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Nel lettone di papi

Ho pena per lui. Una pena mista a schifo.

Un vecchietto che ha avuto tutto e di più dalla vita, che in mano "tiene un premio ch’era follia sperar" e che ora vede liquefarsi di fronte a sé la sua immagine, costruita con tanta accuratezza e minuziosa attenzione nel corso di tutti questi anni. Vuoi con spalmate di fard, vuoi con trapianti piliferi, vuoi con bombardamenti mediatici ventiquattr’ore su ventiquattro. Proprio come ne Il ritratto di Dorian Gray, l’aver venduto l’anima al diavolo non lo dispenserà da una fine rovinosa. Il trucco si disfa, i capelli cadono, le rughe riaffiorano, la grancassa della propaganda nulla può di fronte al diavolo che torna a reclamare il suo tributo. Quasi fosse un novello Faust.

Ma di letterario c’è ben poco in questo personaggio da operetta, o meglio, da commedia scollacciata. Tutto il marcio che ha tentato di coprire e sotterrare sta riaffiorando e lo sommergerà in un fiume di melma. C’è da giurarci. E’ stato così con chiunque. E’ stato così con tutti i più grandi despoti della storia. Osannati e incensati fin che la barca va. Ripudiati e costretti ad una fine infame quando la barca affonda. Fosse solo perchè, come diceva quel tale, "si può pensare di ingannare qualcuno per sempre, si può pensare di ingannare tutti per un po’, ma non si può pensare di ingannare tutti per sempre". Prima o poi arriva il diavolo che ti chiede indietro il conto. E per te è la fine.

E’ quel che sta succedendo in questi ultimi tempi al nostro presidente del consiglio
. E non credo ci sia bisogno di tirare in ballo complotti internazionali, intrighi di palazzo, intelligence americana, per giustificarne la rovinosa disfatta che si prospetta all’orizzonte. Molto spesso la soluzione più semplice è anche quella che si avvicina maggiormente alla realtà. Abbiamo di fronte a noi l’immagine del fallimento di un’illusione. L’illusione di poter comandare in eterno comprando, se non il consenso, almeno il complice silenzio.

Succede sempre così
. A un certo punto arriva la botta che non ti aspetti, magari proprio da chi ti è sempre stato più vicino. La botta inizia a delineare una crepa nel castello che ti sei costruito attorno. Poi quella crepa inizia a crescere, ad allungarsi, a zigzagare paurosamente, creando fondati timori tra i cortigiani all’interno del castello. Qualcuno comincia a domandarsi se non è il caso di levare le tende, qualcuno se ne è già andato a servire qualche altro padrone in qualche altro castello più grande e più solido. La fiducia nel sovrano vacilla, e con lui le mura del castello. Finchè, quando gli scricchiolii si fanno intensi e sempre più frequenti, tutti si danno alla fuga.

Ci sarà un fuggi fuggi generale al grido "Si salvi chi può!". Ci sarà una mandria impaurita di servi, nani, menestrelli, ballerine, cuochi e dame di corte che, per paura di rimanere schiacciati dal crollo del castello, si precipiterà verso il ponte levatoio cercando una via di fuga, ma in realtà contribuendo con le loro urla e la loro corsa a rendere la struttura ancora più instabile. Poi un’ala del castello crollerà per davvero. E farà morti e feriti tra i sudditi più fedeli, quelli che non hanno abbandonato il sovrano, ma gli si sono stretti attorno nella sala del trono. Una volta crollato tutto il castello, torneranno i fuggiaschi a reclamare il loro debito. Se troveranno il sovrano ancora in vita, assiso su di un trono circondato da macerie, con in testa una corona impolverata, in mano uno scettro spezzato, lo sguardo perso nel vuoto, lo incolperanno del loro misero destino e procederanno ad un linciaggio cruento. Se lo troveranno morto, getteranno il suo cadavere in un fosso in modo che nessun ricordo rimanga di lui.

