì dal capitale attraverso una globalizzazione finanziaria che ha diviso e schiacciato i proletari di tutte le nazioni.

    Ma gli utili idioti persistono nell’esaltare il cosmopolitismo borghese, abbellendolo con i panni di un internazionalismo astratto di cui la storia si è incaricata di dimostrare l’inconsistenza.

    Un ultimo consiglio all’amico Antonio: si legga i materiali sulla questione pubblicati in questo stesso sito (nella sezione materiali) ma soprattutto si legga gli economisti africani e latinoamericani che denunciano la migrazione forzata come un terzo aspetto strategico dell’espropriazione che il capitalismo globale perpetra ai danni delle loro nazioni: dopo l’espropriazione di risorse e materie prime, e dopo l’espropriazione di capitali attraverso l’economia del debito, ecco l’espropriazione di forza lavoro qualificata, che impoverisce ulteriormente le periferie del mondo, arricchisce i centri (così come impoverisce i lavoratori dei centri, sottoponendoli al dumping sociale della concorrenza fra poveri).

    • Di CapoVolto (---.---.---.244) 5 agosto 2019 00:05

      @Nel merito mi dispiace ma mi sa tanto di propaganda razzista. Il problema sono sempre i poveri? Non credo proprio. Adesso è colpa dei migranti, prima era colpa dei meridionali. La nostra situazione è sempre colpa di uno che sta peggio di noi. La devono smettere di rubarci i soldi dalle tasche e dire che è colpa di qualcun’altro. Ammazziamoli tutti e poi, abbiamo risolto i nostri problemi? No diranno che è colpa di qualche altro gruppo di poveri cristi. Ma guarda caso loro non conoscono crisi. Quello descritto negli articoli ha un nome si chiama guerra tra poveri! Ma su una cosa ha ragione esiste la migrazione forzata, basta guardare cosa succede in Libia dove i migranti devono pagare, non solo per venire in Italia ma anche per tornare a casa loro. Le mafie africane esistono in Italia ma non agiscono autonomamente, sono in combutta con le mafie nostrane che nessun governo ha il coraggio o meglio l’interesse di affrontare. I problemi più grandi di noi non esistono, basterebbe offrire opportunità e non punizioni ai figli di quei mafiosi che un giorno saranno a loro volta mafiosi, perché conviene così ai nostri politici che si fanno finanziare da loro. Nel caos ci guadagnano sempre e solo loro, invece di risolvere problemi ne creano di nuovi, così da distogliere l’attenzione si chiama distrazione di massa. Che sia destra sinistra, centro non c’è mai stato un governo che abbia voluto risolvere i problemi del cittadino comune, solo piccoli contentini per gettare fumo negli occhi

  • Di Nel merito (---.---.---.2) 5 agosto 2019 17:55

    Sig. CapoVolto la finisca di far propaganda per una parte politica (per di più super minoritaria).

    È lei che fa il razzista, ma nel confronto dei suoi concittadini.

    Ed è una cosa molto grave.

    • Di CapoVolto (---.---.---.244) 5 agosto 2019 18:06

      @Nel merito Quale parte politica? Io non mi riconosco in nessuna parte politica, che sia minoritaria, super minoritaria o di maggioranza. Dove c’è politica c’è marciume. Il problema è che non riuscite più a pensare al di fuori dell’appartenenza a qualche gruppo. I liberi pensatori vi sconvolgono perché non ci sono appigli o interessi. Io sono il mio connazionale, il loro bene è il mio bene e viceversa. Continui a scagliarsi contro i poveri, lei è la maggioranza in questo paese a quanto pare, quando avrete finito con loro trovate qualche nuova preda, ma mi raccomando che sia debole

  • Di Nel merito (---.---.---.2) 5 agosto 2019 18:01

    Sig. CapoVolto la finisca di fare propaganda per una fazione politica, per di più altamente minoritaria.

    È lei che sta facendo il razzista, ma nei confronti dei suoi concittadini.

    Ed è una cosa molto grave.

    A proposito il suo nick deriva per caso da quello che hanno fatto i suoi predecessori circa 80 anni fa?

  • Di Truman Burbank (---.---.---.102) 13 novembre 2019 15:29
    Truman Burbank

    Leggo i numeri di UNHCR:

    2018: 2277 morti nel Mediterraneo
    2017: 3139 morti " "
    2016: 5096 " " "

    Se l’obiettivo delle ong era far morire quante più persone possibili nel Mediterraneo i numeri lo mostrano bene. Il numero minimo di morti si ha quando Salvini bloccava le navi.

    Se invece l’obiettivo delle ong è sostenere ad ogni costo il business del trasporto di schiavi allora non c’è problema, i morti aumentano quando esse lavorano al massimo, ma il commercio degli schiavi va ottimamente.

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