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 Home page > Tribuna Libera > Nuove e indispensabili regole del gioco

Nuove e indispensabili regole del gioco

La legge elettorale è la regola più importante della democrazia la cui peculiarità dovrebbe consistere nell’essere comprensibile per tutti i cittadini, e andrebbe studiata nella scuola dell’obbligo come indispensabile formazione del cittadino futuro elettore.

Coniugare la semplicità e la democrazia non sarebbe difficile se la partitocrazia italiana fosse interessata al bene comune, ma, come dimostrano le ultime tre leggi elettorali approvate dalla Casta, due sono già state giudicate incostituzionali dalla Suprema Corte e l’ultima, con cui abbiamo votato l’altro ieri, è stata pensata e voluta da tutti i partiti (eccetto i 5 stelle) per non far governare il partito vincitore, senza preoccuparsi della ingovernabilità che questa furbata avrebbe determinato. La legge elettorale, secondo me e secondo tutti coloro con sui ho parlato, dovrebbe prevedere un proporzionale puro, vietate le coalizioni, sbarramento per entrare in Parlamento al 10% e il partito che prende più voti ha il premio di maggioranza e va a governare. Un benefico effetto di salute pubblica sarebbe quello, se lo vediamo calato nella situazione italiana, di avere solo 4 partiti in campo (Forza Italia, Lega, Pd e M5S), con una spinta a ulteriori possibili fusioni, fino ad un semplice bipartitismo.

Ma per funzionare una simile legge elettorale dovrebbe essere sostenuta dalle seguenti nuove regole:

-divieto di passare da un partito ad un altro durante la legislatura, -divieto di presentarsi in più collegi (le famose pluricandidature)

-ci si può candidare solo nel collegio di residenza, dove si risieda da più di 2 anni

-divieto di candidarsi se pregiudicati o con procedimenti giudiziari in corso, come è richiesto per essere assunti in qualsiasi ufficio dello Stato -abolizione della immunità parlamentare.

La magistratura non deve avere nulla osta da nessuno se deve indagare o arrestare un parlamentare, secondo il principio che tutti si è uguali dinanzi alla legge

-due legislature e poi, per tutti, scatta la ineleggibilità (per garantire il ricambio generazionale)

- abolizione del voto segreto, in modo che l’elettore possa controllare il comportamento del suo parlamentare.

Buona parte delle porcate a cui abbiamo assistito nella vita politica sarebbero eliminate da queste regole, comprensibili da tutti, senza le quali nessuna fiducia nella politica può essere recuperata. Paolo De Gregorio

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