La botta, o, se preferite, chiamatela scossa, è arrivata con le esternazioni di Veronica Lario poco prima delle elezioni europee. E’ stata lei a tracciare la rotta. E’ stata lei a creare la prima crepa. Non tanto per le accuse infamanti rivolte a suo marito (ne ha ricevute molte di più e di gran lunga più infamanti nel corso degli anni), quanto perchè quelle accuse arrivavano da un’insospettabile, addirittura dalla propria moglie, colei con cui ha diviso vent’anni di vita e tre figli. E a poco sono serviti gli sgangherati tentativi di farla passare come una donna incapace di intendere e di volere, manipolata dalla sinistra. Il dubbio si è insinuato. Se lo dice perfino sua moglie forse qualcosa di vero ci sarà. Quella moglie che il premier aveva sempre ostentato in tanti quadretti idilliaci, per dimostrare quanto la sua famiglia fosse unita, sana: il prototipo della perfetta famiglia italiana, da sbattere in faccia all’elettorato cattolico.

Da quel giorno la crepa si è allungata, si è intensificata, ha aperto squarci paurosi. Veronica ha minato per la prima volta il mito dell’inattaccabilità del premier. E da quel giorno è cominciato il declino. E’ come fosse stata una sorta di legittimazione. Tutti coloro, o tutte coloro, che fino ad allora non avevano osato aprire bocca per un giusto timore di ritorsione si sono sentiti incoraggiati ad uscire allo scoperto. Il merito, se così vogliamo chiamarlo, di Veronica è stato quello di offrire, per la prima volta, l’immagine di un presidente del consiglio debole, attaccabile e anche ricattabile. La Repubblica e perfino il Corriere, che finora aveva perdonato tutto al cavaliere, si sono lanciati in una campagna di stampa feroce, senza sconti. Come se Veronica avesse dato il segnale, il via libera.

E da quel giorno gli scandali non hanno smesso di susseguirsi sui giornali, quelli che il presidente del consiglio definisce "spazzatura". Non solo italiani, ma anche e soprattutto esteri. Un’opera di accerchiamento che mai si era vista prima. Una congiuntura internazionale che il premier si è affrettato a definire come "complotto eversivo ai miei danni". La realtà è molto più semplice: la sua immagine è stata ridotta in frantumi dall’emergere incalzante di verità inconfessabili. E, come lui stesso sa perfettamente, quando un uomo perde la propria immagine, quell’uomo è finito, è morto.

Papi che va con le minorenni, papi che "non sta bene", papi che si circonda di "ciarpame senza pudore", papi che riempie le liste elettorali di veline, papi che trasporta su aerei di stato cantanti, ballerine e donnine di bell’aspetto, papi che alla faccia degli italiani che vanno in cassaintegrazione organizza mega feste a Villa Certosa circondato da sirenette ignude, papi che invita capi di governo esteri alla sue mega feste libertine a Villa Certosa. Ora perfino papi che si fa arrivare direttamente a palazzo Grazioli "escort di alto bordo", tradotto in italiano: mignottoni che passano le notti con lui. Alla faccia del difensore dei valori della famiglia, sbandierati in faccia all’elettorato cattolico.


Gli outing recentissimi di due di queste ragazze, Patriza D’Addario, in arte Patrizia Brummel, e Barbara Montereale stanno dando le picconate finali. Storie torbide di sesso a pagamento (si parla di 2000 euro per trascorrere una notte nel "letto grande" di Silvio Berlusconi), compravendita di ragazzine poco più che maggiorenni, induzione alla prostituzione in cambio di favori, giri di squillo che si intrecciano a giri di affari e di appalti truccati, con il tocco chic del consumo abbondante di cocaina.

Lo ripeto. Ho pena per lui. Una pena mista a schifo.

Il proprio legale di fiducia, l’avvocato nonchè parlamentare Niccolò Ghedini, ha un gran da fare nel cercare di coprire questa ondata di melma che ha rotto gli argini e che rischia di travolgere non solo il suo cliente, ma lui stesso. Nei giorni scorsi ha rilasciato dichiarazioni sconcertanti. Probabilmente in preda a attacchi di delirio dovuti all’eccessivo stress psicofisico, ha affermato che Silvio Berlusconi, anche se fossero vere le storie delle due ragazze, non sarebbe legalmente perseguibile perchè sarebbe comunque solo "l’utilizzatore finale".

L’utilizzatore finale. Un’espressione che rimarrà nella storia, c’è da giurarci. Probabilmente gliela incideranno sulla lapide nella villa di Arcore. Qui giace l’utilizzatore finale. Come ha fatto notare qualcuno, a questo punto bisognerebbe capire chi è l’utilizzatore iniziale. Un linguaggio, quello di Ghedini, da lasciare esterrefatti. Da lasciare esterrefatto persino lui, che si è affrettato a scusarsi. E nello scusarsi ha precisato che il premier non ha certo bisogno di pagare per andare con delle donne, visto che può averne "ingenti quantitativi gratis". Un’altra bella espressione, molto fine e delicata, che probabilmente ha disorientato un tantino l’elettorato cattolico, come scrivono sull’Avvenire, il quotidiano dei vescovi. Ma solo un tantino: Silvio saprà ancora una volta spiegare tutto. Meglio di come abbia fatto il suo avvocato, vien da sperare.

Cosa rimane di tutto ciò? Cosa ne sarà nel futuro?

Probabilmente verrà costretto a dimettersi. Probabilmente verrà deposto come Napoleone e costretto all’esilio a Villa Certosa. Probabilmente verrà prelevato da Palazzo Grazioli e portato via con una camicia di forza. Probabilmente lo vedremo con uno scolapasta in testa e un mestolo di legno in mano gridare al proprio avvocato: "Sei uno sporco......(pausa teatrale).....comunistaaaaa!!!". Le avvisaglie ci sono tutte. Guardate il video del comizio a Cinisello Balsamo per conferma.



Qualunque cosa ne sarà di lui, rimane l’interrogativo irrisolto. E’ mai possibile che in questi lunghissimi quindici anni l’Italia non abbia saputo produrre nulla di meglio di Silvio Berlusconi? E’ mai possibile che in questi lunghissimi quindici anni gli Italiani non abbiano trovato di meglio che affidarsi, per sperare di risolvere i propri problemi, ad un personaggio squallido e dalla mediocre moralità come Silvio Berlusconi, con la patente ufficiale di pluri-corruttore impunito, evasore fiscale incallito, di matrice piduista, amico e protettore di mafiosi? E’ mai possibile che l’Italia non riesca a farsi rappresentare da qualcuno con un curriculum solo leggermente migliore? Eppure non dovrebbe essere molto difficile trovarne uno.

Questo è un quesito che va al di là della figura, obiettivamente indecente e impresentabile di Silvio Berlusconi. E’ un quesito che va a toccare l’anima di un popolo intero, che non sembra essere in grado di svegliarsi da questo terribile incubo.

Ma succederà. Prima o poi succederà.

E saremo qui a domandarci come è stato possibile tutto questo.

Commenti all'articolo

  • Di sR (---.---.---.101) 23 giugno 2009 22:37

    Finalmente un giornale ha l’onore di ospitare gli editoriali di questo giornalista cui i vari Vesponi, Mimun, Fedina ecc... possono solo reggere il microfono (e forse neanche quello).

    Ottimo lavoro federico!

    sR

  • Di Gloria Esposito (---.---.---.83) 24 giugno 2009 09:14

    Complimenti davvero condivisibile!
    Tanti saluti
    Gloria

  • Di Paolo06 (---.---.---.203) 24 giugno 2009 09:19

    Splendido articolo.
    Questo è giornalismo, questo è raccontare la verità: altro che Minzolini.

    L’Italia purtroppo non è composta da un "popolo" ma da un’accozzaglia di menefreghisti, prevaricatori, ignoranti ed egoisti.
    Per fortuna non tutti sono così ma, proprio per la loro natura, la minoranza di umanità che ancora esiste in Italia, viene ridotta al silenzio dalla non più maggioranza che vota per certi soggetti (anche se mettendo insieme PDL Lega e UDC...).

    Sarà un caso che chi scrive questo articolo non vive in Italia?

  • Di poetto (---.---.---.171) 24 giugno 2009 11:19

     

    Condivido sia la pena che lo schifo.

    Il guaio è che molti non si sforzano a vedere oltre il loro naso.

    Tanti pensano che la politica non li riguardi, invece non è così!

    Prendiamo un provvedimento di Brunetta, se questi, ad esempio, mi porta l’orario del medico fiscale dalle otto del mattino alle otto di sera allora la cosa mi riguarda e come.

    Certi provvedimenti che i politici prendono incidono, in varia misura, sulla vita di tutti, coinvolgono tutti in ogni campo della nostra esistenza.

    Detto questo, appare evidente come la maggior parte della gente non veda, o non vogliano farlo, oltre il proprio naso, non veda le implicazioni del votare, del mandare al potere un personaggio come Berlusconi, uno che ha interessi nei mass media, nella finanza etc, uno che è coinvolto, a vario titolo, in tanti processi.

    Molti non vedono, o non vogliono vedere, che votando Silvio i mass media avranno maggiori difficoltà nel dare certe notizie, che la giustizia potrà essere messa in seria difficoltà, con risvolti che vanno ad interessare potenzialmente tutti, che ...che...

    La crepa che si sta creando è stata, a mio avviso, causata dall’interno del sistema, da chi ha interesse a prenderne il posto.

    La gente vede queste feste e festini più come una curiosità, squallida, volgarotta, che come un problema che la riguardi direttamente.

    Molti, la maggior parte, guardano incuriositi, alcuni anche invidiosi, sono in tanti che vorrebbero fare feste in residenze da sogno con 50 ragazzine, il procedere dalla piccante vicenda.

  • Di tore (---.---.---.210) 24 giugno 2009 12:05

    Ottimo articolo, ma non bisogna precipitare a dare per finiti personaggi come Berlusconi... anche se in questo momento sembra prossimo al declino (o addirittura alla pazzia) comunque rimane pieno di risorse e di seguito, se non altro per la censura effettuata dai media piu` seguiti tra i quali purtroppo non figura ancora Internet.

  • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.3) 24 giugno 2009 12:08

     hai proprio ragione....

  • Di Pietro Orsatti (---.---.---.136) 24 giugno 2009 15:02

    non ho ben capito il passaggio sui mignottoni..... ahahahahhahhahahah
    grande, messere, ben arrivato

  • Di Enrico (---.---.---.172) 27 giugno 2009 23:15

    Ottimo articolo, ma condivido i timori sull’effettiva fine del Cavaliere, anche di Benito Mussolini, dopo il delitto Matteotti, si dava scontato in Italia ed all’estero che fosse politicamente finito, invece sorprendendo tutti, con un colpo di mano si assunse la responsabilità del fatto e instaurò la dittatura fascista.....

    Speriamo di non ritrovarci a ripetere la Storia.

  • Di Geppo (---.---.---.251) 28 giugno 2009 10:56

    Ma ti devi chiedere chi campa sui gossip del Berluska,lui forse !? i mignottoni c’entrano come i cavoli a merenda, l’intervento alla prostata porta via la virilita’ chiedi ad un urologo , cosa stiamo a raccontarci chiediamoci la pover donna a casa chi gli ha’ spento gli ardori..... forza troppo comodo e dopo di lui ... brrrrr e lungi da me’ che manco gli do’ il voto ma gli Italioti sono un gregge

  • Di pv21 (---.---.---.60) 28 giugno 2009 11:09

    Ci siamo DISTRATTI? Notizia lampo caduta nel nulla? Parlo del recente tentativo di infangare (mezzo stampa) la credibilità di 2 avversari politici. Tecnica mutuata dal vecchio KGB. Obiettivo: dimostrare che media "imbarbariti" possono colpire qualsiasi soggetto pubblico e palesare superiorità morale attraverso l’offerta di "solidarietà" all’avversario. Dentro l’eclissi della politica VOCI autorevoli vengono dal passato ... segui => http://forum.wineuropa.it

  • Di nessuno (---.---.---.81) 28 giugno 2009 15:35
    Egregio Federico Elmetti, il Suo articolo interpreta esattamente il mio pensiero.
    Due aspetti caratterizzano la mia considerazione.
    La prima si può sintetizzare così: se la nave affonda i topi abbandonano la nave.
    La seconda merita un approfondimento più attento poiché il “personaggio” appartiene ad una categoria molto viva e presente nella storia del nostro Paese.
    Forse la Sua formazione Le fornisce strumenti migliori dei miei per analizzare l’attuale fenomeno “Papi” perciò molto semplicemente condivido il Suo articolo.
    Da parte mia mi limito a sottolineare che tale evento non nasce dal nulla, già nel 1994, all’epoca della discesa in campo dell’attuale Presidente del Consiglio, l’ Italia era caratterizzata da scandali, corruzione, mafia, ecc.
    Da sempre tutti i Paesi civili e/o democratici criticano il nostro Paese per la disinvoltura con la quale si gestisce la “cosa pubblica”; quella privata che ha sostituito il pubblico riesce persino a fare peggio (vedi scandali in ogni settore della vita economica: Banche, Parmalat, Abusivismi di ogni genere, Spazzatura, Università, Opere pubbliche, Nessun Settore è escluso).
    Non intendo rappresentare un quadro esclusivamente pessimista del nostro Paese e dei suoi Cittadini essendo consapevole di quante persone oneste e capaci vivono in Italia (e all’estero) che vorrebbero vedere “altro” e “altri”.
    Purtroppo la nostra storia ci ricorda che il nostro carattere collettivo è quello che conosciamo storicamente, vale a dire di consentire al “personaggio del momento” qualsiasi cosa salvo poi oltraggiarlo in “Piazzale Loreto” dopo morto.
    Occorrerebbe un salto culturale, di civiltà e consapevolezza democratica non ancora del tutto presente nel DNA del nostro popolo.
    Comunque, nel ringraziarla del Suo impegno civile porgo i miei cordiali saluti.
     
  • Di giorci (---.---.---.196) 28 giugno 2009 22:56

    Ottimo articolo. Rispecchia in pieno la realtà. 
    Sembra di vedere una scena di un film (mai girato) del grande Fellini. Purtroppo il "carrozzone" è talmente ampio che B. avrà appoggi e coperture eccellenti ancora per molto anche se mi auguro che la caduta dall’Olimpo o dal grande letto sia imminente.
    Scrivo abbreviato B. perchè mi da fastidio sentire o pronunciare e perfino scrivere il cognome per intero. 
    Sono un terremotato che da quasi tre mesi vivo accampato per strada come un mendicante e credo di aver diritto di essere arrabbiato quando vedo che dopo le visite curate nei minimi particolari dalla sua macchina propagandistica e gli impegni presi ha fatto votare con il decreto per la ricostruzione esattamente il contrario cioè nessuno stanziamento concreto per i terremotati ma solo qualche milione spalmato negli anni (non miliardi come promesso) ricavabile dal gratta e vinci.
    La pazzia più grande è stata quella di mandare 35000 persone (metà della popolazione colpita dal sisma) negli alberghi della costa invece di fare in modo che restassero , come solitamente si usa fare, il più vicino alle loro case e ai propri affetti.
    Ora siamo rimasti circa 20000 in città e dintorni e le persone che sono sulla costa, giustamente non vogliono e non sono in grado di tornare incapaci di vincere la paura e soprattutto non avendo in città ne più la casa tantomeno lo straccio di una tenda per dormire.
    La prospettiva se non si corre subito ai ripari è che L’Aquila non si riprenderà grazie alle manie di grandezza di B. e ben presto si ridurrà da capoluogo di regione al rango di piccola cittadina di provincia. 
    La rabbia aumenta quando penso che questa città, che conta 750 anni di storia, con un passato glorioso di cultura, arte (1900 siti monumentali ) ricca economicamente e potente militarmente, che ha respinto nei secoli tutti gli occupanti, ora debba sopperire per mano di un B. qualsiasi non paragonabile nemmeno lontanamente a grandi personaggi che hanno tentato di ridurre in polvere questa città.
    Neanche i devastanti terremoti del 1461, 1703, 1915 e questo attuale ancora più devastante per la presenza di B. sono riusciti e spero non riusciranno a piegare questa città.
    Purtroppo con le sue visite magiche è riuscito anche qui a prendere molti voti anche se pochissime persone sono andate a votare.
     
    Mi permetto di suggerire di inviare l’articolo al giornale online locale "Il Capoluogo" molto seguito ad Aquila e soprattutto dagli aquilani ancora alloggiati sulla costa adriatica in modo che possano riflettere 
    sulle conseguenze che la megalomania di B. produrrà per la nostra città ( e non solo ). 
     

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